CIR | Citroen presenta la sua stagione 2020 con Crugnola ed Ometto
A bordo della C3 R5
Citroen Italia si rilancia nel Campionato Italiano Rally 2020 dopo il titolo costruttori dello scorso anno, con un nuovo equipaggio ed una stagione ricca di ambizioni, sebbene partirà più tardi del previsto.
Citroen Italia presenta la stagione 2020 in diretta streaming causa coronavirus
Il coronavirus è stato un po’ il convitato di pietra della odierna conferenza stampa, che è stata l’occasione per presentare i programmi sportivi di Citroen Italia e della C3 R5 per la stagione 2020. La presentazione infatti si è svolta a Milano in diretta streaming, senza pubblico né giornalisti, che hanno invece seguito l’evento a distanza. O tempora, o mores. Proprio la diffusione del virus ha fatto sì che il CIR 2020 saltasse l’appuntamento di apertura, il 43esimo Rally Il Ciocco e Valle del Serchio, previsto per la prossima settimana. La decisione, nata recependo il decreto del Governo che ha imposto la chiusura delle scuole sino al 15 marzo e lo stop alle manifestazioni sportive, con limitazioni per quelle all’aperto, è stata adottata da ACI Sport e da Organization Sport Events per rinviare a data da destinarsi Il Ciocco (probabilmente il CIR partirà direttamente ad aprile dal Rally 1000 Miglia), spostando più in là tra le altre cose il debutto del nuovo equipaggio sulla Citroen C3 R5 in lotta per il Tricolore, ovvero Andrea Crugnola e Pietro Ometto.
Un cenno al mercato Citroen e al futuro elettrico
Questo il contesto della conferenza stampa di oggi, in cui era presente il duo vicecampione CIR 2019, oltre al Direttore Marketing per Citroen Alessio Scutari, la Responsabile Comunicazione Elena Fumagalli e il Direttore Comunicazione PSA Italia Carlo Leoni (a moderare il tutto il conduttore di Sportitalia Filippo Gherardi). La presentazione, prima di entrare nel vivo del nuovo programma sportivo, è partita dai risultati sportivi di Citroen nel mercato 2019, con una crescita del 3,5%, mentre a febbraio di quest’anno il trend ha registrato un + 0,7% con un market share del 5%: non è da sottovalutare quindi l’impegno della casa francese nel nostro maggior campionato rally, come vetrina per potenziare il marketing delle vetture stradali. A proposito della mobilità urbana, Scutari e Fumagalli hanno dedicato anche qualche parola al futuro elettrico che vedrà Citroen in prima linea con la compatta a zero emissioni Ami. «Una rivoluzione in pieno stile Citroien, facile da utilizzare», ha spiegato la Fumagalli.
Citroen dopo il debutto nel CIR dello scorso anno: il nuovo corso con Crugnola ed Ometto
Ma veniamo ora al secondo anno del double chevron nel CIR. Carlo Leoni ha prima fatto un passo indietro dedicando giusto qualche parola ai controversi fatti dello scorso anno (il caso forature) che hanno visto Citroen Italia parte lesa con il suo precedente equipaggio, Luca Rossetti ed Eleonora Mori, fermati da una foratura mentre stavano lottando per il titolo equipaggi e costruttori al Tuscan Rewind. Leoni non vuole «tornare sui chiodi», riferendosi a quelli messi per strada da ignoti per sabotare la loro gara, come riconosciuto dall’inchiesta della Procura Federale mossa da ACI Sport, e mostra il suo apprezzamento per le misure prese quest’anno dalla Federazione per arginare i cosiddetti atti violenti contro equipaggi e vetture.
