WRC | Safari Rally, Hyundai cerca conferme dopo il vittorioso Rally Italia Sardegna
Le parole dei piloti
Dopo il tanto sospirato primo successo stagionale nel WRC 2022, Hyundai Motorsport si prepara per il Safari Rally che si terrà in Kenya il prossimo fine settimana. Reduci appunto dalla vittoria di Ott Tanak al Rally Italia Sardegna, con tanto di terzo posto a firma di Dani Sordo, il team affronterà un altro rally caldissimo (in tutti i sensi) in cui proprio l’estone ottenne lo scorso anno il miglior risultato per la squadra, ovvero un terzo posto finale.
Tanak: “Il Safari è molto impegnativo, puntiamo anzitutto ad arrivare sino alla fine”
«L’anno scorso il Safari Rally è stata un’avventura incredibile, ma anche una grande sfida», ha commentato alla vigilia Tanak. «Pensavamo si trattasse di un evento molto impegnativo e così è stato, con strade sconnesse e terreni difficili come la sabbia soffice. È stato anche tecnicamente difficile e ci aspettiamo che lo sia anche questa volta. Come sempre, la prima priorità è concludere con la vettura integra. È possibile spingere al 100% ma bisogna stare attenti a non danneggiare l’auto. Speriamo di poter sfruttare la nostra vittoria in Sardegna e ottenere un altro buon risultato in Kenya».
Solberg torna al Safari Rally
Il successo nell’appuntamento precedente ha ridato un po’ di slancio a Hyundai Motorsport nella corsa per il titolo Costruttori, che resta l’obiettivo fondante: il team si conferma seconda forza del campionato, con 39 punti di ritardo dai leader Toyota Gazoo Racing. Non una enormità , ma c’è da dire che, rispetto alla Sardegna, non ci sarà un pilota che sta facendo della costanza dei risultati il proprio punto di forza – cioè Sordo -, sostituito nell’alternanza decisa dalla squadra da Oliver Solberg. Il ragazzo lo scorso anno era stato premiato da Hyundai correndo nel tanto desiderato Safari (il padre Petter ha trasmesso la voglia di partecipare a questa gara al figlio), e tra l’altro con la i20 Coupé WRC Plus, ma questo “capriccio” non fu ripagato da un buon risultato, ma da un ritiro. Ci sta, la prova è dura per tutti, figuriamoci per un ragazzo che era all’esordio assoluto in Kenya. Ma c’è da dire che suona un po’ un azzardo investire su un prospetto di lungo periodo come Solberg, e tenere per tutta l’estate fermo ai box un più solido Sordo, se l’obiettivo appunto è quello di ottenere preziosi punti per la classifica Costruttori. E non per fare i team principal da divano della situazione, ovviamente.
Sia come sia, il giovane svedese ha commentato: «Il Kenya sarà molto eccitante in quanto è un rally davvero speciale. Sarà molto impegnativo e difficile, ma non vedo l’ora di gareggiare con la Hyundai i20 N Rally1. Il posto e i tifosi sono fantastici, ed è un evento che attendi sempre con impazienza, anche se non è andato bene nel 2021. Ma quest’anno ci sono nuove possibilità . Il clima ha avuto un grande impatto sulla gara dell’anno scorso, quindi vedremo se sarà lo stesso il prossimo fine settimana […]. L’obiettivo è trovare un buon ritmo, mantenere la vettura integra ed ottenere un buon risultato per la squadra».
Le difficoltà di Neuville
L’altro capitano assieme a Tanak, ovvero Thierry Neuville, sta conducendo una battaglia personale contro l’affidabilità della Hyundai i20 N Rally1, che spesso l’ha tradito quest’anno. Ed ogni qualvolta ci sono dei problemi, il belga rinfocola il suo carattere pugnace e poco arrendevole e come reazione alle avversità è portato a spingere e dare l’anima, in una specie di circolo vizioso che a volte lo porta al disastro (come si è visto al Rally Italia Sardegna). Il carattere stoico di questo pilota è ammirevole, e al di là di qualche intemperanza a volte alla guida, meriterebbe una vettura che possa essergli al suo fianco, non remargli contro. Per la cronaca, lo scorso anno si dovette ritirare dal Safari nell’ultima giornata per un danno alla sospensione, e fu una beffa atroce visto che stava guidando in testa il rally e si stava avvicinando alla vittoria, nonostante avesse dovuto fronteggiare anche delle forature.
Neuville ha dichiarato, prima del suo ritorno in Kenya: «L’anno scorso è stata la mia prima volta al Safari e ho dei bei ricordi. È stata una vera avventura, poiché abbiamo scoperto il luogo, la cultura, gli splendidi paesaggi e la fauna selvatica. Ma sfortunatamente, siamo rimasti delusi perché eravamo decisamente in testa e avremmo potuto facilmente vincere il rally se non fosse stato per un piccolo problema. È un evento difficile in cui devi trovare un buon equilibrio tra spingere forte e sapere quando rallentare. Anche il clima può giocare un ruolo importante. Ma mi sento a mio agio sulle prove e quest’anno siamo in cerca di riscatto: non vediamo l’ora».
“Puntiamo a mantenere gli standard delle ultime gare”
Il vicedirettore di Hyundai Motorsport Julien Moncet ha aggiunto infine: «La vittoria e il doppio podio in Sardegna sono stati per noi un risultato eccellente, tutta la squadra ha meritato questo risultato per il duro lavoro e la dedizione offerta quest’anno. Ha anche ulteriormente dimostrato il ritmo e il potenziale della Hyundai i20 N Rally1 sulla terra. Naturalmente, il Safari Rally Kenya è un tipo di evento su sterrato molto diverso: è uno dei raduni più insidiosi del calendario». Tra l’altro, pur avendo 19 prove speciali, l’evento è tra i più lunghi sinora di questa stagione in termini di chilometraggio cronometrato, ovvero ben 363,44 km totali. «Le PS sono implacabili e già finire la gara sarebbe un traguardo. Tuttavia, ci dirigiamo in Africa con fiducia nella nostra vettura, nei nostri equipaggi e nel nostro intero team. L’obiettivo è mantenere gli standard che abbiamo fissato negli ultimi round e lottare ancora una volta per la vittoria», ha quindi concluso Moncet.
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui