IMSA | Coronavirus, Michael Shank: “Potremmo correre anche a dicembre”
Ipotesi catastrofica
Dicembre in pista: l’ipotesi di Michael Shank
L’IMSA WeatherTech SportsCar Championship è stata costretta a rinunciare alla gara di Long Beach, ha posticipato a data da destinarsi l’appuntamento di Mid-Ohio e programmato a novembre la 12 Ore di Sebring – sostituendola con una gara virtuale su iRacing svoltasi sabato scorso. Il prossimo round è quello di Detroit del 30 maggio, ma ci si aspetta che anche quello possa saltare e che la stagione possa riprendere solamente da giugno (per i più positivi) oppure tra luglio e agosto. Molto più negativo Shank, che ha dichiarato a Sportscar365: «Ho avuto molte discussioni con IMSA e IndyCar ed entrambi stanno facendo un ottimo lavoro, secondo me, nel comunicare quali sarebbero stati i loro piani e le loro intenzioni. Sapere se correre o no mi solleva al 20-30%: mi fa sentire come se si stesse lasciando al caso, siamo tutti coinvolti. Il desiderio di tutti è di correre tutte le gare, ma potremmo correre a dicembre a sud degli Stati Uniti».
Problemi con le sponsorizzazioni
Il problema rimangono gli impegni con gli sponsor, concordati solitamente al numero di gare da disputare, e con molti round che saltano mancano anche i relativi finanziamenti: «Abbiamo impegni basati sul numero di gare. Noi dobbiamo correre 10-11 corse in IMSA e 17 in IndyCar e, se non ce la facciamo, la cosa giusta è restituire parte dei soldi. Alcuni contratti lo richiedono, altri no».
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