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Endurance | 24 Ore di Le Mans 2018: Programma e Orari TV

Siamo ormai ad un passo dallo start della 24 Ore di Le Mans 2018, edizione numero 86 della leggendaria corsa endurcance – valida per il Campionato Mondiale targato FIA, del quale fa parte dal 2012 – che si correrà sui 13,626 km del circuit de la Sarthe il 16 e 17 giugno. Ecco la nostra guida completa con il programma della kermesse motorsportiva organizzata dall’Automobile Club de l’Ouest, gli orari con la programmazione tv ed infine i principali team e piloti nelle varie classi e i favoriti dell’edizione 2018.

Programma e orari TV

Dal 1923 la 24 Ore di Le Mans è sinonimo di grandi imprese che hanno contribuito al prestigio di tante case automobilistiche (come la Porsche, che ha mutuato l’accensione delle sue sportive proprio dalla gara endurance), che hanno sfruttato questo palcoscenico anche per testare le innovazioni poi portate sui modelli di serie, nonché teatro per l’ingresso nella storia per piloti e  team che hanno avuto l’onore di parteciparvi. Si corre sul circuito nel dipartimento della Sarthe che combina la parte permanente della pista Bugatti, già utilizzata nella MotoGP, e un tracciato variabile nelle strade dove la circolazione è libera, e che presenta dei tratti iconici nel mondo dei motori sportivi, come il rettilineo Hunaudières nel quale furono inserite dagli anni Novanta due chicane e le curva di Mulsanne ed Arnage.
Dopo i test preliminari degli scorsi giorni e le verifiche tecniche nel centro di Le Mans (ovvero la cerimonia di pesage), la gara entra nel vivo oggi, con le prove libere dalle 16.00 alle 20.00 e il primo turno di qualifiche dalle 22.00 a mezzanotte in punto. Domani le ultime due sessioni di qualifica dalle 19.00 alle 21.00 e dalle 22.00 a mezzanotte.
Arriviamo così al clou, con il warm up di 45 minuti dalle 09.00 di sabato 16 giugno, e alle 15.00 la gara vera e propria, che termina alle 15.00 del giorno successivo. Tutto il programma, a partire dalle prove libere di mercoledì, sarà visibile in diretta tv su Eurosport 1, canale 210 di Sky (267 in HD) e sul canale 372 di Mediaset Premium per il DTT. Streaming su Eurosportplayer.it, Sky Go e Premium Play.

24 Ore di Le Mans 2018: i favoriti

Nella classe LMP1 la situazione non è esattamente equilibrata, con la Toyota rimasta unica casa costruttrice dopo la decisione di Porsche di concentrarsi vero altre categorie e dopo essere stata preceduta da Audi, nonché unica a schierare vetture ibride. Il miglior tempo registrato nei test di qualche giorno fa dalla #8 TS050 Hybrid guidata dal debuttante Fernando Alonso è spia di come potrebbe finire la gara del weekend, o perlomeno dalla casa nipponica sperano così visto che in questa SuperStagione il concetto “se non ora o mai più” è il loro leit motiv: negli scorsi anni solo podi, per giunta dei secondi posti che sapevano di beffa, come quando nel 2016 il primo piazzamente svanì nel nulla a 3 minuti a 25 secondi, quando la Ts050 di Nakajima rallentò sino a piantarsi; ma ancora peggio andò l’anno scorso, quando le tre vetture Toyota manco tagliarono il traguardo, costrette al ritiro dopo neppure metà gara.
Perciò quest’anno Alonso, Nakajima e Sebastien Buemi avranno addosso la pressione di chi può solo perderla la Le Mans (e il pilota McLaren ha anche una motivazione in più per vincere), anche se parliamo di un equipaggio con esperienza all’interno di un team che ha limato in maniera spasmodica ogni dettaglio pur di non precludersi la rivincita che aspetta da lungo tempo. Inoltre le regolamentazioni che avrebbero potuto favorire le endotermiche nella LMP1, a scapito delle uniche ibride della Toyota, non ha provocato grossi problemi sul cammino della casa giapponese nel WEC: l’energia per giro per i prototipi della doppia elisse si deve fermare ai 124,9 MJ (contro i 210,9 MJ delle Rebellion, Ginetta, BR e ByKolles), la quantità di carburante usufruibile a stint di 35,2 litri/kg contro i 52,9 litri/kg delle avversarie e il flusso di benzina a 80,2 kg/h per Toyota e 110,0 per le non ibride non hanno creato stravolgimenti; inoltre il Comitato dell’ACO ha confermato i parametri dei test preparatori della 24 Ore di le Mans, con 205 MJ a disposizione per giro e il flussometro diminuito a 108 kg/h rispetto ai 115 dell’anno scorso, che non favorirebbero più di tanto gli altri team.
In ogni caso meglio non sottovalutare le dirette inseguitrici della Rebellion, che nei test ha piazzato al secondo posto la R13-Gibson guidata da Mathias Beche a 0.614 secondi di ritardo dalla Toyota di Alonso. Le vetture del team privato con telaio Oreca hanno dato prova di affidabilità, e il prototipo dell’equipaggio Jani, Lotterer e Senna non va sottovalutato vista anche l’esperienza messa in cambio dal trio. Per le altre auto il ruolo da recitare sarà quello degli outsider, come le BR1 a disposizione dei privati SMP Racing (dove correranno anche gli ex Formula 1 Jenson Button e Vitaly Petrov) e Dragonspeed, le Ginetta motorizzate Mecachrome per CEFC TRSM Racing e la ENSO per Skykolles Racing.

