La prima edizione della 24 Ore di Le Mans Virtual, tenutasi il 13-14 giugno scorsi durante la pandemia di COVID-19, ha ottenuto diversi premi come miglior evento online del 2020. Per Gérard Neveu, CEO della Virtual Le Mans Esports Series, si tratta di «un grande incoraggiamento per il futuro».
Un successo di pubblico e partecipazione per la 24 Ore di Le Mans virtuale
La vera 24 Ore di Le Mans non ha avuto luogo a giugno per la prima volta dal 1968, venendo spostata il 19-20 settembre a causa del Coronavirus. L’Automobile Club de l’Ouest, il FIA World Endurance Championship e Motorsport Games avevano deciso di tenere comunque un evento virtuale, una 24 Ore di Le Mans da tenersi su rFactor 2 e in grado di attirare diversi piloti reali che normalmente non potevano correrla. In tutto si sono riuniti 200 piloti tra professionisti reali e sim-driver, a rappresentare 37 paesi diversi. Un vero successo anche di pubblico: 60 milioni di spettatori tra TV e piattaforme online per vedere le gesta anche degli attuali piloti di Formula 1 (come Max Verstappen, Lando Norris e Charles Leclerc), ex campioni della F.1 e tanti altri driver provenienti dalla IndyCar e dal panorama GT.
Tanti riconoscimenti a livello internazionale
Proprio per quanto fatto, la 24 Ore di Le Mans Virtual ha ricevuto il Pioneering and Innovation Award nei prestigiosi Autosport Awards, premio deciso dagli appassionati e che quindi gratifica gli sforzi fatti. Inoltre è arrivato il Live Experience Award ai Leaders Sports Awards, un riconoscimento dalla Simmy Award VCO (Virtual Competition Organization) e una nomina agli Sports Technology Awards dell’European Sponsorship Awards. Neveu è soddisfatto: «È stato un grande sforzo di collaborazione con molte persone. Questi premi ci danno un grande incoraggiamento nel continuare a sviluppare la Virtual Le Mans Esports Series, con altre novità in arrivo nel 2020».
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