WRC | Rally Estonia a rischio per M-Sport? Lappi intanto confida di rimanere nel team, e nega altri contatti
Le misure antivirus mettono in difficoltà M-Sport
Il campionato WRC 2020 sembra sempre più una corsa ad ostacoli per M-Sport. La ripresa potrebbe comportare dei problemi logistici alla squadra se verrà aggiunto anche l’appuntamento in Belgio dell’Ypres Rally, come avevamo spiegato nel dettaglio qualche giorno fa, ma adesso arriva un’altra gatta da pelare relativa al round di apertura della seconda parte di stagione, che si terrà in Estonia.
La misure di quarantena in Estonia mettono in difficoltà M-Sport
Come scrive il portale Delfi, le autorità del Paese baltico che il prossimo 4-6 settembre ospiterà la ripresa del WRC hanno deciso di imporre una quarantena ai viaggiatori in entrata. Si tratta però di una misura tarata sull’indice di contagio della nazione di provenienza: le due settimane di isolamento valgono per persone che arrivano da Paesi esteri con un rapporto di 16 positivi al virus su 100.000 abitanti. Al di sotto di questa soglia la misura non viene applicata.
Ora, M-Sport è di casa in Gran Bretagna, con la sua base e buona parte dei suoi dipendenti e dove ad agosto terrà nella zona di Greystoke un proprio rally; al momento l’indice di contagiosità nel Paese di Sua Maestà è di 12,9, ma secondo Delfi si potrebbe arrivare alla quota a rischio di 16 da qui a settembre. Una ipotesi in linea con gli aumenti dei casi in Europa, trascinati da focolai a macchia di leopardo. Se così fosse, per M-Sport sarebbe dura partecipare al Rally Estonia.
“Il nostro budget ci impedisce di rispettare una eventuale quarantena in Estonia”
Il team principal Richard Millener ha messo le cose in chiaro parlando ai microfoni di Motorsport: «Mi è stato chiesto di questo [ovvero se la squadra possa rispettare una eventuale quarantena obbligatoria di due settimane, ndr] e la risposta è chiara: no. Il nostro budget il budget non lo consente», scandisce. «Non avrebbe senso mettere in quarantena l’hotel per due settimane. Anche se gli organizzatori della gara e la FIA pagassero i costi, sarebbe molto difficile per me chiedere al personale di venire con diverse settimane di anticipo e poi andare direttamente dall’Estonia alla Turchia e forse al Belgio per l’altro rally», stando più di un mese in giro per mezza Europa, senza tornare alla base di Dovenby Hall. Insomma, un inferno logistico (ed M-Sport ripartirebbe nel WRC senza aver ancora disputato dei test, cosa che ha fatto definire la ripartenza sugli sterrati estoni «molto dura» da parte di uno dei piloti, Teemu Suninen).
Lo scetticismo di Lappi sul WRC 2020
Intanto uno dei piloti in squadra ha detto la sua sia sull’attuale campionato che sull’immediato futuro. Parliamo di Esapekka Lappi, che a Rallit.fi ha bocciato l’idea di una gara come il Rally di Germania a porte chiuse, da disputarsi in un luogo sicuro e circoscritto come la base militare dismessa di Baumholder: «Se vogliono davvero organizzare l’intero rally a Baumholder, allora non so se abbia senso guidare fino alla fine del campionato WRC quest’anno. Inoltre, non sono affatto sicuro che tutti e cinque i rally previsti possano avere successo», ammette un pessimista Lappi. «Spero che ci saranno più tappe possibili, ma allo stesso tempo voglio che sia sicuro per tutti».
Lappi spera di restare in M-Sport
Il finnico confida ancora nella possibilità di un titolo nel WRC, come aveva dichiarato durante i mesi di lockdown, ma per il momento il suo futuro è da costruire anno dopo anno. Intanto, spera di proseguire il suo rapporto con M-Sport (che lo accolto in questa stagione dopo la fine del programma di Citroen nel Mondiale Rally) anche nel 2021, sebbene non possa dare certezze in merito in un periodo come questo. «Tuttavia, non c’è stress, nel senso che le prime gare di stagione sono andate abbastanza bene», con due top five centrate nei primi tre appuntamenti del 2020 prima dello stop causa pandemia. «Non c’è alcun presentimento che vogliano liberarsi di me. A questo proposito, sono fiducioso che continuerò l’anno prossimo», spiega Lappi, che assicura di non aver avuto «conversazioni con nessuno», intesi altri team. «Non so nemmeno se ci siano posti aperti altrove. Mi chiedo se Sébastien [Ogier] continuerà con Toyota per un altro anno ora che è rimasto a casa per così tanto tempo. Non so nulla di Hyundai e quello che sta succedendo lì in termini di contratti. Aspettiamo ora e corriamo prima un paio di gare».
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