WRC | Hyundai non scioglie ancora la riserva sull’ibrido, Adamo: “Attendo il via libera, non posso forzare le cose”
WRC 2022 a rischio?
Nei giorni scorsi abbiamo parlato del lavoro parallelo che i team ufficiali impegnati nel WRC debbono affrontare quest’anno, tra l’ordinario del campionato da vincere e gli straordinari da svolgere per preparare la vettura del 2022, che risponderà ai nuovi regolamenti tecnici e sarà dotata della tecnologia ibrida. Un nuovo capitolo nella storia del Mondiale Rally, un cambio di passo che archivierà l’epoca delle World Rally Car e dell’evoluzione Plus introdotta nel 2017 per le nuove Rally1.
Hyundai sta valutando l’opportunità ibrida nel WRC
Tra ritardi nella tabella di marcia e magari qualche dubbio, i team (è il caso di Toyota Gazoo Racing e M-Sport, che si gioca il rilancio nel 2022) come abbiamo detto sono al lavoro, o quasi. Sussiste ancora qualche incertezza da parte di Hyundai Motorsport, come risultata stando alle parole di un mai banale Andrea Adamo, team principal che a DirtFish, interrogato in merito, ha risposto: «Non ho niente da dire. Quando avrò l’autorizzazione per fare l’auto del 2022, inizierò a lavorarci. Sono felice che Malcolm [Wilson, capo di M-Sport, ndr] e Toyota siano in vantaggio, tutto il meglio per loro».
La “posizione complicata” di Hyundai Motorsport
Contestualizziamo: questo mese dovrebbero già iniziare i test per le auto 2022, compatibilmente con la consegna del fornitore ufficiale Compact Dynamics delle unità ibride con potenza da 100 kW. Questo è uno degli aspetti più controversi per le squadre, in teoria spinte ad accettare a scatola chiusa un sistema che dovranno implementare nelle loro nuove vetture, riviste in termini di telaio ed aerodinamica, ma dotate pur sempre dello stesso Global Race Engine con i confermati motori termici 1.6 turbo. Negli scorsi mesi girava una voce impertinente secondo cui Hyundai Motorsport poteva rinunciare all’impegno ufficiale nel WRC dal 2022, ritirando la squadra e rimanendo nel Mondiale con i team clienti e con vetture come la nuova i20 N Rally2. Lo stesso Adamo ci fece capire, in una delle nostre interviste, come i regolamenti in vigore dal prossimo anno avrebbero potuto mettere Hyundai in una «posizione complicata».
“Il management di Hyundai non è ancora convinto”
La palla è nel campo della multinazionale coreana, che deve decidere se il gioco dell’ibrido nel WRC possa valere la candela. «Fondamentalmente non abbiamo iniziato perché se non ho il budget e l’autorizzazione per farlo, non posso farlo – ha proseguito un sempre più schietto Adamo su DirtFish – . «Qui non siamo “Adamo Motorsport”. Finora, e come ho detto molte volte, il management di Hyundai non è ancora così convinto che l’ibrido sia la strada giusta da seguire, quindi sto aspettando il via libera finale per farlo. Sono Andrea Adamo, sono un piccolo immigrato italiano che vive in Germania e cerca di dare il massimo nel motorsport. Non sono nessuno per poter ricattare il amministrazione Hyundai intimando loro: “Ma c’è una scadenza!”. Se me lo dicono a giugno, faremo la vettura a giugno, cercando di lavorare sodo. Tutti sono consapevoli che più tardi iniziamo più ci sarà da recuperare, vedremo cosa succederà».
Adamo ha poi affermato di non potersi sbilanciare con una percentuale sulla loro permanenza o meno nel WRC: «Finora ho fatto tutto il possibile per sostenere la FIA; abbiamo comprato due kit ibridi perché la FIA mi ha chiesto di acquistare due kit per far accadere le cose. Sono felice di aiutarli con i soldi che avevo, ma non posso fare di più», conclude il team principal.
Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport
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