WRC | Rally Italia Sardegna 2019: anteprima ed orari
Guida al Rally Italia Sardegna 2019
Superata la metà del calendario, il WRC si appresta a far tappa nel nostro Paese per il Rally Italia Sardegna 2019, ottavo round del Mondiale nonché sedicesima volta nell’isola per l’appuntamento iridato di casa nostra. E quest’anno torna nel programma anche il Campionato Italiano Rally e quello Tricolore Terra (ma in questo spazio ci concentreremo sull’evento legato al WRC).
Breve storia del Rally Italia, da Sanremo alla Sardegna
Era il 2004 quando il Rally Italia fece armi e bagagli e dalla Liguria si trasferì in Sardegna: prima di allora la base della prova italiana iridata (tale dalla prima edizione del WRC nel 1973, mentre l’evento vero e proprio nasce su un fondo misto nel 1928) era Sanremo, negli anni del leggendario Rally dei Fiori. Sulle strade della riviera ponentina sono stati scritte alcune tra le pagine più iconiche di questo sport, come quelle legate ai successi della Lancia Stratos negli anni Settanta (con a bordo piloti come Sandro Munari, Björn Waldegård e Markku Alén, tra gli altri) o quelli su Lancia Delta Integrale di Miki Biasion nel decennio successivo. Tanti altri grandi nomi hanno contribuito all’albo d’oro della corsa sia nell’era di Sanremo che in quella seguente in Sardegna, come Gianfranco Cunico, Didier Auriol, l’indimenticato Colin McRae con la sua Subaru Impreza, Gilles Panizzi, Marcus Grönholm, Petter Solberg (vincitore nella prima edizione del nuovo corso isolano) e non poteva mancare Sébastien Loeb, a quota cinque successi, mentre Sébastien Ogier è fermo a tre vittorie (tutte nel periodo sardo della gara).
L’edizione del 2005, la seconda dallo spostamento in Sardegna, fu quella che introdusse l’iconico “Micky’s Jump“, dal nome di Michele Carta, dirigente dell’Ente Forestale e collaboratore dell’allora Responsabile del Percorso Carlo Cassina e che suggerì l’introduzione di quel dosso presente nella Monte Lerno poi diventato simbolo del Rally Italia Sardegna. I primi a rendere indelebile quel salto fu l’equipaggio composto da Mark Higgins e Trevor Agnew, a bordo della Ford Focus RS WRC. Dal 2014, infine, il quartier generale del Rally si è spostato da una costa all’altra della Sardegna settentrionale, ovvero da Olbia ad Alghero (nel 2014 l’apertura fu a Cagliari, mentre l’edizione del 2017 fu congiunta tra le due città).
Rally Italia Sardegna 2019: il percorso
Il percorso del Rally Italia Sardegna 2019 ripropone nei suoi elementi essenziali il disegno degli ultimi tre anni, come ha confermato la mente dietro al tracciato Tiziano Siviero, ex copilota già campione del Mondo Rally alla fine degli anni Ottanta.
Quindi avremo un percorso «omogeneo», come l’ha definito lo stesso progettista del tracciato, concentrato nel nord dell’isola ed apprezzato nel tempo da pubblico ed addetti ai lavori (oltre ad essere più gestibile dal punto di vista logistico). Quest’anno le novità sono nei dettagli, a partire dallo shakedown di giovedì 13 giugno di Olmedo (piccolo paesino a pochi chilometri da Alghero), ricavato in una miniera di bauxite sulla scorta della prova speciale che l’anno scorso piacque molto, anche a livello mediatico. Nella stessa giornata, alle 16 in punto, la cerimonia di partenza nel porto di Alghero, e poi alle 17:00 l‘Ittiri Arena Show, ricavato in un crossodromo e diventata negli anni un classico del Rally Italia Sardegna (e che verrà trasmesso anche in diretta televisiva).
La giornata di venerdì conferma le speciali che ormai conosciamo da quando il Rally è sbarcato in Sardegna, ovvero Tula, Tergu-Osilo, Castelsardo e Monte Baranta, divise in due giri da disputare la mattina e poi il pomeriggio per un totale di otto PS. Tre di esse, escludendo la Tergu-Osilo, sono state leggermente modificate, anche per ricavare nuovi spazi per il pubblico ed i fotografi.
