WRC | Addio a Martin Holmes, copilota, giornalista e curatore degli annuari del Mondiale Rally

Scompare una colonna del WRC

Ci lascia un importante protagonista del giornalismo motorsportivo, in particolare del WRC, ovvero il già copilota Martin Holmes
WRC | Addio a Martin Holmes, copilota, giornalista e curatore degli annuari del Mondiale Rally

Il mondo del WRC e del giornalismo sportivo piange ed onora la figura di Martin Holmes, mancato all’età di 80 anni: una vita spesa al servizio del motorsport, sia dentro che fuori gli abitacoli.

La carriera da copilota di Martin Holmes

Nato ad Ashtead, nel Surrey, ed avviato verso la professione forense, Holmes si dedicò poi al mestiere di copilota rally: corse la sua prima gara nel 1959 e nel giro di un decennio e poco più ottenne il titolo di campione nazionale britannico al fianco di Chris Sclater, a bordo della Ford Escort RS1600. C’era anche lui nella prima edizione del WRC – correva l’anno 1973 – e in quella successiva ottenne un quarto posto al Rallye Sanremo assieme al cinque volte vincitore del Safari Shekhar Mehta (vinse Sandro Munari), a bordo della Lancia Beta Coupé. Nel 1979 arriva per Holmes un altro quarto posto in un evento del WRC, ovvero il Rally del Portogallo, assieme questa volta ad Andy Dawson a bordo della Datsun Violet 160j.

Martin Holmes ed il giornalismo

L’ultima apparizione nei rally per il britannico è datata 1981, sul sedile della Renault 5 Turbo accanto alla leggenda transalpina Jean Ragnotti, con il quale ottiene un quinto posto assoluto al Lombard RAC Rally (oggi Rally GB). L’anno prima Holmes dettò le note anche a Timo Mäkinen nella stessa gara, mentre tra i tanti piloti con cui ha condiviso l’abitacolo il sodalizio più frequente fu quello con il connazionale Sclater. Il secondo tempo della vita del navigatore fu all’insegna del giornalismo e del racconto del mondo WRC, con la stessa dedizione impressa alla sua carriera da sportivo. Ha inoltre curato gli annuari World Rallying sponsorizzati da Pirelli, appuntamento che firmò per trentatré edizioni sino alla stagione 2010-2011. In occasione del Rally del Portogallo 2016 tagliò inoltre il traguardo delle 500 presenze negli appuntamenti WRC, mentre l’ultima apparizione della penna (anche) di AutoSport prima del pensionamento è stata in occasione dello scorso Rally di Germania. 

La stagione 2020 del Mondiale Rally, o perlomeno quello che ne resta, ripartirà senza un protagonista che con garbo, competenza ed eleganza ha raccontato un mondo da lui amato e al quale si è legato indissolubilmente. E che come regalo per i suoi ottant’anni si era augurato di poter ricominciare nuovamente tutto da capo, «lì dove ora ci sono i più giovani». Un esempio per tutti coloro che si occupano, da giornalisti, di motorsport.

Crediti Immagine di Copertina: WRC.com

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