WRC | Rally Australia: le speranze di Toyota, la franchezza di Paddon ed il rischio incendi
Spigolature dal Rally Australia
Manca poco all’ultimo appuntamento della stagione 2019 del WRC, ed intanto il Rally Australia – questa la gara finale – già offre una serie di spunti. Non solo: l’evento potrebbe rischiare dei notevoli cambi di programma. Andiamo per gradi con le ultime dal Mondiale Rally.
Le parole di Makinen, team principal Toyota
Anzitutto, l’Australia sarà il teatro del redde rationem per quanto riguarda il titolo costruttori del campionato. Dopo che Ott Tanak ha vinto quello piloti nel precedente Rally di Catalunya, Toyota Gazoo Racing punta alla doppietta con quello relativo ai team ufficiali, già vinto nel 2018. Sono solo 18 i punti che la dividono dagli attuali leader della classifica, Hyundai Motorsport, perciò tutto può ancora accadere.
«Dopo il nostro fantastico risultato in Spagna, rivolgiamo la nostra concentrazione più totale sul tentativo di vincere ancora una volta il titolo dei costruttori in Australia», sono le parole del team principal Tommi Mäkinen alla vigilia della gara. «Questa volta siamo gli inseguitori, ma in un certo senso ciò rende le cose abbastanza semplici per noi; non ci resta che spingere per ottenere il massimo dei punti e vedere cosa succede. La nostra vettura è forte sul tipo di strade che affronteremo in Australia. L’anno scorso, Jari-Matti [Latvala] ha vinto e Ott è arrivato a giocarsela sino alla fine. È un rally che Kris [Meeke] ha anch’esso disputato al meglio in passato. Quindi siamo fiduciosi delle nostre possibilità ».
La Toyota Yaris WRC ha dimostrato quest’anno di essere la vettura più competitiva in termini di prestazioni, al netto di qualche intoppo per quanto riguarda l’affidabilità . L’Australia sarà l’ultima volta che vedremo però lo schieramento formato da Tanak, Meeke e Latvala, visto che l’estone campione del mondo 2019 si accaserà in Hyundai dal prossimo anno e solo il britannico potrebbe avere qualche chance di rinnovo del contratto.
Hayden Paddon: “Non ho motivo per mettermi pressioni”
Spera in un 2020 da protagonista per una intera stagione nel WRC Hayden Paddon, e qui passiamo alla concorrenza di M-Sport Ford. In Australia il neozelandese celebrerà il ritorno su una vettura WRC Plus a dodici mesi esatti dall’ultima volta, proprio nello stesso evento: era il 2018, ed il pilota non poteva sapere che la gara aussie (chiuse allora secondo: una curiosa escalation la sua, visto che nel 2017 si piazzò terzo, l’anno prima quarto e nel 2015 quinto) sarebbe stata la sua ultima con Hyundai Motorsport.
Poi arrivò l’attuale stagione purgatoriale, fuori dal WRC almeno sino a quando M-Sport non credette in lui ingaggiandolo per il Rally di Finlandia (poi saltato per via di un incidente durante i test che distrusse la Fiesta WRC), per poi avere una seconda possibilità al Rally del Galles (ma sulla Ford R5) e, appunto, in Australia, dove finalmente debutterà quest’anno dopo tanto patire sulla vettura preparata da M-Sport nella classe WRC.
«Sono 12 mesi che non gareggio su questo tipo di auto, e sicuramente è parecchio tempo», commenta Paddon in una intervista al sito WRC.com. In ogni caso il kiwi non è rimasto con le mani in mano attendendo la piega degli eventi. «Ho guidato molto quest’anno, ma non ho fatto molte gare e questi altri ragazzi [i suoi avversari, ndr] sono sempre stati a bordo delle loro vetture. Come ho detto, farò il mio».
Paddon ammette che una vittoria sarebbe qualcosa di «speciale», considerando la progressione aritmetica dei suoi piazzamenti a cui manca giusto la ciliegina sulla torta. Ma riconosce il fatto di dover riprendere la mano con una WRC, e non sarà facile. «Vado in Australia per divertirmi e fare la miglior gara possibile. Sono ben consapevole che questo potrebbe essere il mio ultimo rally e la mia ultima possibilità di guidare una di queste auto, quindi voglio divertirmi e godermela», sentenzia con molto realismo.
Tuttavia le sensazioni dei test svolti lo scorso mese in Spagna sono state positive, dopo 180 km effettuati: «Immediatamente, è stato come indossare un guanto, mi sono sentito subito a mio agio. Ho adorato la vettura, era così intuitiva ed è stato così bello. Guidare l’auto R5 in Galles è stato buono, ma ci è voluto un po’ di adattamento per ottenere lo stile di guida, mentre in questo caso era esattamente quello che volevo fare e il modo in cui volevo guidare». E sul team: «Tutti in M-Sport sono stati davvero fantastici e hanno fatto tutto il necessario per mettermi nella migliore posizione possibile per l’Australia. Sono un’ottima squadra con cui lavorare».
Pur non potendo essere il rally di casa, per il neozelandese le condizioni delle strade australiane sono molto simili a quelle del suo Paese «a tre ore di volo»: «Ho sempre apprezzato questo evento. Qualche prova speciale il sabato è simile a quelle di casa mia in Nuova Zelanda, ma non abbiamo nulla di simile a quello che affronterò il venerdì e la domenica». E aggiunge: «Il punto fondamentale è il venerdì mattina, in cui dovrò partire subito forte e sfruttare la posizione di partenza».
Il futuro resta ancora una incognita per Paddon, che ammette di non aver nessun progetto allo studio per il 2020; perciò «non ho motivo per mettermi pressione». «So di cosa sono capace[…]. Come ho detto prima, non mi siedo in un angolo e mi piango addosso. Ho intenzione di mettermi in gioco e fare il miglior lavoro possibile».
Gli incendi mettono in pericolo il Rally Australia
Intanto però, se le notizie fossero ulteriormente confermate ed il momento difficile che sta vivendo il Nuovo Galles del Sud, dove si svolgerà la gara, peggiorerà , Paddon rischierebbe addirittura di saltare pure questo evento del suo complicato 2019, e con lui il resto della compagine del WRC. La zona, dove in questi giorni si sono toccati anche i 38 gradi, è tormentata infatti da incendi definiti “senza precedenti”, come riporta la BBC e l’edizione online di RallySport Magazine. Si registrano evacuazioni, sfollati, persino vittime, e i cieli si sono tinti di un innaturale tinta arancione: buona parte della zona sudorientale dell’Australia è interessata da un fenomeno che purtroppo in questo periodo si ripete quasi ciclicamente, condizionato anche dal cambiamento climatico, le alte temperature, le scarse piogge e i venti che allargano il fronte incendiario.
Questa situazione già di per sé apocalittica potrebbe avere delle conseguenze sullo svolgimento del Rally Australia, che si disputa proprio in quelle zone. Nell’eventualità la situazione non migliorasse, gli organizzatori potrebbero modificare il percorso ed il programma, con una potenzialmente improbabile opzione draconiana sullo sfondo, ovvero l’annullamento dell’evento se le condizioni di sicurezza non fossero più garantite. Solo i prossimi giorni potranno dirci come si svilupperà questa delicata situazione: per il momento il Rally Australia è confermato, senza cambi di programma.
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