Sabato 15 giugno la giornata più lunga con i suoi 142,42 km competitivi (il 46% del totale) e tre PS da ripetere due volte. Nell’ordine avremo Coiluna-Loelle, anch’essa leggermente modificata per «aumentarne la spettacolarità», come afferma Siviero (anche perché sarà un’altra prova in diretta tv), poi Monti di Alà, la più lunga del programma, e l’iconica Monte Lerno, con un accesso migliorato per assistere al Micky’s Jump. «Da notare che queste ultime due speciali sono separate tra di loro da poche centinaia di metri, in pratica è come se fosse un’unica prova di 58 km», spiega ancora Siviero: ricordiamo che nel 2014 la Monte Lerno era un’unica speciale da quasi 60 km, tra le più lunghe in assoluto del WRC.
Si chiude domenica con le ultime quattro prove, e qui non ci sono novità rispetto a quanto visto nelle stagioni precedenti. Perciò ecco le classiche Cala Flumini e la panoramica Sassari-Argentiera, che si corre sullo sfondo del mare, trasmessa in diretta e valida nel secondo giro come Power Stage conclusiva, «come nelle ultime due edizioni»
In tutto 19 prove speciali (come nel 2017) per un percorso cronometrato di 310,52 km (22 i km praticamente nuovi). Sono invece 1.383,64 i km globali del Rally Italia Sardegna 2019, trasferimenti inclusi.
Le caratteristiche del Rally Italia Sardegna
Il Rally Italia Sardegna combina la canicola di questo inizio estate (nell’isola le temperature si alzano senza troppo difficoltà, nonostante una tarda primavera quest’anno piuttosto fresca e perturbata) a sterrati aspri, rocciosi, polverosi ed implacabili. Tula è già da considerarsi la prova speciale tra le più «difficili ed insidiose di tutto il rally», come l’ha definita lo stesso Siviero: le strade saranno veloci ma strette, con molti elementi naturali che potrebbero diventare potenziali ostacoli come rocce, radici, arbusti vari e via dicendo. Il fondo è duro e coperto da strati a volte sabbiosi, che a seconda del numero dei giri vengono spazzati via per liberare una superficie non omogenea e ancora più insidiosa.
Infine, le alte temperature renderanno complicate le condizioni dentro l’abitacolo e potrebbero affaticare motori e trasmissioni: si possono toccare anche i 35° di massima (ma lo scorso anno se ne percepivano 40 nella domenica conclusiva), che potrebbero toccare persino i 60 all’interno dell’abitacolo nei casi più disperati. Insomma, correre in Sardegna è un sostanziale incubo, perciò le vetture dovranno essere rialzate per evitare danni alla parte inferiore delle stesse, e le gomme da scegliere saranno ovviamente le medie e le dure, con le seconde preferibili nei secondi giri (mentre al mattino si possono combinare le due tipologie, soprattutto se si è costretti a spazzare le strade per primi e ricavare così maggiore aderenza).
Ultima curiosità: la vettura apripista sarà guidata dal campione mondiale Produzione WRC2 2014 nonché organizzatore del Rally di Roma Capitale Max Rendina, assieme ad Emanuele Inglesi. Sarà la prima volta quest’anno che vedremo il romano a capo di Motorsport Italia correre in un rally, sebbene non a livello competitivo.
