WRC | I team premono per l’ingresso di USA, Cina, India e Russia nel calendario. Rally Finlandia 2021, rischio slittamento?

Grandi manovre nel WRC

Il WRC potrebbe aprirsi verso nuove frontiere e soprattutto verso mercati molto interessanti per i costruttori. Ma intanto potrebbe esserci un nuovo cambiamento al calendario 2021, con il Rally Finlandia a rischio slittamento
WRC | I team premono per l’ingresso di USA, Cina, India e Russia nel calendario. Rally Finlandia 2021, rischio slittamento?

In un campionato WRC sempre più globale (non consideriamo la stagione 2020 ristretta quasi totalmente all’Europa, causa pandemia), i team puntano ad aprire ulteriormente le frontiere del Mondiale, e quando parliamo di team ci riferiamo ovviamente ai costruttori e i grandi marchi dell’automotive che sfruttano il motorsport come vetrina per nuovi, appetibili mercati.

I team chiedono gli USA, la Cina, l’India e la Russia

Ad esempio Paesi come gli Stati Uniti o la Cina, progetti di cui si parla da tempo e che hnnoa ricevuto un brusco stop a causa del Covid, senza però uscire dai desiderata dei team, oppure l’India o la Russia, ultime proposte sul tavolo delle trattative che coinvolgono ovviamente anche FIA e WRC Promoter. Yves Matton, a capo del settore Rally nella Federazione, già da tempo aveva parlato di queste possibile destinazioni di un WRC che vuole e deve essere sempre più globale, anche per riuscire a mantenere ed attrarre i costruttori nel campionato. Concetto ribadito di recente su AutoSport, dove ha confermato il lavorìo con le varie Federazioni nazionali e promoter per sondare le varie opportunità.

«Il WRC prospera sulla diversità e sfrutta al meglio le condizioni locali, quindi continueremo a ricevere proposte innovative da tutto il mondo. La strategia deve ancora avere un’impronta globale», ha illustrato Matton. «Questo approccio globale non è solo l’obiettivo della FIA ma anche dei costruttori: chiedono di andare in Cina, Nord America, Russia e, in futuro, Paesi come l’India». Nella speranza che le campagne vaccinali possano levarci di mezzo questo malnato Covid, il WRC Promoter e la FIA dovrebbe ripristinare un normale processo di selezione, una volta che la pandemia mollerà la presa sul pianeta. «Questa situazione in continua evoluzione ci ha richiesto di essere più aperti, creativi e flessibili che in passato. Siamo stati in grado di testare cose diverse in termini di come organizziamo gli eventi, e ci ha dato la possibilità di essere più innovativi e lungimiranti», ha spiegato Matton, riferendosi ad un calendario che in questi due anni si è dovuto adattare, cancellando e rimpiazzando eventi, entrando nell’ordine delle cose che bisogna stilare una lista di gare di riserva e sfruttando le opportunità in caso di emergenza, come l’introduzione di appuntamenti inediti come l’ACI Rally Monza o l’Arctic Rally Finland, entrambe esperienze di successo.

Il parere dai team: M-Sport Ford

Ma come abbiamo detto, sebbene il WRC 2021 sia più aperto globalmente rispetto alla stagione precedente, i team vogliano esplorare nuovi territori, come ha spiegato Richard Millener, team principal di M-Sport, sempre su AutoSport: «Non possiamo stare fermi, e se lo sport deve evolversi e svilupparsi, dobbiamo assicurarci di attirare nuovo pubblico e nuovi investimenti. Il potenziale deve esserci ed anche l’infrastruttura per organizzare effettivamente un round del Campionato del mondo di rally, ma siamo sempre stati aperti e desiderosi di esplorare nuovi mercati ed espandere la portata di questo sport. Non sarebbe un campionato del mondo se gareggiassimo solo in Europa, quindi gli eventi a lungo raggio sono parte integrante. Naturalmente, deve esserci un buon equilibrio per garantire che possiamo introdurre questi eventi nel modo più conveniente, ma gli organizzatori e il Promoter sono entrambi molto proattivi e spesso trovano modi per supportare le squadre». M-Sport, ad esempio, vedrebbe di buon occhio un ritorno negli Stati Uniti dove Ford è di casa, così come Toyota Gazoo Racing potrà godere quest’anno del ripristino nel calendario del Rally di Giappone. Ma non è solo una questione di poter correre nei luoghi di nascita dei propri costruttori, ma di poter sfruttare l’onda lunga del WRC come leva di marketing sui propri modelli stradali.

Nuovi cambiamenti per il WRC 2021?

«Il futuro desertifica / La vita ipotetica», cantavano qualche anno fa i Baustelle, quindi per ora siamo ai se, senza certezze precise. Ma anche il presente a volte è alquanto fallace in quanto a sicurezze, come dimostra il calendario del WRC 2021 che ha già subito una serie di cambiamenti: via il Rally di Svezia, è entrato l’Arctic Rally; poi è saltato anche il Rally in Gran Bretagna, rimpiazzato dall’Ypres in Belgio, ed infine il Cile ha dovuto salutare per quest’anno, prontamente sostituito dal ritorno dell’Acropolis in Grecia. 

Temiamo non sia finita qui, visto che ogni due per tre si fanno strada voci sullo status precario del Safari Rally in Kenya, ma per restare in Europa circolano incertezze riguardo il Rally di Finlandia, previsto per il prossimo 29 luglio – 1 agosto. Pare ci sia il rischio concreto che l’appuntamento venga disputato a porte chiuse, cosa che comporterebbe un salasso per gli organizzatori di una di quelle gare del WRC che più dipendono dal pubblico e dai biglietti staccati per il proprio sostentamento. E come se non bastasse, di recente la manifestazione ha perso il proprio importante e munifico sponsor Neste, compagnia finnica specializzata nel settore raffinazione e distribuzione di petrolio e derivati, al suo fianco dal 1994.

Rally Finlandia 2021 a settembre?

La cancellazione del Finlandia nel 2020 ha complicato ulteriormente la situazione finanziaria dell’evento, causando un ammanco di introiti per il mancato svolgimento. Una fonte anonima ha spiegato a DirtFish che sono quindi allo studio ipotesi alternative assieme a FIA e WRC Promoter, come far slittare l’appuntamento a settembre affinché si possano aprire le porte agli spettatori. In quel mese si correrebbe solo in Grecia, dal 9 al 12, quindi si potrebbe trovare un altro fine settimana evitando di accavallarsi con altri campionati, eventualmente. Tutto comunque, pur di non cancellare per il secondo anno di fila un evento su sterrato che festeggerà i 70 anni di storia delle sue edizioni. Certo, rinunciare all’estate significa avere delle difficoltà in termini di alloggi, generalmente quelli universitari che nella bella stagione sono vuoti, e in termini di personale medico e volontario, generalmente studenti in vacanza. Ma l’alternativa è la cancellazione di netto, perciò si pensa – riporta sempre DirtFish – ad un rinvio dopo l’Acropolis, e prima del Rally di Spagna di ottobre.

 

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