CIR | Rachele Somaschini, debutto vincente sugli sterrati del San Marino Rally

Continua l'impegno della giovane pilota anche nella ricerca

Nel quinto round del CIR, al San Marino Rally, Rachele Somaschini supera l'esordio su sterrato dominando la classifica femminile ed ottenendo buoni piazzamenti anche nel Tricolore Junior e nella classe R2B
CIR | Rachele Somaschini, debutto vincente sugli sterrati del San Marino Rally

sordio col botto sullo sterrato per Rachele Somaschini, la giovane pilota guidata alle note da Gloria Andreis, che al 46esimo San Marino Rally vince nella categoria delle ladies del CIR. Di conseguenza la milanese di Cusano Milanino in forze alla Plus Rally Academy, team ufficiale ERTS – Hankook Competition, si proietta al comando della classifica riservata agli equipaggi femminili, oltre a posizionarsi al 23esimo posto di quella assoluta. Inoltre nella classe R2B la giovane pilota conclude al settimo posto e al sesto nel Tricolore Junior, nella cui classifica Rachele Somaschini occupa attualmente la settima posizione.

E così dopo le soddisfazioni raccolte sugli asfalti della precedente prova al Rallye Elba, la testimonial della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica – Onlus dimostra di avere il passo giusto, la determinazione, il sangue freddo e la costanza anche sulle strade bianche, che hanno messo invece ko alcuni suoi illustri colleghi. L’affidabilità della Peugeot 208 R2 guidata dall’equipaggio, preparata da Miele Racing e con pneumatici Hankook, ha fatto il resto, assieme al lavoro svolto dalla Plus Rally Academy, come ha riconosciuto la stessa Somaschini: «C’è grande soddisfazione per questo risultato, frutto di un gran lavoro di squadra: tutti hanno dato il 100% per metterci nelle migliori condizioni per affrontare per la prima volta la terra. Grazie ai consigli di tutto il team Plus Rally Academy e all’esperienza dei tecnici di Hankook Competition io ho dovuto solo pensare a guidare al meglio e portare a casa un buon risultato, anche perché la vettura era perfetta grazie al fantastico lavoro dei tecnici di Miele Racing e Maurizio, l’ingegnere che ha messo a punto l’assetto». Salty Girl ringrazia anche la famiglia e si dice soddisfatta del suo percorso svolto sino ad ora, giacché siamo ormai oltre il giro di boa del CIR 2018, e per essere riuscita a tenere alto l’onore nel confronto con piloti di grande livello e percorsi «tra i più tecnici dell’intero panorama rallystico internazionale».

Non solo rally: l’impegno di Rachele Somaschini per la ricerca

Come abbiamo visto in precedenza, Rachele Somaschini deve vedersela (fuor di retorica) con un avversario in più rispetto agli altri piloti, ovvero la fibrosi cistica, patologia ingrata che la accompagna in pratica sin dalla nascita e che potrebbe causare ulteriori problemi con il caldo della zona adriatica del Paese. «Non è stato facile arrivare in fondo al San Marino – spiega – con il grande caldo che ha provocato qualche giramento di testa e qualche problema che ci ha rallentato sulla Sestino 2 dove abbiamo perso diverso tempo. Nonostante anche Gloria fosse all’esordio assoluto sulla terra, abbiamo deciso di non cambiare e direi che questa scelta è stata vincente”.
Non a caso la giovane pilota approfitta del suo impegno nel CIR per portare avanti una campagna di sensibilizzazione e sostegno alla ricerca medico-scientifica, grazie alla iniziativa #CorrerePerUnRespiro per la Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica – Onlus. Ed è proprio la ricerca uno dei pilastri che sorregge il cammino di Rachele Somaschini nel motorsport e non solo. «Se oggi posso esultare per un grande risultato è grazie alla ricerca che, negli anni, ha fatto passi da gigante. Ma la strada da fare è ancora lunga e l’importanza di sostenere la ricerca attraverso iniziative come #CorrerePerUnRespiro è fondamentale. Un ringraziamento particolare va all’Ussi Fans Club che ci sostiene da inizio stagione. Anche a San Marino i volontari dalla Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica – Onlus hanno potuto sensibilizzare su una malattia subdola che continua a non avere una cura definitiva. Io posso ritenermi fortunata, ma molti miei coetanei devono, purtroppo, affrontare la malattia con problemi ben più grandi. Questo risultato lo voglio dedicare a tutti loro nella speranza di poter fare sempre di più per la ricerca fino a poter dire che abbiamo sconfitto la malattia», conclude.

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