Dopo aver paradossalmente conquistato il titolo della classe LMGTE Pro con Nicki Thiim e Marco Sørensen, Aston Martin Racing potrebbe ridurre i propri sforzi o addirittura ritirarsi dal FIA World Endurance Championship. A minare questa certezza è la prossima entrata in Formula 1.
L’incertezza dovuta all’ingresso in Formula 1
Nel paddock della recente 8 Ore di Bahrain si è molto vociferato sul futuro di Aston Martin: all’inizio, secondo quanto dichiarato dallo stesso team britannico, era arrivata una conferma fino alla fine del 2022, ma molte altre fonti – secondo quanto riporta Sportscar365 – hanno invece fatto intendere che non vedremo più il Marchio al via della stagione 2021. Tutta questa incertezza è dovuta alla volontà di Lawrence Stroll di cambiare il nome della Racing Point ad Aston Martin, con la priorità dei fondi da destinare quindi alla nuova entrata nel Circus iridato. Il programma GT, che include non solo il FIA WEC ma anche il GT World Challenge Europe, è quindi in pericolo: se la riduzione delle finanze fosse vera, Aston Martin eliminerebbe di fatto il programma LMGTE Pro per lasciare la sola presenza nella LMGTE Am. L’impegno preso col Mondiale endurance è di cinque stagioni, ma pare che il contratto possa essere comunque rispettato con la vettura allestita da Paul Dalla Lana. Oggi o domani dovrebbe arrivare una conferma – o una smentita, non si sa.
La situazione poco rosea delle GTE
Aston Martin ha fornito la seguente nota a Sportscar365 nel weekend di Sakhir: «Aston Martin sta ancora rivedendo la sua strategia per il 2021 e oltre, ma le gare GT insieme alla Formula 1 saranno al centro del nostro programma». Chissà, anche perché la classe GTE non sta vivendo un periodo florido: già BMW e Ford si erano ritirare alla fine della stagione 2018-19, lasciando le sole Aston Martin, Ferrari e Porsche. Nell’IMSA, Ford ha detto addio nel 2019, mentre Risi Competizioni ha tirato indietro la propria Ferrari. Inoltre, Porsche ha abbandonato la serie dopo Sebring e ora rimangono solo BMW e Corvette.
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