Dakar | Alonso punta ad arrivare alla fine della corsa e non “commettere errori stupidi”
Alonso a maggio alla 500 Miglia
La Spagna sogna alla Dakar 2020 grazie a due teste di serie, in corsa per team differenti, che puntano a grandi traguardi o comunque a donare lustro al Paese iberico in quel dell’Arabia Saudita.
Parliamo di Carlos Sainz e di Fernando Alonso, che svettano nella lista di quasi cinquanta tra piloti e copiloti spagnoli iscritti nelle varie categorie della 42esima Dakar. Se però Sainz, alla sua probabile ultima partecipazione, la corsa la vinse due volte e quindi godrebbe di maggiori favori dal punto di vista del pronostico (soprattutto dopo l’imprevisto del compagno di squadra in X-Raid Mini Stéphane Peterhansel, costretto a rinunciare all’ultimo alla sua copilota, la moglie Andrea), non si potrebbe dire lo stesso del già campione di F1 che invece affronterà per la prima volta il contesto di un rally raid così duro.
Le incognite di Alonso alla Dakar 2020
L’alfiere di Toyota, che correrà assieme a Marc Coma con la Hilux alla pari degli altri compagni di team Nasser Al-Attiyah, Giniel de Villiers e Bernhard Ten Brinke (gente di assoluto spessore insomma), pur avendo avuto un buon avvicinamento alla Dakar ottenendo qualche buon piazzamento nei rally raid di preparazione corsi nei mesi scorsi, sa che dovrà affrontare molte incognite nelle dodici tappe che lo attendono. Non solo dal punto di vista della gara, alla pari degli altri suoi avversari, ma soprattutto riguardo il suo adattamento al mezzo, il feeling con Coma, la capacità di resistere ad una competizione che è una praticamente una prova endurance che mette a grande prova, fisica e morale, chi la corre. Per non parlare poi del fatto che avrà la pressione dei suoi colleghi di Toyota, che hanno l’esperienza per poterlo mettere in secondo piano in quanto a prestazioni.
Ai microfoni di Autosport Alonso, vecchio volpone del motorsport, ha perciò ribadito il concetto già espresso qualche giorno fa: «Corro la Dakar per vedere com’è questa gara, e soprattutto per riuscire a concluderla. Sappiamo che soltanto uno su quattro alla partenza di questo evento riesce poi ad arrivare sino alla fine. È dura. So che sarà molto difficile».
Alonso: “Voglio imparare da questa esperienza”. A maggio tornerà alla 500 Miglia di Indianapolis
Prosegue la sua disamina l’asturiano : «Non penso ci sia qualcosa di più diverso dalla Formula 1 della Dakar, ma è una sfida molto interessante – sicuramente, impossibile sulla carta, ma voglio affrontarla ed imparare da essa. E la preparazione che ho svolto nei mesi precedenti mi ha arricchito come pilota, cosa che è una delle mie priorità quando mi confronto con questo tipo di sfide: migliorarmi alla fine delle stesse».
«Mi dovrò approcciare alla Dakar con una certa tranquillità. Non voglio andarci per poi abbandonare dopo il secondo o terzo giorno per qualche errore stupido», conclude Alonso, che a maggio tornerà alla 500 Miglia di Indianapolis (pare assieme a Michael Andretti, salvo appianamento dei rapporti tra lo spagnolo ed Honda).
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