WEC | Sakhir, Gara: incredibile colpaccio di Toyota, beffa per Rebellion
Successo quasi insperato
Nessuno se lo aspettava ma alla 8 Ore del Bahrain, quarto appuntamento del FIA World Endurance Championship, è arrivato un successo della Toyota. Dominio incontrastato di United Autosports in LMP2, mentre Aston Martin e Team Project 1 colgono due solide vittorie.
Il resoconto delle LMP1
Toyota deve ringraziare Rebellion e Ginetta per questa doppietta colta nel deserto del Bahrain: al via, Bruno Senna si è difeso bene da Charlie Robertson alla prima curva, ma in quella successiva quest’ultimo si è girato e ha involontariamente colpito il brasiliano; i due son finiti nella via di fuga, aprendo il campo alla Toyota #7 che non si è lasciata sfuggire questa opportunità . Mike Conway, Kamui Kobayashi e José Maria Lopez hanno saldamente tenuto la testa della corsa, involandosi tranquillamente verso la bandiera a scacchi; l’altra TS050 Hybrid di Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima e Brendon Hartley ha chiuso al 2° posto, mentre Rebellion è giunta terza nonostante una visita forzata al garage a metà corsa. Vita difficile per le Ginetta, entrambe ritirate per noie meccaniche.
Il resoconto delle LMP2
United Autosports è rimasta sempre al comando delle LMP2, anch’egli partita dalla pole position. Philip Hanson, Filipe Albuquerque e Paul di Resta si prendono un’importantissima vittoria che li rilancia nella lotta al titolo, salendo al 2° posto in classifica. A podio Jota dopo il successo nel precedente round di Shanghai, seguita da Jackie Chan DC Racing che si è difesa sul finale da G-Drive Racing. Poca fortuna per i nostri di Cetilar Racing, con Giorgio Sernagiotto che ha subito anche una foratura nelle ultime due ore di gara; lui, Roberto Lacorte e Andrea Belicchi hanno comunque terminato la corsa e lavoreranno duro durante l’inverno per far quadrare la bilancia già ad Austin.
Il resoconto delle LMGTE Pro & Am
Intensa la battaglia nella LMGTE Pro: Porsche aveva dominato le qualifiche di venerdì ma, a causa di alcuni inconvenienti meccanici con relativo ritorno ai box, è sprofondata nel fondo, lasciando campo aperto ad Aston Martin e Ferrari. Alla fine, Marco Sørensen e Nicki Thiim son riusciti a precedere Miguel Molina e Davide Rigon, complice anche uno stop and go inflitto all’AF Corse #71 per aver fatto slittare troppo le gomme nell’ultimo pit-stop – cosa che ha scatenato le ire dei meccanici ai box, quando si stavano giocando il successo. Infine, Team Project 1 incontenibile a Sakhir tra le LMGTE Am grazie alla prestazione maiuscola di Ben Keating, Jeroen Bleekemolen e Larry ten Voorde, ora nuovi leader della classifica grazie anche al ritiro di TF Sport.
FIA World Endurance Championship 2019 – 8 Hours of Bahrain, Gara: classifica
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