Mikhail Aleshin: “SMP Racing punto di riferimento. Le corse Endurance? Sono cool” [INTERVISTA]
Il pilota russo si racconta ai nostri microfoni
DA MONZA – Dopo l’intervista ad inizio pomeriggio con Denis Bulatov (la trovate qui) qualche ora più tardi ad attenderci nella grande sala dedicata ai media incontriamo Mikhail Aleshin, pilota russo classe 1987 in forza alla SMP Racing che questa stagione disputerà sia gli appuntamenti nel Campionato Blancpain sia nel WEC, con la Superseason che si chiuderà (nuovamente) con la 24 Ore di Le Mans. Pacato, riflessivo e con un tono di voce tanto gentile da far difficilmente credere che poi possa salire in vettura ed andare ad oltre 300 chilometri orari con la stessa freddezza, Aleshin si è concesso ai nostri microfoni. Ecco cosa ci ha raccontato nell’intervista.
Cosa ne pensi delle gare Endurance, le preferisci a quelle Sprint?
«È difficile rispondere perché sono piuttosto differenti. Se mi avessi fatto questa domanda cinque o sei anni fa ti avrei risposto di preferire le corse sprint, senza ombra di dubbio, ma poi ho cominciato a disputare anche le Endurance. All’inizio sembra strana come tipologia di competizione, devi raggiungere sempre lo stesso obiettivo ovvero vincere, ma con un modo differente rispetto alle gare sprint. Ad oggi ti direi che per me l’Endurance è ciò che si definirebbe cool, è difficile stancarsene quando si è dentro ad un weekend così.
Mi vengono in mente diverse gare nate qui in Italia, come la Targa Florio e la Mille Miglia, corse davvero pazzesche d’altri tempi. Allora i piloti erano… davvero piloti. Voglio dire che in quegli anni non c’era tutta la sicurezza in pista ed a bordo che abbiamo noi. Il Mondo cambia ed è normale, ma penso che l’appellativo di “race drivers” sia più appropriato a loro piuttosto che a noi».
Questa stagione nel Blancpain correrai con Davide Rigon e Miguel Molina. Quali sono i vostri obiettivi stagionali?
«Il 2018 si sarebbe potuto chiudere in maniera decisamente più positiva se non avessimo avuto un po’ di sfortuna. Quest’anno mi aspetto di ripetere lo stesso a livello di performance con tutto il Team di SMP Racing, l’unica cosa che chiedo è un pizzico di fortuna. La squadra è un punto di riferimento nel Campionato e la Ferrari 488 GT3 ha un’ottima velocità su ogni tracciato. Dita incrociate dunque».
Qual è il segreto per fare bene in un weekend di corse Endurance?
«Segreto? No, non direi che vi può essere, o almeno no lo chiamerei così. Per me l’importante è riposare bene, sempre, ed avere il tempo necessario per farlo. Da lì in poi tutto andrà bene se mi sento rilassato».
Passando al WEC, come riassumeresti la Superseason fino a questo momento?
«Direi che sta andando piuttosto bene. L’inizio della stagione è stato un po’ difficoltoso perché la vettura era completamente nuova e c’erano alcuni problemi meccanici da sistemare. Però ora come ora la vettura è in uno stato eccellente, abbiamo concluso gli ultimi due appuntamenti al terzo posto tra le LMP1. Sostanzialmente primi, se non si considerano le Toyota con propulsione ibrida! Loro sembrano davvero gareggiare in una categoria a parte, bisogna dirlo, però il nostro obiettivo era essere i primi subito dietro loro e lo stiamo facendo. Il piano è di proseguire su questa striscia positiva e vedere cosa può accadere. Ogni riferimento alla 24 Ore di Le Mans è puramente casuale, naturalmente…».
Arriveranno probabilmente delle nuove vetture per la LMP1 tra non molto, forse con derivazione dalle hypercar stradali. Cosa ne pensi?
«Credo che quella intrapresa dalla FIA e dall’ACO sia una buona idea. Penso che alla base ci sia l’idea di replicare quello che circa vent’anni or sono fu la categoria GT1, coinvolgendo direttamente le case con modelli che arrivano dalla strada e che possono essere ben promossi a livello di marketing. Dopotutto se si vuole vendere è meglio farlo con un’auto di successo e che replichi quanto più fedelmente il modello da gara. Se si guarda ad esempio a Toyota quale modello hanno in vendita che si avvicini al prototipo LMP1? Credo che la Prius sia abbastanza distante da tali canoni!
Credo sia decisamente il momento di apportare un cambiamento e ritornare più vicini alle auto stradali, ma al contempo vorrei che i nostri prototipi non scompaiano. Una categoria dedicata sarebbe la cosa più giusta, ossia per vetture ibride e non-ibride».
Com è il tuo weekend tipo quando corri?
«Direi assolutamente normale: mi sveglio, faccio colazione, mi reco sul tracciato e svolgo il briefing con gli ingegneri, i meccanici ed i miei compagni di squadra. Poi salgo in vettura e svolgo la mia sessione di prove ed una volta sceso do un feedback alla squadra per preparare il set-up. La cosa si ripete se abbiamo più sessioni. Mi sento rilassato per tutto il tempo, ho sempre fatto questo e di certo non mi annoio mai».
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