Il programma e gli orari del Rally Italia Sardegna 2019
-Giovedì 13 Giugno
09:00 – Shakedown (Olmedo) 3,92 km
16:00 – Cerimonia di Partenza (Alghero)
17:00 – SSS 1 Ittiri Arena Show 2,00 km
-Venerdì 14 Giugno:
06:00 – Service A (Alghero)
08:03 – SS 2 Tula 1 22,25 km
09:20 – SS 3 Castelsardo 1 14,72 km
10:09 – SS 4 Tergu – Osilo 1 14,14 km
11:18 – SS 5 Monte Baranta 1 10,99 km
12:14 – Service B (Alghero)
14:42 – SS 6 Tula 2 22,25 km
15:59 – SS 7 Castelsardo 2 14,72 km
16:48 – SS 8 Tergu – Osilo 2 14, 14km
18:04 – SS 9 Monte Baranta 2 10,99 km
18:40 – Service C (Alghero)
-Sabato 15 Giugno:
05:20 – Service D (Alghero)
08:08 – SS 10 Coiluna – Loelle 1 14,97 km
09:11 – SS 11 Monti Di Ala’ 1 28,21 km
10:03 – SS 12 Monte Lerno 1 28,03 km
12:55 – Service E (Alghero)
16:08 – SS 13 Coiluna – Loelle 2 14,97 km
17:11 – SS 14 Monti Di Ala’ 2 28,21 km
18:03 – SS 15 Monte Lerno 2 28,03 km
20:35 – Service F (Alghero)
-Domenica 16 Giugno:
07:15 – Service G (Alghero)
08:15 – SS 16 Cala Flumini 1 14,06 km 09:08 – SS 17 Sassari – Argentiera 1 6,89 km
11:15 – SS 18 Cala Flumini 2 14,06 km 12:18 – SS 19 Sassari – Argentiera 2 [Power Stage] 6,89 km
Rally Italia Sardegna 2019: le dirette tv e web
Sono previste le dirette per la PS1, la prova spettacolo dell’Ittiri Arena Show, le PS10 e 13 di Coiluna-Loelle di sabato e i due giri della Sassari-Argentiera, Power Stage inclusa, di domenica. A differenza delle altre tappe del Mondiale WRC, Rai Sport offrirà finestre di approfondimento ed highlights, con delle sintesi lungo tutto il weekend. Si comincia giovedì con il sunto della giornata alle ore 22:45. Ovviamente rimane inalterata il resto della consueta copertura mediatica, che riguarda la piattaforma streaming DAZN (che trasmetterà le dirette delle prove selezionate), il canale ufficiale web a pagamento WRC + All Live e Red Bull TV, sul proprio sito ufficiale. Da notare che negli ultimi anni i dati relativi all’audience globale dell’evento sono migliorati parecchio, grazie alla copertura e all’interesse sempre più crescente nei confronti della tappa italiana del Mondiale Rally.
Rally Italia Sardegna 2019: i protagonisti del WRC al via
Stiamo entrando in un ideale girone finale del WRC 2019, visto che abbiamo oltrepassato il giro di boa della stagione. Al Rally Italia Sardegna 2019, che vedrà una start list record di 94 iscritti tra Mondiale e Tricolore (superato il precedente primato di 79 equipaggi del 2006), ripartirà l’incerta lotta tra Hyundai Motorsport, Toyota Gazoo Racing e Citroen Racing – citate in rigoroso ordine di attuale classifica – per i titoli iridati tra i costruttori e i piloti.
L’anno scorso la spuntò sul filo di lana Thierry Neuville su Sébastien Ogier, dopo una battaglia molto intensa tra i due. Il belga di Hyundai, che si prese anche la vittoria nella Power Stage, è chiamato a bissare il successo del 2018 se vuole riportarsi sulla vetta della classifica piloti ed evitare che sia Ogier che Ott Tanak tentino la fuga. Ma se all’epoca in Sardegna la lotta era incerta, figuriamoci quest’anno in cui anche l’estone di Toyota si è inserito a pieno titolo (e non più nel ruolo di sorpresa del campionato, come avvenne due anni fa quando vinse la sua prima gara nel WRC proprio al Rally Italia) come contendente per il Mondiale.
Perciò nel weekend tra l’enclave catalana di Alghero e il resto del territorio sardo potremmo vedere accendersi questo mexican standoff tra Ogier, Tanak e Neuville (citati pure loro in rigoroso ordine di classifica, racchiusi come sono nello spazio di dieci punti), ognuno con la propria arma: il francese l’esperienza, il talento e la verve battagliera e a volte un po’ troppo polemica che lo porta a capovolgere anche le situazioni più disperate (ed abbiamo visto quest’anno come il sei volte campione del mondo abbia dovuto metterci del proprio per coprire qualche gap prestazionale da parte della sua Citroen C3 WRC); l’estone il talento e la vettura, una Yaris WRC tra le più performanti del lotto mondiale – al netto di qualche piccolo impiccio prestazionale – ed infine il belga con la sua capacità di firmare rimonte notevoli e un team talmente focalizzato sul mondiale costruttori da non lasciare mai nulla al caso.
