Dakar | Moto: uno storico Ricky Brabec conquista l’edizione 2020 con Honda
Primo successo per uno statunitense
L’ultimo atto della Dakar 2020 si è chiuso senza sorprese con il trionfo di Ricky Brabec e di Honda, la quale interrompe l’incontrastato dominio di KTM che perdurava dal 2001.
Dakar 2020, Moto: Cornejo ultimo vincitore di tappa
Dodici tappe, 7.856 km totali per la prima volta nell’Arabia Saudita, 5.097 di sola gara, un unico dominatore tra le Moto, ovvero il primo statunitense a vincere la Dakar. Brabec ha amministrato il vantaggio che nella tappa precedente era stato praticamente dimezzato dal suo diretto inseguitore Pablo Quintanilla, ma che comunque restava superiore ai dieci minuti: nella Haradh-Qiddiya di soli 167 km di gara (compresi i 20 km del Qiddiyah Grand Prix, competizione nella competizione ma senza validità per la classifica generale) a Brabec è bastato centrare il secondo posto al traguardo dietro al vincitore nonché compagno di squadra nel Monster Energy Honda Team, José Ignacio Cornejo, con un ritardo di 53 secondi, per aggiudicarsi la vittoria della Dakar 2020.
Brabec: “Noi di Honda siamo una famiglia”
Da notare che lo statunitense non ha badato al risparmio delle energie nella Tappa 12, sebbene potesse permettersi di controllare e basta, spingendo invece sul gas e balzando pure nella testa della corsa al chilometro 119. «Alla fine, abbiamo messo insieme tutti i pezzi del puzzle», sono le prime parole di Brabec al traguardo. «Non potevamo fare ciò senza tutti i piloti della squadra. Sono davvero felice. È la mia quinta Dakar, la seconda volta che la completo… Mi sono svegliato questa mattina semplicemente felice per essere qui l’ultimo giorno. E siamo qui. Abbiamo vinto! Abbiamo dovuto essere intelligenti e concentrati ogni giorno. Non ci sono ragazzi migliori nella squadra, lavoriamo tutti insieme, siamo una famiglia. Abbiamo vinto tutti».
Quintanilla: “Mi sento comunque un vincitore”
Onore a Pablo Quintanilla, il pilota di Husqvarna che ci ha provato sino alla fine ma si ferma al quinto posto di tappa a 03′ 23” da Cornejo ed è vicecampione della Dakar 2020, con un ritardo finale di 16′ 26”da Brabec: per il cileno si tratta del suo miglior risultato in otto partecipazioni (fu terzo nel 2016). «Ho dato tutto fino all’ultimo chilometro. È una sensazione incredibile. Volevo solo ringraziare tutti, la mia squadra, la mia famiglia, i miei amici e tutti quelli che mi hanno supportato in questo periodo», è il commento di Quintanilla, che prosegue: «La gara è stata serrata. Essere in [seconda] posizione, mi fa sentire comunque un vincitore».
Il cileno l’anno scorso dovette fare i conti con un infortunio subito nell’ultima tappa che gli impedì di salire sulla piazza d’onore della Dakar 2019. «Sono davvero grato di essere qui. L’obiettivo principale era quello di finire senza infortuni. Onestamente, quando abbiamo iniziato la gara non avrei mai pensato che sarei finito davanti, ma alla fine le cose hanno cominciato ad accadere. Mi sono davvero divertito in ogni giorno di questa Dakar. Per me, questa è stata la chiave per essere felici».
La difficile Dakar di Toby Price e la resa di KTM
Sul podio finale della Dakar 2020, dietro Brabec e Quintanilla, sale Toby Price con un ritardo di 24′ 06”, campione uscente che ha dato prova di una certa costanza competitiva, almeno sino all’incidente mortale di Paulo Gonçalves in Tappa 7. L’australiano di KTM era lì, tra i piloti a prestare i primi soccorsi nonché ultimo ad allontanarsi dal portoghese, arrivando poi al traguardo con parecchio ritardo. Price ha proseguito la sua gara nei giorni successivi con alcuni bei piazzamenti, ma a livello mentale forse qualcosa si è rotto, perché se è vero che l’australiano non ha tirato i remi in barca certo è che la gara, per lui, è parsa finire in secondo piano (ed è comprensibilissimo). In ogni caso i KTM quest’anno, per la prima volta dopo circa vent’anni, sono sembrati sempre un passo indietro agli Honda, tornata al successo nella Dakar dopo l’ultima affermazione nel lontano 1989.
Dakar 2020: Maurizio Gerini migliore tra gli italiani
Il resto della top ten conclusiva dell’edizione 2020 vede al quarto posto Cornejo con un ritardo di 31′ 43”, segue l’altro KTM Matthias Walkner a 35′ 00”, sesto posto per il compagno di squadra dell’austriaco, Luciano Benavides, a 37′ 34”, mentre Joan Barreda, in difficoltà all’inizio di questa Dakar per un infortunio pregresso, riesce alla fine a vincere una tappa (la decima) e si ferma al settimo posto con un gap di 50′ 57”. Un’ora e quarantadue secondi di ritardo invece per Franco Caimi, eguagliando il piazzamento che ottenne nel 2017, mentre il gap sale oltre le due ore per gli ultimi due classificati di quest’anno, ovvero gli statunitensi Skyler Howes ed Andrew Short.
Bellissima Dakar per gli italiani del team Solarys Racing: Maurizio Gerini è il migliore dei nostri connazionali e si piazza al 20esimo posto, non molto distante dal compagno di squadra Jacopo Cerutti che è invece 22esimo. Per quanto riguarda gli altri tricolori, Alessandro Barbero chiude 49esimo, Alberto Bertoldi 70esimo, Cesare Zacchetti 73esimo, Mirko Pavan 75esimo, Francesco Catanese 82esimo ed infine Matteo Olivetto 93esimo.
Chiudiamo con una brutta notizia, l’ennesima di una edizione che è stata davvero terribile per le moto: oggi c’è stato infatti un incidente pare molto grave con protagonista Edwin Straver, olandese alla sua terza Dakar ed in gara nella categoria Original by Motul, che vinse lo scorso anno. Il pilota è caduto dalla sua KTM subendo – da quanto risulta – la rottura di una vertebra cervicale. L’equipe medica giunta sul posto ha dovuto rianimare Straver, per poi condurlo all’ospedale di Riad. Sembra che le sue condizioni, purtroppo, siano critiche.
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