WRC | Rally Italia Sardegna 2020, Toyota salva la testa nella classifica piloti ma non in quella costruttori. Nuova polemica con Hyundai
Sul podio Ogier
Toyota Gazoo Racing ha conquistato il podio al Rally Italia Sardegna con Sébastien Ogier, autore di una prova ancora una volta da cuore oltre l’ostacolo, e conserva la leadership nella classifica piloti con Elfyn Evans. Per il resto, non è stata la gara che il team di Tommi Mäkinen avrebbe potuto desiderare.
Il weekend sfortunato di Rovanpera
Anzitutto, la squadra ha dovuto rinunciare alle prestazioni di Kalle Rovanpera, costretto al ritiro nella PS8 per via di un impatto con la parte posteriore della sua Toyota Yaris WRC contro un albero, facendo girare la vettura e danneggiandola in maniera tale da non poterla riparare per il ritorno in gara il giorno dopo. Il fattaccio avvenuto nella veloce e sabbiosa Coiluna-Loelle è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo di imprevisti per il finnico nel weekend sardo, a partire da un primo incidente avvenuto nello shakedown e qualche problema tecnico nella prima giornata, condizionata in parte da una scelta delle gomme definita da Rovanpera anche ai nostri microfoni non proprio azzeccata. Insomma, un sesto round del WRC da dimenticare per il giovane pilota, che mai in questa stagione si era dovuto ritirare da un evento del Mondiale.
Evans resta leader del WRC 2020
È andata meglio ad Elfyn Evans, che conquista sì il quarto posto finale, anche per via delle difficoltà nella posizione di partenza nel primo giorno come ci ha spiegato in una nostra breve intervista a fine gara, ma mantiene sempre la testa del campionato con 111 punti. «L’obiettivo principale [nell’ultima giornata] era quello di stare davanti al pilota dietro di me e salvare la posizione», spiega il gallese, riferendosi alla battaglia per salvare il quarto posto ingaggiata contro Teemu Suninen di M-Sport. «Sfortunatamente non ho ottenuto tanti punti sulla Power Stage come avrei voluto [solo due, ndr], ma tutto sommato ci siamo assicurati almeno il ​​risultato ed abbiamo ottenuto ​​dei punti solidi alla fine del fine settimana. Certo, vorresti sempre qualcosa di più del quarto posto, ma sapevamo che arrivare qui per primi sulla strada sarebbe stato difficile, ed eravamo quasi fuori dalla lotta per il podio alla fine del primo giorno. Abbiamo continuato a spingere ma i tempi erano vicini e alla fine penso che il quarto posto sia stato realisticamente il massimo che potevamo ottenere. Ora che affronteremo l’asfalto [nei prossimi due round di Ypres in Belgio e Monza, ndr], essere primi sulla strada normalmente dovrebbe essere un vantaggio, e speriamo che sia così».
Ogier salva il podio al Rally Italia Sardegna 2020
Anche Sébastien Ogier ha lottato duramente per conquistare una posizione, ovvero la seconda nell’ultima giornata, ma dopo un po’ di rimpalli cede alla fine la piazza d’onore al rivale Thierry Neuville, che però stacca il francese di un solo secondo. «È stata una gara molto intensa per più o meno tutto il weekend», ha spiegato Ogier, che resta in corsa per il titolo 2020 con quattordici punti di distacco dal compagno di squadra Evans. «Certo, alla fine, il terzo posto forse non dà prova della prestazione che abbiamo avuto qui, ma è così. Siamo dovuti partire secondi sulla strada per gran parte del rally e molto tempo è stato perso per quel motivo. In seguito sarebbe stato comunque sempre difficile. Ma penso che abbiamo fatto del nostro meglio e non posso essere deluso dalla mia prestazione, ho dato tutto quello che avevo e sono ancora bei punti per il campionato. Mi sto acclimatando sempre di più nella Yaris WRC e la performance c’è. Devo solo continuare così e sono fiducioso per il futuro».
Mäkinen, che non si è praticamente quasi mai visto nella Media Zone del Rally Italia Sardegna, ha così commentato la gara dei suoi equipaggi: «Ovviamente siamo un po’ delusi dal fatto che il risultato finale non sia andato a nostro favore. Seb ha fatto un ottimo lavoro nella mattina di domenica per colmare il divario con il leader ed è stata una battaglia davvero emozionante. La differenza alla fine è stata minima [solo 6,1 secondi hanno diviso Ogier dalla vittoria, ndr], dopo il tempo perso aprendo la strada per tutto il venerdì. Considerando ciò, sia Seb che Elfyn hanno fatto un ottimo lavoro e hanno ottenuto buoni punti per il campionato piloti, e possiamo essere fiduciosi nel passare all’asfalto per gli eventi finali».
La nuova polemica di Toyota contro Hyundai
Infine, da Toyota è arrivata una nuova frecciatina a Hyundai e al famigerato metodo Adamo, ovvero la rotazione dei piloti sulla terza vettura schierata in modo da avere la migliore line-up per ogni evento. A parte Thierry Neuville ed Ott Tanak, presenti fissi in tutta la stagione, la terza i20 WRC è appannaggio di Sébastien Loeb, Dani Sordo e Craig Breen, ognuno messo a bordo dell’auto dal team principal Andrea Adamo a seconda della gara. In Sardegna è stata la volta di Sordo, poi vincitore.
Ebbene, il direttore sportivo di Toyota Gazoo Racing Kaj Lindström ha mosso delle critiche (riportate dal sito Delfi) a questo modus operandi che già in passato erano state fatte da Mäkinen: «Penso che le squadre dovrebbero utilizzare durante la stagione solo tre piloti che possono segnare punti [per la classifica costruttori, ndr]. Abbiamo tre piloti forti e pensiamo che sia la strada giusta. Forse le regole dovrebbero tenere conto che cambiare pilota darà a Hyundai una posizione di partenza migliore nei rally. Spero che le regole vengano cambiate». Sordo, che ha corso solo in un altro round del WRC 2020 ed è piuttosto indietro in classifica, in effetti ha goduto di una posizione di partenza arretrata nella prima giornata del RIS, che su sterrati significa trovare strade più pulite e con più grip. A partire per primi, invece, Evans e Ogier, in testa alla classifica WRC e quindi per regolamento chiamati ad aprire la strada nella giornata di venerdì. Tra l’altro anche il pilota francese si è scagliato addirittura contro la FIA per la regola della partenza per primi, in parte modificata nei precedenti due appuntamenti su sterrato dell’Estonia e Turchia ma ripristinata in Sardegna.
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