ERC | Il lieto fine di Chris Ingram, campione europeo 2019. Nucita trionfa nell’Abarth Rally Cup
I risultati dal Rally Ungheria
Un piovoso ultimo weekend dell’ERC 2019 si è concluso con l’appuntamento del Rally di Ungheria, capitolo finale del Campionato Europeo FIA. Gli asfalti magiari ci hanno restituito il verdetto sul campione assoluto di quest’anno, dopo otto gare in giro per il continente.
Il faticoso trionfo di Chris Ingram nell’ERC 2019
Ed è Chris Ingram ad ottenere il titolo nell’ERC, laureandosi primo britannico a vincere l’europeo rally cinquant’anni dopo Vic Elford. Prima di entrare nel novero di una gara foriera di colpi di scena e senza che si disputasse l’ultima prova speciale (annullata per motivi di sicurezza viste le forti piogge), permetteteci di celebrare quella che è senza tema di smentita la più bella storia sportiva della stagione rally (forse, ma qui siamo più cauti, del motorsport di quest’anno).
Ingram rischiava non solo di non vincerlo sul campo il titolo di campione europeo, ma persino di non correre negli ultimi due appuntamenti dell’ERC 2019, giacché trovatosi a corto di fondi per chiudere la sua stagione dopo il Barum Czech Rally Zlín, terzultimo round dell’anno dove il britannico aveva perso il titolo Under 28 del FIA ERC1 Junior Championship nel duello contro Filip Mareš. Una competizione nella competizione che metteva in palio non solo la gloria ma anche un premio di 100.000 euro che sarebbe stato una manna dal cielo per rientrare nei costi dei successivi due appuntamenti finali dell’ERC. Ingram perse l’occasione ed anche il supporto di uno sponsor, ritrovandosi con un pugno di mosche e ad un passo da un clamoroso ritiro dal campionato: ma, grazie anche ad una campagna di raccolta fondi lanciata sul web dalla madre, il giovane pilota è riuscito a mettere insieme il denaro utile per giocarsi fino alla fine le sue speranze per il titolo, lui che proprio dopo il Barum Czech era finito in testa, seppur forte di un leggerissimo vantaggio, nella classifica piloti assoluti.
Questo l’antefatto: il presente di questo ragazzo classe 1994 è già storia, visto che non solo riporta in Gran Bretagna (è nativo di Manchester) il titolo europeo rally dopo una attesa di ben dieci lustri, ma è anche il secondo più giovane vincitore dell’ERC dopo il finnico Esapekka Lappi, che ottenne il trionfo nel 2014 a 23 anni. A bordo della Skoda Fabia R5 del team Toksport WRT e con alle note il navigatore Ross Whittock, Ingram tuttavia non è che sia partito al meglio in Ungheria, con le difficoltà già nella PS1 dove ha corso nell’oscurità, visto che la prova (su un tracciato da rallycross) era in notturna e le luci della vettura ad un certo punto non hanno più funzionato, costringendo il pilota a fidarsi totalmente delle note soprattutto nei punti del percorso non illuminati artificialmente.
La prima giornata per Ingram è stata all’insegna della cautela, sia perché il tracciato di gara in alcuni tratti era fangoso rendendo la strada scivolosa (motivo per cui ha montato gomme miste sia da asciutto che da bagnato), sia per il fatto che, pur avendo 19 punti di vantaggio sul diretto inseguitore per il titolo Lukasz Habaj e 28 sull’altro contendente, Alexey Lukyanuk, la posta in palio da perdere era molto alta. Piano piano riesce però a piazzarsi sul secondo posto assoluto, dove termina nella giornata di sabato; nella successiva ad Ingram succede un po’ di tutto, iniziando subito con un testacoda ed una stallata e poi dovendo fare i conti con una foratura che nella PS9 lo fa recedere di una posizione assoluta, ritardandolo di due minuti. Questo, ed un’altra serie di forature nel finale della gara, non ha però impedito al britannico di assicurarsi il titolo: il quarto posto finale ed il contestuale flop degli avversari ha fatto sì che l’equipaggio di Toksport WRT potesse portarsi a casa l’ERC.
La resa di Lukyanuk ed Habaj al Rally Ungheria
Per la cronaca, il Rally Ungheria 2019 va al pilota di casa Frigyes Turán su Fabia R5, già secondo l’anno scorso quando l’evento era fuori dall’Europeo e si chiamava Nyíregyháza Rally; dietro di lui con 33,7 secondi di ritardo il campione ERC 2018 Lukyanuk, che ha vissuto una parabola discendente.
