WRC | Mads Ostberg era ad un passo dal rientro in Citroen nel team ufficiale. “Ma sento che potrebbero tornare nel Mondiale Rally”
Le rivelazioni di Ostberg
Tra poche settimane Mads Ostberg si ritroverà con una agenda piuttosto fitta di appuntamenti, a cominciare dalla prima incursione in gara nel rallycross (per la precisione, nel primo round del WRX, di scena il 22-23 agosto in Svezia, sul circuito di Holjes) per poi proseguire ai primi di settembre con la ripresa della stagione WRC, dall’Estonia.
Il rapporto tra Ostberg e Citroen
In entrambi i casi il tutto sarà all’insegna di Citroen, perché oltre ad essere impegnato nel WRC2 (campionato mondiale di supporto dove al momento comanda la classifica grazie alle due vittorie ottenute al Rallye di Monte Carlo e in Svezia) con la C3 R5, nel World Rallycross Championship si presenterà con la C3 ERX, vettura di specialità completamente elettrica e basata, come suggerisce il nome, sulla sorella rallistica di classe R5. Le cose insomma girano ultimamente per il verso giusto ad Ostberg dopo aver mancato il rinnovo di contratto con Citroen Racing a fine 2018, restando così fuori dal team ufficiale impegnato nel WRC. Da quel momento è iniziata una fase purgatoriale con la C3 R5 per il norvegese, chiamato principalmente dal marchio transalpino come sviluppatore nel WRC2 Pro 2019, dove si classificò secondo dietro a Kalle Rovanpera su Skoda Fabia R5.
Ostberg sarebbe potuto essere a bordo della Citroen C3 WRC per il 2020
Ma intanto la vettura ha iniziato ad ingranare e a mettere a frutto il lavoro per affinarla in termini di versatilità sui vari fondi di gara, affidabilità e prestazioni, come dimostrano i risultati ottenuti anche da Ostberg quest’anno. Eppure se Citroen non avesse lasciato il WRC con una decisione inaspettata presa a fine dello scorso anno, il 2020 del pilota di Fredrikstad sarebbe potuto essere diverso. Il norvegese infatti rivela il retroscena su un suo possibile ritorno nella squadra ufficiale al sito DirtFish, poi saltato: «Ne abbiamo discusso per alcuni mesi e abbiamo raggiunto un accordo secondo cui Citroen avrebbe inserito una terza vettura, ed io ero la scelta per l’auto». Ricordiamo che nel 2019 il team schierò solo due vetture dopo la cessazione del supporto da parte del munifico sponsor Abu Dhabi, con a bordo Sébastien Ogier ed Esapekka Lappi. «Ma la cosa da parte loro non era del tutto chiara», prosegue Ostberg riguardo le trattative con il costruttore francese.
«Il punto in cui abbiamo iniziato a discutere del programma era proprio nel momento in cui avevano già iniziato a sapere che il programma sarebbe finito. Ovviamente quella era una situazione difficile. Sono volato a Parigi per incontrare Pierre Budar [allora team principal, ndr] e Didier Clement [coordinatore tecnico sportivo, ndr] che sono due persone che conosco molto bene da alcuni anni. Ci siamo seduti insieme – racconta ancora il pilota – e abbiamo esaminato come avremmo potuto continuare a lavorare insieme e come avrei potuto rimanere in Citroen, e sono contento che abbiano fatto lo sforzo di darmi un programma sulla C3 R5, che è un buon modo per rimanere in forma e competitivi e fare effettivamente tutti i rally. Penso che sia importante».
“La Citroen C3 WRC 2020 sarebbe stata competitiva”
Ostberg rimane comunque dell’idea che la C3 WRC aggiornata nell’aerodinamica, come risultava dagli ultimi sviluppi a fine 2019 in vista della stagione successiva, avrebbe potuto dire la sua nel campionato. «Si fece davvero un grande passo, abbiamo fatto continui test con le ultime specifiche che sono state utilizzate nel 2019 e sicuramente l’auto del 2020 è stata un grande passo in avanti, quindi sono certo – e penso che anche Citroen fosse altrettanto certa – che l’auto sarebbe stata competitiva».
L’istinto suggerisce ad Ostberg un ritorno di Citroen nel WRC
Una occasione mancata, come riconobbe a suo tempo anche lo stesso Budar, ma non è detto che il costruttore transalpino resti fuori ancora a lungo dal WRC. O perlomeno, la voce gira ed anche il nuovo amministratore delegato di Citroen, Vincent Cobée, non ha escluso che nel prossimo futuro possa esserci un ripensamento («Ma per il momento le cose restano come sono»). Dal canto suo, Ostberg ha una «sensazione a pelle» che possa concretizzarsi un giorno il rientro del double chevron nel Mondiale Rally. Sempre a DirtFish ha spiegato: «A Citroen dico ogni volta che parlo con loro che per me sarebbe più divertente essere coinvolto nel riportare il marchio nel WRC. Ovviamente dipende molto dalle nuove normative. Penso che la situazione del coronavirus abbia posto alcuni punti interrogativi da parte della FIA su come vogliono procedere, e spero che facciano alcune modifiche ai regolamenti per aprirli a molti più costruttori; se siamo fortunati e il mondo è perfetto, forse Citroen può essere uno di essi. Seguendo il mio istinto, direi che potrebbe esserci un’apertura affinché ciò accada. Non conosco ovviamente la ragione o la motivazione [che possano spingere] Citroen Racing per continuare nei rally, ma penso che lo intendano fare al massimo livello. So per certo – ha poi concluso – che ci sono alcune persone chiave in Citroen Racing che sono davvero motivate nel tentare un ritorno. Se succederà o meno non lo so, ma sarebbe bello».
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