Dakar | Audi pronta alla riscossa: “Non abbiamo lasciato nulla al caso”
Ultimi preparativi in casa Audi
Meno di due settimane alla partenza della Dakar 2023, che vedrà lungo le tappe tra sabbia, dune e sterrati dell’Arabia Saudita il debutto della RS Q e-tron E2, versione aggiornata del primo veicolo dotato di powertrain elettrico e range extender a partecipare in questa gara, e che Audi Sport fece esordire (con un certo profitto: quattro vittorie di tappa) nel 2022.
“Percepiamo una tensione agonistica positiva”
L’obiettivo sarà la conquista del podio finale, dopo che la versione precedente del prototipo vinse l’Abu Dhabi Desert Challenge con Stéphane Peterhansel, confermato nella formazione da dream team che vedrà a bordo della RS Q e-tron anche Carlos Sainz e Mattias Ekström. Rolf Michl, Amministratore Delegato di Audi Sport GmbH e Responsabile delle attività sportive internazionali del Brand, ha commentato: «Percepiamo una tensione agonistica positiva, vibrante. Siamo consapevoli di essere pronti. La nostra auto è ora decisamente affidabile. I miglioramenti rispetto alla prima generazione sono sostanziali. Anche le dinamiche e i processi interni al team sono collaudati. Il nostro obiettivo è il podio. Ci siamo preparati nel modo più accurato possibile, ma i fattori esterni restano imprevedibili».
Un innovativo carburante rinnovabile per l’Audi RS Q e-tron E2
Tra le novità , ricordiamo che il quattro cilindri TFSI – turbo a iniezione diretta della benzina, per essere precisi – e di derivazione DTM, sarà alimentato per la prima volta in assoluto da un carburante ricavato da fonti bio e che riduce del 60% le emissioni di anidride carbonica rispetto ad un combustibile da fonti fossili. «Nel preparare il rally raid più impegnativo al mondo, non abbiamo lasciato nulla al caso. Abbiamo imparato molto dalle precedenti competizioni e dai test effettuati, per poi affinare ogni aspetto, dalla tecnica alla logistica sino all’ambito organizzativo. La stretta collaborazione tra Audi Sport, i piloti, i navigatori e Q Motorsport ha dato e darà ottimi frutti», ha spiegato Uwe Breuling, Responsabile Veicoli Speciali Audi Sport.
Arnau Niubó Bosch, Project Leader Track Operations ha aggiunto: «Dopo il Rally del Marocco [primo test in un contesto di gara per l’Audi RS Q e-tron E2, ndr], a Neuburg abbiamo smontato e ricostruito integralmente tutte e tre le vetture, dando agli equipaggi la possibilità di guidarle nuovamente prima della partenza per la Dakar. Gli ingegneri hanno istruito dettagliatamente Mattias, Emil, Stéphane, Edoard, Carlos e Lucas in merito alle soluzioni tecniche di Audi RS Q e-tron E2, così che siano in grado d’intervenire autonomamente, per quanto possibile, in caso d’imprevisti durante le tappe. Affrontando un rally raid di due settimane, è sufficiente un’unica giornata negativa per compromettere il risultato finale».
I piloti commentano la preparazione in vista della Dakar 2023
Ekström ha quindi affermato: «Abbiamo sviluppato ogni aspetto della vettura, dai dettagli in abitacolo al set-up delle sospensioni, passando per i processi interni, ad esempio la sostituzione degli pneumatici, con l’obiettivo di abbinare affidabilità e competitività . Sono particolarmente soddisfatto della definizione dell’assetto. Siamo riusciti a identificare le molle ideali in funzione del terreno affrontato, avendo a disposizione molteplici scelte qualora si corra su sabbia, pietraie o terreno misto». Il suo navigatore Emil Bergkvist, che ha contribuito al nono posto ottenuto alla Dakar 2022 (miglior piazzamento per il veicolo Audi all’esordio assoluto), ha aggiunto: «Abbiamo capito come mai prima d’ora la logica alla base della redazione dei roadbook. Questo ci permette di elaborare, grazie all’apporto degli ingegneri, una strategia di gara decisamente più raffinata rispetto al passato».
Il 14 volte campione della Dakar Peterhansel competerà in questa corsa per la 35esima volta in carriera: «Abbiamo acquisito fiducia nel corso dell’anno. La costanza delle performance è uno dei nostri punti di forza. Un fattore che contribuisce alla riduzione dello stress all’interno del team. Tre elementi cruciali fanno la differenza: la tecnologia, le prestazioni di noi piloti e la capacità di interpretare il roadbook dei navigatori. Mi aspetto avversari molto forti, in special modo Toyota e BRX», ha spiegato il francese. Ed il suo copilota Edouard Boulanger: «Siamo in una situazione decisamente differente rispetto a un anno fa. Lo spirito in squadra è diverso, tutti conoscono la Dakar ora. L’atmosfera interna al team è la migliore possibile. Al tempo stesso, i competitor sono cresciuti e serviranno almeno un paio di tappe per avere un’idea concreta delle forze in campo».
Sainz ha messo l’accento sull’esperienza ottenuta con il veicolo Audi: «Non si può paragonare la situazione attuale a quella di un anno fa. L’esperienza maturata con la nuova vettura aiuta decisamente. Di conseguenza, anche gli obiettivi cambiano. Nel 2022 eravamo prudenti, mentre ora contiamo di competere per le prime posizioni. La sfida più grande resta la Dakar stessa. Ogni giorno riserva sorprese». Da parte sua, il copilota Lucas Cruz ha affermato: «Abbiamo imparato a conoscere a fondo Audi RS Q e-tron E2, così da poter intervenire autonomamente in caso d’inconvenienti».
“Quest’anno abbiamo avuto una tempistica migliore per la Dakar”
Ed infine parola al capo del team Q Motorsport, preparatore dei tre RS Q e-tron E2, ovvero Sven Quandt: «Quest’anno abbiamo terminato la preparazione per tempo e spedito le auto via nave. Un anno fa abbiamo dovuto portare le vetture in Arabia Saudita in aereo, tanto eravamo compressi dalle tempistiche. Siamo senza dubbio fiduciosi, ma non sottovalutiamo affatto la Dakar. Non è questione solo di prestazioni, tecnologia e persone, ma anche di fortuna. E la sorte è imprevedibile. Quest’anno il percorso prevede dune molto alte, mentre l’anno scorso i passaggi nel deserto erano relativamente agevoli. Il rally raid dura effettivamente due settimane, ma richiede al team almeno un mese di lavoro sul campo. Resta inoltre da valutare quanto siano cresciuti gli avversari. Nessuno ha scoperto realmente le carte nel 2022. In base alla mia esperienza, scopriremo chi sia davvero temibile solo a ridosso dell’Epifania».
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