WRC | Yves Matton precisa: “Potrebbero essere cancellati altri rally. Dovremmo ripartire tra l’estate e settembre”

Matton parla del futuro del WRC

Come procederà la stagione del WRC 2020? Yves Matton dalla FIA prova a fare chiarezza: inevitabili dei cambiamenti nel campionato attuale
WRC | Yves Matton precisa: “Potrebbero essere cancellati altri rally. Dovremmo ripartire tra l’estate e settembre”

Il responsabile per il settore rally in FIA Yves Matton prosegue nel rilasciare dichiarazioni su dichiarazioni, cosa che è francamente logica visto che appassionati ed addetti ai lavori vogliono sapere cosa ne sarà della stagione attuale del WRC. Inoltre, il momento storico della pandemia cade pure nel momento in cui il Mondiale Rally rifinisce i dettagli decisivi sulla trasformazione ibrida che coinvolgerà il campionato fra due anni. Ergo, Matton ne ha da dire in questo periodo.

“Ci potrebbero essere altre gare nel WRC 2020, però…”

Ed infatti l’ex team principal Citroen si è concesso in una lunga intervista rilasciata ad Autohebdo, ricca di spunti interessantissimi. Subito si entra nel vivo: ci saranno altri appuntamenti nel WRC 2020, chiede il giornalista Loïc Rocci? «Teoricamente, sì», sostiene Matton, che però rimarca come ogni decisione dipenda dai governi locali, come avevamo scritto giusto l’altro ieri commentando la sorte ancora incerta del Rally di Finlandia da cui dovrebbe ripartire la stagione in agosto. Si tratta di «visioni a medio termine» da parte delle istituzioni, tali per via dell’evoluzione incerta dell’emergenza. Matton però cerca di offrire una piccola certezza: «Il campionato dovrebbe ricominciare tra l’estate e il mese di settembre, ma oggi non posso dire quale sarà il primo appuntamento». Ricordiamo che dopo la Finlandia dovrebbe essere il turno della Nuova Zelanda, rally per ora confermato nello slot di settembre. Per quanto riguarda invece il tormentato Safari rally previsto a luglio, Matton afferma che una decisione definitiva non verrà presa «prima del 15 maggio», nonostante il Governo del Kenya abbia confermato – in maniera un po’ troppo netta – la gara.

La realtà però è che potrebbero esserci «altre cancellazioni», come è avvenuto con il Rally del Portogallo, e non si potranno recuperare tutte le gare rinviate (al momento sono in ballo Rally Argentina e Rally Italia Sardegna). Spiega infatti Matton: «Ci sono diversi problemi. Per eventi all’estero, è difficile assegnare loro nuovi slot per motivi logistici. Abbiamo in effetti una scadenza ineludibile per il trasporto del materiale. Quindi, se anche alcuni rally potessero cambiare le loro date, avrebbero comunque pochi margini di azione. Sono soggetti a vincoli infrastrutturali che non sono disponibili tutto l’anno o debbono gestire le condizioni meteorologiche per funzionare senza problemi. C’è anche un aspetto finanziario e di bilancio che è collegato ai loro partner, ai loro sponsor e ai comuni o alle regioni che li aiutano. La crisi del Covid-19 comporterà spese che possono avere un’influenza diretta sull’organizzazione di determinati eventi. Ciò potrebbe causare la cancellazione di alcuni di essi nel 2020, per essere presenti poi nel 2021». Le risorse locali, infatti, potrebbero essere destinate ad altri fini in un momento di crisi come questo.

Verso una riduzione degli appuntamenti per i campionati di supporto?

