WRC | Hayden Paddon, ci risiamo: il suo ritorno nel Mondiale Rally di nuovo a rischio

Salta il programma di Paddon?

Hayden Paddon potrebbe disputare quattro appuntamenti del WRC 2020 a bordo della Hyundai i20 Coupé WRC, ma il coronavirus potrebbe rovinare i suoi piani. Anche Loubet sulla stessa vettura
WRC | Hayden Paddon, ci risiamo: il suo ritorno nel Mondiale Rally di nuovo a rischio

«Questo matrimonio non s’ha da fare, nè domani nè mai»: prendiamo in prestito le parole di uno dei bravi dei Promessi Sposi per sintetizzare la situazione paradossale che, da un anno a questa parte, coinvolge Hayden Paddon e il suo tanto agognato ritorno nel campionato WRC, dal quale è assente dal 2018.

I tentativi di Paddon di rientrare nel WRC

Alla fine di quella stagione il neozelandese ricevette il benservito da Hyundai Motorsport, restando per la prima volta dopo alcuni anni di onorata carriera nel Mondiale senza sedile. In un primo momento si rimise all’opera nei rally di casa, per poi ottenere una chiamata inizialmente una tantum da M-Sport per correre sulla terza Ford Fiesta WRC al Rally di Finlandia. Purtroppo per lui un incidente nei test pre-evento (da cui l’equipaggio uscì fortunatamente illeso, ma lo stesso non si poté dire della vettura) gli impedì di gareggiare. Poi la nuova opportunità, sempre offerta da M-Sport, per partecipare a due eventi del WRC 2019, ovvero il Rally del Galles su una Ford R5 e il Rally Australia, finalmente sulla versione World Rally Car Plus. Paddon però riuscì a correre solo in Gran Bretagna, saltando l’ultimo appuntamento del Mondiale per via dei roghi che a partire dalla fine dello scorso anno misero in ginocchio la parte orientale del Paese australiano, determinando la cancellazione del rally.

Hayden Paddon ormai aveva capito che le possibilità di un ritorno anche part time nel WRC 2020 si erano fatte prossime allo zero, vista anche la carenza di sedili a disposizione sulle World Rally Car Plus dopo l’addio di Citroen. Così si è dato nel frattempo da fare con la pista dando la propria adesione al TCR New Zeland, disputato nei primi mesi dell’anno, oltre a dare vita alla cronoscalata del Ben Nevis Station Golden 1200, nella regione neozelandese dell’Otago (e che ha pure vinto a bordo della Hyundai i20 AP4 Plus). Il prossimo mese dovrebbe anche partecipare all’Otago Rally, dal 3 al 5 aprile, valido come round del campionato nazionale neozelandese e della serie Asia-Pacifico.

Un programma per Paddon e Loubet con la Hyundai i20 Coupé WRC

Da quanto risulta, Paddon sarebbe anche tornato nel WRC, per disputare quattro appuntamenti (tra cui il Rally della Nuova Zelanda, ça va sans dire) a bordo della Hyundai i20 Coupé WRC. Non si conoscono al momento altri dettagli del programma, nel quale è anche coinvolto Pierre-Louis Loubet, vincitore del WRC2 2019 e a bordo anch’egli della i20 Coupé WRC, impegnato però a sua volta in nove appuntamenti (a partire dal prossimo Rally del Portogallo) e con il supporto della Fédération Française du Sport Automobile. Sostanzialmente si tratta di programmi privati pur con vetture similufficiali, senza però la diretta gestione di Hyundai Motorsport (e quindi non in gara per i punti della classifica costruttori).

La rassegnazione di Paddon

Tornando a Paddon, ancora una volta il pilota kiwi deve dare sfoggio di una pazienza da Giobbe visto che al momento il suo programma è messo a rischio questa volta dalla pandemia del coronavirus, che potrebbe compromettere il calendario degli appuntamenti del WRC. Spiega il neozelandese sulle pagine di DirtFish: «Sembra che al momento sia tutto passato in secondo piano. Eravamo in fase di contratto, ma il virus ha stravolto tutto. Non voglio svelare troppo sui nostri piani, ma l’idea era di costruire un percorso di avvicinamento al Rally della Nuova Zelanda. Dovremmo vedere cosa succederà adesso. Questa è la vita – fa spallucce Paddon – questo è ciò che può essere alle volte il mondo dei rally. Aspettiamo e vediamo cosa succederà. Ovviamente ci sono preoccupazioni più ampie in questo momento e c’è un bel po’ di incertezza in tutto il mondo. Sarebbe bello avere un’altra possibilità, ma vediamo quando finirà questa cosa».

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