ELMS | Monza fredda per Cetilar Racing, scaldata dall’affetto dei numerosi tifosi

Ritiro per problema all'idroguida

La 4 Ore di Monza non ha portato bene a Cetilar Racing, che però guarda alla 24 Ore di Le Mans con fiducia.
ELMS | Monza fredda per Cetilar Racing, scaldata dall’affetto dei numerosi tifosi

DA MONZA – Non è stata la gara di casa che Cetilar Racing avrebbe voluto regalare ai tifosi, e l’amarezza per il ritiro dopo circa un’ora è stata grande. Ma dopo un temporale esce sempre il Sole, e si chiama Le Mans: ecco perché la 4 Ore di Monza dell’ELMS è servita come preparazione alla celebre Endurance francese, e magari per togliersi qualche malaugurio in anticipo.

Quello strano problema all’idroguida

La squadra diretta dal team principal Raimondo Amadio sotto la direzione sportiva di Christian Pescatori, ha lavorato intensamente nel tempo a disposizione che ha preceduto la sessione di qualifica pomeridiana per permettere alla vettura di scendere in pista per il turno ufficiale, riuscendo in extremis nell’impresa. Il tutto per un problema all’idroguida che ha colpito la Dallara-Gibson P217 nel turno di prove libere. Da quanto ci ha confermato il Team stesso, tale pezzo è fornito da Dallara ma costruito da un cliente esterno, e per sostituire tutte le sue parti occorrono all’incirca tre ore, partendo dai cablaggi.

Al termine delle qualifiche il tempo utile è stato segnato da Giorgio Sernagiotto, che ha occupato per buona parte del tempo la decima posizione. Tuttavia l’uscita di pista all’Ascari di Nicolas Jamin ha costretto i commissari di pista ad esporre la bandiera rossa, bloccando il miglioramento del pilota trevigiano al 15° posto. «Siamo riusciti a prendere parte alla qualifica grazie ad un vero e proprio miracolo; quello che hanno compiuto i nostri meccanici,i quali hanno sostituito la parte centrale dei cablaggi. Operazione molto complicata e soprattutto delicata» aveva commentato Roberto Lacorte al termine del Sabato, pronto a salire il giorno successivo sulla #47 verde-blu con Sernagiotto ed il ritrovato Andrea Belicchi.

Una 4 Ore durata solo 35 giri

Come già anticipato, la corsa della squadra italiana ha avuto un esito negativo, che non ha permesso di continuare oltre la prima ora di corsa. Succede anche che poche curve dopo la partenza l’anteriore destra venga a contatto con un’altra vettura, bucandosi e costringendo Sernagiotto a compiere buona parte del circuito brianzolo a rilento.

Frenetico ed impeccabile il lavoro dei meccanici, che hanno permesso alla Dallara LMP2  di tornare in pista. Dalle retrovie Sernagiotto ha quindi tirato fuori tutta la sua determinazione ed esperienza, inanellando un sorpasso dopo l’altro sino a occupare, dopo una ventina di minuti, la 17° posizione. Rimonta che dopo il primo pit-stop è proseguita fino al 14° posto. Ma il persistente problema tecnico al power steering, emerso anche nella parte iniziale del weekend, ha definitivamente infranto ogni proposito di fare bene e soprattutto di vedere il traguardo. Amaro quindi l’epilogo, con Sernagiotto costretto a parcheggiare la propria vettura in corsia box, nonostante un eccellente passo di gara. 

«La nostra 4 Ore di Monza si è conclusa prima del termine a causa di un problema elettronico relativo all’idroguida che ci ha perseguitato per tutta la settimana» – ha commentato Roberto Lacorte – «Purtroppo questo inconveniente ha reso vano l’impegno di Giorgio, autore di un passo incredibile dopo un’ottima partenza, tra l’altro rovinata da un contatto. Di positivo rimane il fatto che la nostra Dallara ha dimostrato di avere il passo giusto per inserirsi nei primi cinque con grande facilità. Peccato che non siamo potuti arrivare alla bandiera a scacchi; lo dovevamo alle tante persone che sono venute a seguirci nella nostra gara di casa, ma la sfortuna ce l’ha impedito».

Ed ora focus sulla 24 Ore di Le Mans

La European Le Mans Series con la 4 Ore di Monza è stata dunque un banco prova a due facce per Cetilar Racing e Villorba Corse: da una parte la consapevolezza di avere tanta velocità ed un team affiatato sotto ogni punto di vista; dall’altra l’incognita di alcune componenti che potrebbero compromettere l’affidabilità, una cosa che non ci si può permettere soprattutto in vista della Le Mans, cui la squadra parteciperà per il terzo anno consecutivo.

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