Matton nega che al momento ci siano stati organizzatori che si sono detti impossibilitati, a livello economico, di poter organizzare una gara. «Anche se tutti cercano di trovare soluzioni, è complicato sapere quali saranno gli eventi della seconda parte della stagione. Ciò è tanto più vero dal momento che dobbiamo tenere conto della chiusura dei confini, della disponibilità di voli per spostarsi e dell’esistenza in alcuni Paesi di misure di quarantena». Per fare un esempio, «se lasci la Germania, quando poi ci ritorni, devi effettuare due settimane di isolamento. Questo rende un insieme di elementi che complicano le cose per organizzatori, costruttori e team in generale». Ma comunque il dirigente FIA ritiene «possibile» che si possano tenere delle gare nella seconda parte di stagione. «Stiamo parlando con i team per capire quanto tempo impiegheranno per essere nuovamente operativi». Ci sono infatti delle tempistiche da rispettare: «Dobbiamo considerare circa 2 mesi tra il momento in cui riapriranno e quando potremo fare il primo test. Ecco perché la decisione deve essere presa il 15 maggio per il Kenya. Allo stesso modo, abbiamo fino all’inizio di giugno per capire cosa fare con la Finlandia. Attualmente, nulla è stato fermato, perché ci sono troppe situazioni diverse in Paesi diversi. Da un punto di vista sportivo, è essenziale non anticipare troppo perché, giorno dopo giorno, spuntano novità, nuove informazioni, altri ostacoli… Alcune cose – avverte Matton – saranno inevitabili come la riduzione dei round per i campionati di supporto, ma sarà una cosa che vedremo più avanti». Ciò significa che il WRC2, WRC3 e Junior WRC potrebbe avere meno appuntamenti nel 2020, rispetto a quelli previsti.

Si studia una revisione dei format di gara per il WRC 2020

Altra cosa a cui si potrebbe ricorrere è una revisione del format, come proposto da alcuni team e al tempo stesso temuto da alcuni organizzatori: «Abbiamo in programma di modificare il format di alcuni rally rinviati per facilitarne la logistica. Alcune squadre fanno fatica a fare due eventi in 15 giorni perché non riescono a spostare le loro attrezzature così rapidamente. Questa crisi ha il merito di farci pensare al futuro». Perciò, «le manches sarebbero più brevi, ma forse facendo giornate più lunghi e mantenendo un chilometraggio speciale. Ciò consentirebbe di risparmiare qualche giorno. Dati i loro vincoli, gli organizzatori potrebbero essere interessati nel  tenere un evento serrato». Inoltre non è da escludere un allungamento della stagione sino a dicembre («La cerimonia di premiazione della FIA è stata posticipata di una settimana per aggiungere eventi»), anche se al momento non ci sono stati organizzatori interessati a prenotare le date in quel periodo (si parla però di un possibile spostamento del Finlandia proprio a dicembre).

Possibile rinvio del calendario 2021

Per quanto riguarda invece il calendario 2021, visto che di solito vengono pubblicati in estate, Matton ammette che difficilmente a giugno si potrà avere la conferma da parte degli organizzatori ad ospitare le gare: al momento si sa che il Rallye di Monte Carlo si terrà dal 18 al 24 gennaio, sperando che la pandemia ci dia un po’ di fiato. «Ad oggi non so quando potrà essere ragionevole presentarlo – prosegue Matton a proposito del calendario 2021 – né con chi ci sarà, giacché penso che la crisi avrà un impatto molto significativo, e non solo sui costruttori». Poi Matton fa anche una riflessione di un certo peso riguardo agli effetti collaterali di questa pandemia sugli spettatori dei rally: «Come reagiranno le persone? Quando sarà di nuovo possibile correre, potrebbe esserci qualcuno che vorrà cambiare idea! Dopo un tale isolamento, ognuno avrà il proprio modo di esternare questa costrizione».

I team confermano il sostegno per il WRC 2022 ibrido

Il WRC 2020 al momento è uno dei pochi campionati motorsportivi ad aver disputato alcune manche, tre in particolare: pur non essendoci «un minimo nel Mondiale Rally» per l’assegnazione del titolo, il dirigente FIA rimarca comunque che dopo tre soli round conferire i premi finali «non avrebbe in realtà alcun valore sportivo». Confermato invece il salto all’ibrido dal 2022: «A differenza della F1 o del WRX, abbiamo uno schema abbastanza diverso. Il nostro vincolo è che i costruttori desiderano questo strumento di marketing che è l’ibridazione per estendere il loro coinvolgimento nel WRC. Gli attuali team continuano a sostenere questo progetto e affermano che l’introduzione della nuova auto deve aver luogo nel 2022», conclude Matton.

 

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