Più incerta la battaglia in LMP2 dove la situazione si fa più equilibrata. I vincitori uscenti del team Jackie Chan DC Racing cercano di bissare il sorprendente podio assoluto dello scorso anno schierando quattro vetture, una pattuglia composta da due Oreca (con a bordo, tra gli altri, Gabriel Aubry, Stéphane Richelmi e Ho-Pin Tung) e due Ligier, mentre recitano il ruolo di favoriti anche i francesi di Signatech Alpine (trio composto quest’anno da Nicolas Lapierre, Pierre Thiriet e il confermato André Negrão), quinti assoluti nella 24 Ore del 2017. Ma bisogna prestare attenzione all’italiana Cetilar Villorba Corse, capace di stupire nella gara endurance sul circuito de la Sarthe l’anno scorso, quando riuscì a centrare il nono posto assoluto. Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Felipe Nasr a bordo della Dallara P217 motorizzata Gibson cercheranno di confermare il risultato precedente e, se possibile, migliorarlo per dimostrare di non essere solo una fortuita sorpresa ma un progetto solido.

Nella GTE Pro la sfida è tra Porsche e Ford, ma l’attenzione si è spostata negli ultimi giorni sulla controversia legata al Balance of Performance. L’ultima comunicazione relativa ai pesi, prima delle prove di oggi (ma ricordiamo che potrebbero esserci ulteriori modifiche anche in prossimità della gara), ha messo in chiaro una distribuzione più contenuta per le Ford GT del Chip Ganassi Racing (protagonista nell’IMSA americano), che saranno alleggerite di 13 kg rispetto alle previsioni (arrivando così a pesare 1.267 kg), mentre nessuna modifica sostanziale per la massa delle Porsche RSR, che schierano le vetture #91 (con a bordo Richard Lietz, Gianmaria Bruni e Fred Makowiecki) e la #92 (con al volante Kevin Estre, Michael Christensen e Laurens Vanthoor) e che presenteranno delle livree vintage per celebrare i 70 anni della casa tedesca. Porsche che è ovviamente favorita, grazie anche all’esperienza dei suoi piloti che la 24 Ore l’hanno vinta nella categoria regina, e in cui figurano anche Earl Bamber, Nick Tandy, Timo Bernhard e Romain Dumas.
Chi ha avuto una zavorra in più è stata la BMW, che vede le sue due M8 (con a bordo, tra gli altri, Farfus, Da Costa e Tomczyc) pesare 13 kg in più ma avrà una piccola concessione nella capienza dei litri del serbatoio (a differenza di Ford), mentre le Aston Martin hanno avuto anch’essa una maggiorazione di litri a disposizione e un piccolo aumento della pressione di sovralimentazione.
A chi non è andata benissimo in termini di BoP è la Ferrari, le cui 488 GTE per AF Corse (sulla cui #52 debutterà Antonio Giovinazzi, Toni Vilander e Luis Felipe Derani, mentre sulla #51 troveremo James Calado, Alessandro Pier Guidi e Daniel Serra e sulla #71 Sam Bird, Davide Rigon e Miguel Molina) peseranno ben 1.291 kg e la capacità del serbatoio si ferma a 92 litri, anche se con un aumento nella pressioni di sovralimentazione nell’intervallo dai 4.000 ai 7.000 giri al minuto.

Infine nella GTE Am (dove può essere presente un solo pilota professionista) e in cui la Ferrari 488 per JMW Motorsport vinse nella categoria alla precedente 24 Ore di Le Mans, la sfida principale è tra il Cavallino, le Porsche 911 per Dempsey Proton Racing, Gulf Racing e Ebimotors e l’Aston Martin che vinse il WEC 2017 di categoria con Paul Dalla Lana, Pedro Lamy e Mathias Lauda, che correranno con la vettura ufficiale. La Ferrari risponde con cinque vetture tra cui quella di Clearwater Racing, già sul podio della 6 Ore di Spa-Francorchamps di quest’anno con Matt Griffin, Weng Sun Mok e Keita Sawa, mentre per la vettura preparata da Spirit of Race troveremo Thomas Flohr, Giancarlo Fisichella e Francesco Castellacci. Tra gli altri italiani in gara anche Matteo Cairoli e Giorgio Roda sulla Porsche 911 RSR #77 e Fabio Babini sulla #80.

 

Luca Santoro:
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