McLaren entrerebbe nel FIA World Endurance Championship solo se FIA e ACO accetteranno anche le DPi dell’IMSA. Questo è il desiderio espresso da Zak Brown, CEO di McLaren Racing, che ha escluso un progetto in corso per le nuove Hypercar, ma interessato alle regole dei prototipi nordamericani.
Brown: McLaren dentro solo con una DPi
Brown, attualmente in Bahrain per seguire il Mondiale e la United Autosport di cui è co-proprietario, si è riunito con i media in una tavola rotonda, spiegando gli interessi di McLaren verso il WEC. L’imprenditore si è detto non interessato alla nuova classe Hypercar, piuttosto ha spostato l’attenzione verso le DPi 2.0 che arriverebbero tra tre anni, ma solo se sarà idonea a correre in entrambi i campionati endurance. «Se siamo in grado di creare una serie globale, Hypercar / DPi o come la chiamate voi, penso che sia un grande successo e quindi sono favorevole a un regolamento comune tra IMSA e ACO», ha detto Brown. «La nostra attuale preoccupazione sono i budget perché abbiamo un programma con la IndyCar e quello che vogliamo veramente è il WEC».
Manca l’accordo comune ACO-IMSA
Come detto, interpellato anche da Sportscar365, Brown vuole correre nel Mondiale ma anche qualche altra gara americana. «La priorità sarebbe il WEC ma vedrei bene anche Daytona, Sebring e la Petit Le Mans, magari anche con qualche team clienti. Per questo potrei vederci bene anche un programma IMSA». Tutto dipende da ACO e IMSA, che avevano cercato d’intavolare un regolamento comune senza successo; secondo Brown, se questo accordo venisse raggiunto potrebbe esserci l’entrata di McLaren nel 2020-21.