WRC | FIA e WRC Promoter fanno il punto sul calendario 2020
La stato attuale del WRC 2020
Dopo tante speculazioni e dibattiti, FIA e WRC Promoter hanno diramato un documento che fa il punto sull’attuale stagione del Mondiale Rally. Sia chiaro, non vengono date conferme ufficiali su quando e come ripartirà il campionato né quali saranno gli eventi previsti, ma intanto si inizia a fare un po’ di ordine sul calendario.
Il comunicato FIA e WRC Promoter
Nel comunicato si legge: «Il nostro attuale obiettivo è di continuare a monitorare al meglio delle nostre possibilità la situazione, attualmente in evoluzione, riguardo la pandemia e le restrizioni imposte dai governi. Non saranno prese decisioni sulle date degli eventi prima che siano disponibili aggiornamenti sui rispettivi stati di emergenza. C’è un dovere di correttezza nei confronti di tutte le parti interessate, compresi i fan, gli equipaggi, i team, i media, i fornitori ed altri, per proteggere non solo noi stessi ma anche la comunità in generale, e questo rimane il nostro obiettivo principale. Rimaniamo impegnati nel continuare con il maggior numero possibile di eventi nella loro data, ove possibile, od altrimenti in una data riprogrammata». Ribadite quindi le linee guida anticipate dal direttore generale per il settore rally in FIA Yves Matton in una intervista concessa ieri, sebbene l’ex pilota belga avesse anche chiarito il fatto che non si potrebbe escludere qualche altra ulteriore cancellazione dopo il Rally del Portogallo.
Il comunicato della FIA e del WRC Promoter spiega inoltre come si stia continuando a mantenere i contatti con le realtà locali, in modo da «valutare tutte le opzioni relative (ma non limitate)» al tipo di format della gara (e qui entriamo nel dibattuto discorso su quanti giorni di gara e quanti chilometri), modifiche al sistema di punteggio e round validi, logistica e tutte le questioni relative alla sicurezza sanitaria per addetti ai lavori e pubblico.
L’estate del WRC 2020: Safari e Finlandia
Quindi, facciamo questo punto a partire dalle immediate scadenze, ovvero il prossimo evento in calendario al netto dei due posticipati (ci arriveremo). Ieri vi avevamo anticipato che entro il 15 maggio dovrà essere presa una decisione per il Safari Rally del 16-19 luglio, dato a giorni per spacciato – anche perché a rischio boicottaggio da parte dei team – e in altri invece come fattibile. In Kenya, dove si svolgerà la gara, le frontiere sono attualmente chiuse agli ingressi dall’estero per trenta giorni, anche perché in Africa il Covid-19 sta prendendo sempre più piede. I lavori per l’evento proseguono in ogni caso, ma appunto nelle prossime due settimane il Governo locale pronuncerà la parola definitiva sulla sorte del Safari.
Passiamo quindi al Rally di Finlandia di agosto, dato inizialmente per possibile punto di ripartenza per il WRC 2020. Anche lì però siamo in una situazione di stasi, con gli organizzatori che attendono metà giugno: entro quella data si farà il punto da parte del Governo sulle restrizioni nel Paese, visto che sino a fine luglio sono vietati gli assembramenti con più di 500 persone e sussistono inoltre limitazioni all’area Schengen che riguardano tutta Europa. Una eventualità potrebbe essere il rinvio in autunno, e non più a dicembre come si vociferava, nei mesi tra settembre ed ottobre. Tuttavia il direttore di gara Kai Tarkiainen ha ammesso al portale Rallit.fi quanto un possibile rinvio possa complicare la vita all’organizzazione: «Il nostro evento si basa parecchio sul fatto che abbiamo migliaia di volontari che possono mettersi al lavoro durante le vacanze estive. Se la data venisse posticipata al successivo autunno con le vacanze estive terminate, e in un periodo della settimana tra il giovedì e il venerdì, sarà sicuramente difficile far muovere così tanti volontari. Lo stesso vale per i nostri spettatori che acquistano il biglietto».
L’autunno del WRC 2020 e la sorte dei round posticipati
Entro la fine di maggio si deciderà la sorte del successivo round in programma, il Rally di Nuova Zelanda previsto dal 3 al 6 settembre. Al momento i lavori per la gara procedono normalmente, anche se pure lì le frontiere sono chiuse. Dal 24 al 29 settembre dovrebbe essere poi il turno del Rally di Turchia, nel Paese in cui al momento le limitazioni riguardano solo alcune città, ma dove il Governo ha imposto il blocco dei voli passeggeri in arrivo dall’Italia. In ogni caso, dal 12 giugno ripartirà il campionato di calcio, il che potrebbe far sperare per il resto degli eventi sportivi in Turchia.
I restanti round in Germania, Galles e Giappone proseguono normalmente il corso dei lavori, senza al momento nessuna notizia su possibili cambi di programma. Infine, uno sguardo ai due eventi posticipati a data da destinarsi, ovvero il Rally Argentina di aprile ed il Rally Italia Sardegna di giugno. Il primo potrebbe trovare una nuova sistemazione negli ultimi tre mesi dell’anno, probabilmente tra fine ottobre ed inizio novembre come vi avevamo già anticipato nei giorni scorsi. Per quanto riguarda invece la tappa nei nostri confini nazionali, si parla in questi giorni di un riapertura agli ingressi da parte di viaggiatori e turisti in Sardegna da giugno, ma previo esito negativo di un doppio tampone, come se fosse una specie di visto di ingresso. In un modo o nell’altro – e senza mettere a repentaglio la salute di tutti – l’isola dovrà per forza riaprire al turismo, risorsa fondamentale per lo sviluppo economico della regione, ma al momento non si hanno certezze precise su come questo avverrà. Tutto dipenderà ovviamente da come si evolverà l’emergenza, sia in Italia che nel resto d’Europa e nel mondo, ma pare che sia allo studio la possibilità di far disputare il Rally Italia Sardegna in autunno.
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