CIR | Campedelli punta al massimo, ovvero il Tricolore al Rally Due Valli
Le parole del pilota Orange1 Racing
Se è vero che c’è una prima fila di piloti divisi da soltanto 0,50 lunghezze, ovvero Umberto Scandola e Paolo Andreucci, è anche vero che l’attuale terzo classifica nella generale Campedelli ha i margini giusti per l’impresa, purché si rispetti un solo ed unico imperativo per il binomio su Ford Fiesta R5: vincere. Non sono contemplate altre opzioni né calcoli esoterici per strappare mezzo punto in più agli avversari.
Campedelli: “Sono tranquillo, non sento la pressione”
Campedelli non sente la pressione, conscio di aver dato il tutto per tutto in una stagione che non ha risparmiato nulla alle Pantere Alate, dai momenti più felici (come il recente podio al Rally Adriatico o, sempre su sterrato, al San Marino Rally, migliore tra i piloti del CIR in una prova gemellata con il CIRT) ed altri più difficili, come i due ritiri consecutivi alla Targa Florio e al Rallye Elba oltre alle difficoltà  del Roma Capitale, forse l’apice del nervosismo e dell’insofferenza in casa Orange1 Racing.
Per aspera ad astra: ora il peggio si butta alle spalle e si va a Verona per il titolo, come spiega Campedelli: «Ci giochiamo una stagione in un week-end ma sono tranquillo, non sento troppo la pressione. So di aver fatto tutto quanto era nelle mie possibilità , ho sempre dato il massimo. Poi, è chiaro, alcuni errori ed i problemi tecnici che sono emersi in più di un’occasione mi hanno privato di punti importanti. Inutile recriminare su quello che è stato: la ridotta differenza in classifica fra me e i miei avversari la dice lunga su quanto è stata dura la sfida. Ora siamo qui e non dovremo fare altro che puntare a dare il massimo. Sapendo di non avere scudieri pronti a darci una mano in caso di necessità : meglio così, ce la giocheremo in prima persona. So di poter contare sull’apporto decisivo delle gomme ufficiali che ci fornisce Michelin per cercare quella vittoria che sinora, per vari motivi, non è ancora arrivata».
Riguardo invece al percorso del Due Valli (qui tutti i dettagli), il cesenate nota le similitudini con il passato, ma appunta: «La grande novità è che la prova più lunga, la Erbezzo di oltre 22 chilometri che apre le ostilità venerdì e con i suoi due passaggi forma quasi tutta la prima tappa, viene affrontata in senso di marcia inverso rispetto al 2016. Per il resto, solo piccoli aggiustamenti che non alterano un percorso già ampiamente conosciuto a tutti e con tanto grip, dunque particolarmente adatto alle mie Michelin».
Ed infine avverte: «Servirà la gara perfetta: ci proveremo!». Gli avversari sono avvisati.
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