WRC | Le occasioni perse da M-Sport al Rally Italia Sardegna, fuori dalla top ten finale
Il bilancio di M-Sport
Dopo gli ultimi appuntamenti in crescita di prestazioni ed affidabilità , M-Sport precipita di nuovo in una specie di cupio dissolvi al Rally Italia Sardegna.
In gara Gus Greensmith ed il ritorno di Teemu Suninen sulla Ford Fiesta WRC, dopo averla ceduta nelle ultime due gare ad Adrien Fourmaux, a sua volta di nuovo a bordo della Fiesta Rally2 in quel WRC2 dove ha corso nel fine settimana sardo il collega finnico, in questa staffetta che vede protagonisti i due piloti (e al prossimo Safari Rally di fine giugno i ruoli si scambieranno ancora).
Il doppio ritiro (suo malgrado) di Gus Greensmith
Partiamo dal britannico, con alle note eccezionalmente per questo appuntamento Stuart Loudon in luogo di Chris Patterson, che rivedremo di nuovo al suo fianco in Africa. Greensmith lotta nella prima giornata nelle posizioni basse della top ten, con qualche buon tempo segnato a ridosso dei migliori, per poi soffrire un problema alla trasmissione della vettura che gli fa sventolare una prima bandiera bianca. Rientrato il giorno dopo, si è ritrovato di nuovo alle prese con un imprevisto, questa volta di tipo elettrico, che lo costringe al secondo ritiro del fine settimana. Ci riproverà il terzo ed ultimo giorno, per poi chiudere 26esimo assoluto e settimo nella Power Stage: è il suo peggior risultato stagionale, il primo fuori dalla top ten. «La responsabilità della vettura non dipende da me – ha puntualizzato Greensmith alla fine -, sono qui solo per guidarla. Sono contento di quello che ho fatto e anche per Stu ha fatto un lavoro fantastico. Non vedo l’ora di prendere il volo di ritorno e non vedo l’ora che arrivi il Kenya». Poi, in maniera più approfondita, ha fatto un bilancio della sua avventura in Sardegna: «Penso di essere stato abbastanza soddisfatto della mia guida questo fine settimana, una o due prove sono state particolarmente buone, ed è ovviamente un peccato aver avuto problemi tecnici che hanno impedito di mettere a frutto i progressi. Penso che possiamo trarre conforto dall’affidabilità che le altre due vetture hanno dimostrato questo fine settimana. Chiaramente i miei sono stati incidenti isolati e nella revisione e nella pianificazione per il prossimo evento saremo in grado di andare avanti e continuare a puntare ad entrare tra i primi cinque».
La posizione difficile di Suninen in M-Sport
Suninen nel 2019 ottenne un ottimo secondo posto nel Rally Italia Sardegna con M-Sport: due anni dopo, lotta per ottenere una difficile riconferma in squadra il prossimo anno, dividendosi con l’altro fronte del WRC2, e con un team che sta cercando nomi molto forti per la formazione in gara nel 2022. Insomma, la posizione del finnico è molto delicata, aggravata dal fatto che per la seconda volta in questo 2021, dopo il disastro del Rallye di Monte Carlo, ha subito un incidente nella primissima prova speciale. Suninen si cappotta con l’auto, riesce comunque a rimettersi in strada ma il mezzo non vuole più ripartire: rispetto al primo round della stagione, il pilota torna in gara comunque il giorno dopo, ma la frittata ormai è fatta. Concluderà 31esimo, se non altro con un po’ di esperienza fatta con le nuove Pirelli per la prima volta su sterrato. Ma Suninen dovrebbe ambire a molto di più, vista la posta in palio quest’anno per la sua carriera. «Potremmo essere più soddisfatti, ovviamente: il primo giorno non è stato molto buono per noi ed è stato un vero peccato, ma siamo stati in grado di costruire un buon ritmo tra sabato e domenica e di conoscere meglio le prestazioni delle gomme Pirelli su terra. È stato anche un buon apprendimento correre per primi su strada [il giorno successivo all’incidente, ndr] perché puoi davvero recuperare tempo quando sai come affrontare le PS senza tracce per terra. Vuoi sempre ricavare più di quello che impari da un evento, ma in un appuntamento come questo anche solo arrivare al traguardo può sembrare una conquista», ha commentato il finnico.
Il riadattamento di Fourmaux alla Ford Fiesta Rally2
Infine, anche Fourmaux soffre alquanto in Sardegna, pure lui alle prese con un ritiro nella prima giornata (impatto contro una roccia che mette ko la Fiesta Rally2) mentre stava inseguendo nei tempi il leader del WRC2 Mads Ostberg. Ritornerà il giorno dopo, ma anche nel suo caso non c’è stato molto da fare: sesto nella categoria e ventesimo nella Power Stage (quinto tra i WRC2), per via di un imprevisto con l’auto dopo un guado. «Il nostro obiettivo era spingere in tutte le PS e mantenere la pressione durante tutto il rally, e l’incidente di venerdì è stato una combinazione di cose relative al riadattamento dall’auto WRC a quella Rally2, e un po’ la mia esperienza», ha spiegato il giovane francese, che ha dato prova di ottime prestazioni nelle sue uscite con la World Rally Car. «La differenza nell’aerodinamica delle vetture è enorme e di conseguenza ho imparato una grande lezione. Abbiamo deciso di spingere un po’ di più con l’assetto sabato, abbiamo provato diverse cose per arrivare al punto in cui mi sentivo a mio agio a spingere davvero e il risultato sono state due vittorie di speciale, e ritengo che la squadra se le sia meritate per tutti i suoi sforzi in questo fine settimana».
Bilancio finale affidato al team principal Richard Millener, che analizza così le prestazioni dei piloti M-Sport in questo difficile weekend, con le Ford per la prima volta dopo anni fuori dalla top ten finale di una gara WRC: «La Sardegna è un evento che mette alla prova auto e piloti al limite della loro resistenza e quasi tutte le squadre nel parco assistenza hanno subito una delusione. Ciò non rende le cose più facili per noi guardando come è andato il fine settimana, analizzando il nostro ritmo e le potenziali posizioni finali che avremmo potuto cogliere. Teemu ha imparato molto dalla sua esperienza questo fine settimana. Ha corso in modo affidabile, tranne il primo giorno, e penso che il chilometraggio e la comprensione gli serviranno quando tornerà nell’abitacolo. Non si può fare a meno di provare una certa empatia per Gus, i cui problemi nei primi due giorni non sono stati causati da lui. Ovviamente vinciamo e perdiamo insieme come squadra, ma esamineremo a fondo i problemi tecnici per assicurarci che la prossima volta possa essere in grado di raggiungere il tipo di posizione finale che il suo ritmo merita. La capacità di Adrien dopo soli quattro anni di guida di qualsiasi tipo di auto da rally rimane eccezionale, e mentre il suo errore di venerdì è stato un riflesso di ciò, penso che possiamo tutti sentirci confortati sul fatto che sarà utile per il suo futuro essere arrivato in fondo all’evento, costruendo l’esperienza e vincendo un paio di prove».
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