WRC | L’incomprensione tra Ogier e i poliziotti in Croazia, un testimone: “La situazione era serena, nessun comportamento scorretto” [VIDEO]
Il caso tra Ogier e la polizia croata
Il Rally di Croazia che ha rappresentato il terzo appuntamento del WRC si è chiuso con il botto, e non ci riferiamo esclusivamente al colpo di scena finale con Sébastien Ogier vincitore sul compagno di squadra Elfyn Evans, battendolo per soli sei decimi di secondo (un distacco record nella storia dei successi al Mondiale Rally). Parliamo invece di qualcosa che ha riguardato sempre il francese di Toyota Gazoo Racing, ma sua malgrado, ovvero l’incidente subito nel tratto di trasferimento verso la PS17 di quella stessa mattinata.
L’incidente di Ogier ed Ingrassia
La Yaris WRC dell’equipaggio completato anche da Julien Ingrassia infatti aveva sbattuto su una strada pubblica contro una BMW Serie 1, causando una squarcio sulla portiera lato navigatore. Nessuno si è ferito, ma c’è stata una presunta incomprensione con i poliziotti croati accorsi sul luogo dell’incidente, e che a quanto pare non parlavano una parola di inglese. Dopo qualche scambio di battute, Ogier – che si è prima di tutto sincerato delle condizioni fisiche dell’altro conducente – si è rimesso in auto, partendo mentre un agente si era posizionato davanti alla vettura, come se la volesse bloccare. Alla fine quest’ultimo si scansa e l’equipaggio prende il largo, a quanto pare passando pure con il rosso. Sul luogo era presente anche Jarmo Lehtinen, event leader del team, accorso una decina di minuti dopo l’impatto.
Il comportamento di Ogier aveva fatto discutere la rete, tanto per cambiare, con il Tribunale Vivente dei social pronto a trascinare sul patibolo il francese dopo averne emesso la sentenza di colpevolezza. A dirla tutta, la tesi giustizialista era sostenuta anche dalla sanzione dei commissari di gara, che hanno multato Ogier per il comportamento tenuto nei confronti delle forze locali ed inflitto una squalifica sospesa. Riportiamo quanto si leggeva nel documento che ricostruiva i fatti, emesso dai commissari tramite la Decisione numero 6 del Rally di Croazia: «Una volta che il signor Lehtinen è arrivato sulla scena del sinistro, c’è stata una conversazione telefonica tra il quartier generale della corsa e un agente di polizia sul luogo dell’incidente. Sembrava chiaro che l’equipaggio avrebbe potuto continuare ma, secondo il signor Ogier, questa informazione non è stata condivisa con l’ufficiale in piedi davanti all’auto. Poiché l’equipaggio aveva già fornito tutte le informazioni e un rappresentante della squadra era sul posto, il signor Ogier sentì di poter partire. Il signor Ogier ha aggiunto di comprendere appieno che ciò non sarebbe dovuto accadere e che questo offre un’immagine molto negativa a causa del suo comportamento, con i video che si stanno diffondendo sui social media. Il signor Ogier si è scusato per l’infrazione e ha promesso di contattare il conducente dell’altra vettura coinvolta nell’incidente, nonché l’agente di polizia in piedi davanti all’auto per chiedere scusa anche a loro».
Un testimone ricostruisce la presunta incomprensione tra Ogier e la polizia
Ora, DirtFish ha riportato oggi le parole di un anonimo testimone oculare presente sul luogo dell’incidente, di cui vi diamo conto ma che ovviamente prendiamo con beneficio di inventario. David Evans, che di carattere magari è un po’ guascone ma è un giornalista serio e professionale, ha raccolto la testimonianza di questa persona che ha confermato il fatto che Ogier e i poliziotti parlavano due lingue diverse – letteralmente -, punto focale del motivo di presunte incomprensioni. Lehtinen, che formalmente non doveva recarsi lì stando ai regolamenti sportivi del WRC, ma rimanere nel parco assistenza, si è interfacciato con la sala controllo dell’evento, alla pari dei poliziotti, da cui è poi partito l’ok alla ripartenza dell’equipaggio.
“Era una situazione tranquilla”
Da qui poi l’incidente diplomatico dell’agente che provava a bloccare l’auto, o almeno così pare dai video. La fonte anonima di DirtFish invece assicura che tutti i presenti avevano capito del via libera, e nessuno si poteva né voleva opporsi. «Lehtinen stava parlando al telefono e Ogier sembrava stesse continuamente assicurandosi quando sarebbe dovuto ripartire», spiega il testimone sentito dal sito, presente ad una fermata del bus lì nei pressi. «Non ero abbastanza vicino per sentire quello che diceva, ma sembrava che le cose stessero andando bene. Da quello che ho potuto vedere, è stata la confusione a far stare gli altri poliziotti davanti alla vettura. […]. Come ho detto, tutto era abbastanza sereno e felice [sic]. Ogier era lì da molto tempo e parlava in maniera tranquilla. Nessuno capiva davvero le cose, ma non si è comportato come un matto irresponsabile. Ho letto tutte queste fesserie su di lui che ha tirato sotto la polizia, ma non era affatto così. Era una situazione tranquilla».
C’è da fare qualche considerazione: il team ed Ogier si sono scusati per il comportamento, segno che evidentemente qualche incomprensione non voluta (ribadiamo: non voluta), c’è stata. La testimonianza della fonte anonima la prendiamo con le pinze, è vero, ma in effetti guardando il video (qui sopra riportato) degli attimi successivi all’incidente non si avverte nervosismo, nonostante il pilota fosse in piena corsa per giocarsi la vittoria e punti preziosi per la sua squadra. Il momento controverso del poliziotto davanti all’auto si svolge senza isterismi, e nei momenti immediatamente dopo il clima sembra in effetti disteso, con lo stesso agente e i suoi colleghi che, ad occhio, non sembravano molto scossi, tutt’altro. Insomma, in poche parole: intenzionale o no la presunta leggerezza di Ogier (che ricordiamo non essere un parvenu qualsiasi, ma un professionista che sa stare al mondo e non certo una testa calda), siamo di fronte ad una tempesta in un bicchier d’acqua, un caso gonfiato oltre l’eccesso. Ma che, salvo improbabili colpi di scena, possiamo tranquillamente archiviare.
Crediti Immagine di Copertina: Toyota Gazoo Racing
Crediti Video: Fishbarnica Zg
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