WRC | Stellantis, Renault e Skoda potrebbero entrare nel Mondiale, ad una condizione

Grandi manovre nel WRC?

Giunge l'indiscrezione secondo cui tre grandi realtà come il Gruppo Stellantis, Renault con Alpine e Skoda potrebbero entrare o rientrare nel WRC. Nel caso, però, i regolamenti tecnici dovrebbero cambiare
WRC | Stellantis, Renault e Skoda potrebbero entrare nel Mondiale, ad una condizione

Il WRC potrebbe forse allargare le proprie maglie ad altri marchi e costruttori, ma a condizione che ci siano delle modifiche ai regolamenti, sul lato della tecnologia adottata. È questa l’indiscrezione che riportano Autosport e Motorsport.com, secondo cui importanti realtà come il Gruppo Stellantis, Renault con Alpine e Skoda starebbero tenendo d’occhio il Mondiale Rally.

Nonostante il direttore del settore Rally in FIA Andrew Wheatley avesse dichiarato di recente che la presenza attuale di tre realtà come Toyota Gazoo Racing, Hyundai Motorsport e Ford con M-Sport rappresenti un punto di equilibrio, la Federazione ovviamente non disdegnerebbe l’ingresso di altri marchi come da desiderata del presidente FIA Mohammed Ben Sulayem.

Alpine punta al WRC, ma solo se elettrico

Già lo scorso febbraio era saltata fuori un’apertura da parte di Alpine al WRC, a patto che si vada verso l’elettrico come aveva sottolineato l’amministratore delegato di Renault Luca Di Meo; e proprio il gruppo francese (in cui rientra appunto Alpine) è molto interessato ad investire nell’universo rallistico con vetture elettriche. Forse per venire incontro a questi intendimenti e lanciare un messaggio, la FIA ha recentemente lanciato una nuova classe, approvata durante l’ultimo Consiglio Mondiale del Motorsport: parliamo della Rally5e, per auto prossime ai modelli di serie ma elettrificate.

Il ritorno di Stellantis con i propri marchi?

Per quanto riguarda il Gruppo Stellantis, si tratterebbe di un ritorno dopo l’uscita di scena di Citroen dal WRC nel 2019, ma a volte di favoleggia di un rientro di un altro marchio della loro galassia come Peugeot, che ha fatto la storia del Mondiale. Per non parlare di Opel, con la Corsa-e Rally protagonista dal 2021 di un monomarca a lei dedicata: anche in questo caso, infatti, si punta a questo tipo di tecnologia per dare il proprio assenso al WRC. Anche Skoda potrebbe essere della partita, dopo aver cessato l’attività del team ufficiale ormai concentrato sulle vetture R5, oggi Rally2.

Ma il WRC non prevede nel medio termine l’elettrico

Tutte realtà che potrebbero essere interessate al gradino più alto del WRC, e che aumenterebbero ulteriormente il lustro ed il livello competitivo del campionato. Ma come abbiamo detto, la conditio sine qua non dovrebbe essere il cambio dei regolamenti verso una maggiore elettrificazione. Ma qui sta il nodo gordiano giacché lo stesso Wheatley aveva riconosciuto che, terminato l’attuale ciclo delle Rally1 ibride nel 2024, il successivo corso non avrebbe portato a rivoluzioni per le vetture, ma al massimo delle evoluzioni mantenendo molto del loro impianto tecnologico base. Un salto quantico si potrebbe avere per le stagioni 2029-2030, si dice, ma se così fosse si può immaginare come la pressione dei marchi che abbiamo citato possa aumentare per modificare sensibilmente i regolamenti.

Intanto, al Rally di Portogallo dello scorso maggio, in cui si celebravano i 50 anni del WRC, era presente anche Alpine con Davide Brivio, direttore del reparto Racing Expansion Projects, come riporta Autosport. L’occasione era un incontro tra alcuni costruttori e la FIA, per aprire un confronto sul futuro del WRC e raccogliere i punti di vista dei maggiori marchi. La Federazione, insomma, pare si stia muovendo per delineare il Mondiale che sarà.

 

Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Motociclismo

Commenti chiusi

Articoli correlati