Partito al massimo già nella prima prova speciale di giovedì e capace di concludere la tappa successiva al primo posto nonostante una foratura nella PS5, con quasi 45 secondi di vantaggio su Ingram, il russo sulla Citroen C3 R5 assieme a Alexey Arnautov non ha avuto la stessa prudenza del rivale britannico a cui ha cercato di strappare il titolo. Nella giornata successiva Lukyanuk ha lottato con un problema ai freni posteriori della sua C3 R5 tale da rendere un autentico supplizio la sua gara, seppur sempre disputata al primo posto assoluto. Piazzamento che perde alla fine nella PS13 (ricordiamo l’ultima prova, la PS14, era stata soppressa dall’organizzazione di gara con l’avvallo dei piloti, visti gli acquazzoni abbattutisi sul percorso) per una foratura, che ammutolisce il russo scavalcato da un ottimo Turán. E soprattutto polverizza definitivamente le speranze di bissare il titolo 2018.
Forse è andata peggio all’altro pilota in lizza per laurearsi campione ERC 2019 e persino meglio piazzato in classifica rispetto a Lukyanuk prima del Rally di Ungheria: parliamo di Łukasz Habaj, che a momenti rischiava pure di non disputare l’ultima gara dell’anno considerata l’uscita di strada che nella Qualifying Stage aveva distrutto il muso anteriore della sua Fabia R5. Le cose non sono andate meglio nel proseguimento della sua corsa, visto che nella prima tappa il servosterzo della sua vettura ha accusato un problema, e poi nella PS6 si danneggia la sospensione, costringendo il polacco ad un mesto ritiro dalla gara.
I piazzamenti e gli altri titoli del Rally Ungheria 2019
Praticamente il Rally di Ungheria è stato un duello tra Ingram e Lukyanuk, ma quest’ultimo può almeno consolarsi con il fatto che la sua squadra, la francese Saintéloc Junior Team, ha vinto il titolo 2019 con un vantaggio di nove punti su Toksport WRT. Un successo arrivato grazie non solo ai risultati del pilota russo, che quest’anno ha portato a casa la vittoria al Rally di Polonia (curiosamente, Ingram è campione ERC senza aver conquistato il primo posto in nessuna delle gare disputate in stagione), ma anche al resto della compagine schierata in Ungheria, ovvero Sean Johnston ed Ekaterina Stratieva, a sua volta laureatasi campionessa nell’ERC Ladies’ Trophy davanti a Nabila Tejpar (ritiratasi nella PS10).
Il resto dei piazzamenti nella top ten del Rally Ungheria 2019 vede al terzo posto Callum Devine, al ritorno nell’ERC dopo tre anni di assenza e al debutto sulla Hyundai i20 R5. Quarto appunto Ingram, che per la cronaca chiude con un ritardo di un minuto e 48 secondi dal primo posto, mentre è quinto Norbert Herczig, altra gloria locale, felice del suo risultato pur anch’egli alle prese con una serie di forature (che in generale sono state forse un po’ troppe per un evento in asfalto). Sesto posto per un altro ungherese, Ádám Velenczei, che precede Albert von Thurn und Taxis, che alla fine sottolinea la difficoltà delle strade altamente scivolose e bagnate. Ottavo Sean Johnston, il cui piazzamento contribuisce alla vittoria del titolo della sua squadra come abbiamo visto, nono Erik Cais che trionfa a sua volta nell’ERC3 ed infine decimo Pál Lovász.
Nucita campione Abarth Rally Cup 2019
In Ungheria si è conclusa anche l’Abarth Rally Cup 2019, la cui prima edizione vede sventolare alla fine il nostro tricolore: Andrea Nucita infatti vince il monomarca delle Abarth 124 Rally. Il suo diretto avversario per il titolo Dariusz Poloński si è dovuto ritirare prima della PS8 per un problema alla pressione dell’olio. Ma anche lo stesso pilota di Loran SRL ha avuto i suoi grattacapi, giacché la sua spider sportiva ha riscontrato dei problemi elettrici nella PS2, costringendolo a ritornare in gara questa domenica; in ogni caso il siciliano doveva semplicemente concludere la gara per conquistare il titolo nell’Abarth Rally Cup.
Il campionato FIA ERC 2019 si chiude qui: grazie per averci seguito su queste pagine ed appuntamento ora al prossimo anno, con una stagione che riproporrà lo stesso calendario visto in questa stagione.
Crediti Immagine di Copertina: FIA ERC – Thomas Fenetre / DPPI
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