Toyota Gazoo Racing schiererà la solita formazione, quindi Tanak, Jari-Matti Latvala e Kris Meeke, più la wild card su una quarta Yaris WRC, Juho Hänninen; Citroen oltre al tre volte vincitore in Sardegna Ogier (ma questo sarà il primo anno con la C3 WRC) ovviamente sfodererà al via l’altro pilota, Esapekka Lappi, che ha ammesso di sentire ormai la pressione dopo una prima parte di stagione che, escludendo il podio in Svezia, è stata per lui molto deludente, incapace come è stato di mostrare a pieno le sue potenzialità; Hyundai oltre a Neuville conferma nella line-up le presenze di Dani Sordo e il ritorno di Andreas Mikkelsen.
Una particolarità legata alla vettura di Mikkelsen: come sappiamo, il norvegese avrebbe dovuto essere al via del precedente Rally di Portogallo, per poi venire sostituito dal compagno di squadra Sébastien Loeb per un calcolo tattico interno alla squadra. Peccato però che sugli sterrati lusitani il francese abbia avuto qualche problema con il motore all’inizio dell’evento, nonché danneggiato alcune parti della sua i20 Coupé WRC (appartenente a Mikkelsen) nel finale di gara, pur concludendo l’evento. Ora, il regolamento prevede che il motore delle auto in gara per ottenere punti nella classifica costruttori debba essere sigillato e piombato all’inizio della stagione e rimanere tale sino all’ultima gara dell’anno, altrimenti si incorre nelle penalità. Ciò però non vale nel caso in cui la vettura in corsa per i punti si sia ritirata: in questo modo nell’evento successivo si può procedere alla sostituzione secondo l’articolo 64.2.3 delle norme FIA.
Hyundai ha così deciso di cambiare la classifica di Loeb comunicando il suo ritiro una volta che i piazzamenti erano definiti, in modo tale da poter sostituire il motore piombato della i20 e consegnare così a Mikkelsen un mezzo che in Sardegna possa consentire al team di vedere la sua auto in zona punti. Sempre per l’obiettivo dichiarato e ricercato sino allo spasimo, ovvero il titolo nei costruttori.
Infine, nel novero dei pretendenti del Mondiale WRC citiamo la cenerentola del gruppo, non tanto per – lo ripetiamo sino allo sfinimento – demeriti propri ma per meriti degli avversari, decisamente più forti. Parliamo di M-Sport, la cui prima parte di stagione non è stata un disastro ma neppure un successo strepitoso: le Ford Fiesta WRC viaggiano su una linea mediana tra il trionfo e lo sprofondo, a volte raggiungendo un podio (come è avvenuto sugli sterrati del Messico e sugli asfalti della Corsica), a volte sfiorandolo come nella precedente prova in Portogallo, senza salirci sopra o per sfortuna o per sopravanzata superiorità prestazionale dei rivali. In Sardegna troveremo Elfyn Evans e Teemu Suninen, mentre su un’altra Fiesta WRC, però versione 2016, sarà al via anche Martin Prokop, alla sua quattordicesima partecipazione al Rally di casa nostra.
Per quanto riguarda il WRC2 Pro, saranno presenti cinque equipaggi, a partire dall’attuale leader di classifica, il giovanissimo Kalle Rovanpera su Skoda Fabia R5 Evo, seguito poi da Mads Ostberg su Citroen C3 R5 e i due su Ford Fiesta R5 Lukasz Pieniazek e Gus Greensmith. Presente, dopo il debutto-ritorno stagionale al precedente Rally Portogallo, anche il campione WRC2 2018 Jan Kopecký (Fabia R5 Evo). Saranno invece undici i partecipanti nel WRC2, tra cui Ole Christian Veiby, Takamoto Katsuta, Nikolay Gryazin, Pierre-Louis Loubet, Kajetan Kajetanowicz, l’italo rumeno Simone Tempestini ed il nostro Fabio Andolfi, al suo secondo appuntamento stagionale nel Mondiale dopo il successo al Tour De Corse.
Al Rally Italia Sardegna torna anche l’appuntamento del Junior WRC, al terzo round del 2019 nonché primo su sterrato. Al via undici equipaggi, con in primis il leader attuale Tom Kristensson, oltre a piloti quali il diretto inseguitore dello svedese Jan Solans e Dennis Radstroem. Presente anche il nostro Enrico Oldrati.
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