Archiviato questo argomento controverso, si è passati quindi al nuovo binomio Citroen formato da Crugnola ed Ometto. Leoni ha rivelato che la scelta del varesino è stata ponderata, soprattutto alla luce delle capacità dimostrate dal pilota nel corso della sua carriera, come l’essere riuscito lo scorso anno a ribaltare gare potenzialmente non favorevoli. Con questo nuovo equipaggio Citroen punta nuovamente al titolo costruttori ed ovviamente a fare doppietta con quello piloti, sfiorato l’anno scorso da Crugnola. Il varesino assieme ad Ometto è reduce dai primi test con la C3 R5 in Toscana, dove ha avuto «sensazioni positive» nonostante al momento abbia compiuto giusto una quarantina di chilometri con la vettura ed abbia provato l’auto su un fondo ostico, reso scivoloso dalla pioggia. «Ma l’auto è molto reattiva», ha aggiunto, «e mi ha colpito il motore “elastico” [sic] ed il sistema degli ammortizzatori: è un pacchetto molto veloce ed ideale per fare bene».
La convivenza con Andreucci
Crugnola si dice tranquillo in merito alla sua nuova stagione e alle inevitabili pressioni, visto che si tratta praticamente del suo primo impegno nel CIR da pilota ufficiale. Leoni ha poi svelato un altro dei motivi che hanno spinto il Gruppo PSA e Citroen a puntare su di lui: «Ha un approccio al lavoro umile e serio», svelando che due anni fa il futuro vicecampione CIR si presentò a PSA Italia con il suo curriculum. Allora però l’equipaggio ufficiale era composto da Paolo Andreucci ed Anna Andreussi, e i tempi non erano ancora maturi.
A proposito dell’undici volte campione del CIR, che torna assieme alla sua navigatrice nel campionato con Peugeot, sebbene nel fronte Due Ruote Motrici, Crugnola ha ritenuto un vantaggio poterlo avere come dirimpettaio di team: «Potrò rubargli qualche segreto del mestiere», mentre per quanto riguarda gli avversari il varesino ha assicurato che tutti «sono da tenere d’occhio» (a cominciare ovviamente dal campione italiano uscente, Giandomenico Basso). Gli appuntamenti che secondo Crugnola saranno invece cruciali saranno quelli dal sapore internazionale, ovvero il Rally Italia Sardegna (vinto da lui lo scorso anno in Gara 1, e dove ha assicurato guarderà i tempi dei suoi rivali nel CIR, non quelli di Mads Ostberg sulla sua stessa vettura) e il Rally di Roma Capitale (dove invece il successo fu da lui praticamente sfiorato nel 2019).
I rally come “laboratorio di tecnologia” per Citroen
Scutari ha poi sottolineato la natura dei rally, «laboratorio di tecnologia» per le vetture stradali. «Proprio nei rally viene sviluppata e testata la tecnologia che poi viene portata sulle auto di serie, come ad esempio le sospensioni Progresse Hydraulic Cushions del Suv C5 Aircross». Fumagalli ha aggiunto: «La divisione sportiva lavora per apportare miglioramenti continui, come con la C3 R5, che è stata ad esempio modificata nelle tarature degli ammortizzatori». Alla nostra domanda riguardo l’atteggiamento di Citroen sulla transizione ibrida nel WRC 2022 e se questo spingerà la casa francese nel ritorno al Mondiale Rally, dove è attualmente impegnata nel WRC2 e 3 con la C3 R5, la Fumagalli ha spiegato: «È presto per parlarne. Con la mobilità alternativa siamo fortemente impegnati a livello di mercato, per quello sportivo ne riparleremo». E su un impegno futuro nel Mondiale Rallycross, Scutari è stato lapidario: «È ancora prematuro parlarne».
Leoni invece è tornato sul CIR 2020 e il rinvio del Ciocco, una scelta da lui definita «responsabile», perché «essendo una gara molto seguita e popolare non si può mettere a rischio la sicurezza di tutti». A proposito di sicurezza, Crugnola ha risposto alla nostra richiesta di una opinione sulle misure di ACI Sport per prevenire atti di sabotaggio: «Assolutamente d’accordo con le decisioni prese», cosa su cui ha concordato anche Ometto. Un futuro ancora nel WRC per Crugnola, dopo le esperienze pregresse? Vada come vada, Scurati non ha avuto dubbi: «Sarà sicuramente veloce».
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