WRC | Ogier vuota il sacco e risponde a Citroen

Ogier fornisce la sua spiegazione

Sebastien Ogier rompe il silenzio ed attacca Citroen, spiegando i motivi per cui ha lasciato il team per accasarsi in Toyota Gazoo Racing. Intanto Budar svela un retroscena
WRC | Ogier vuota il sacco e risponde a Citroen

La decisione di Citroen di lasciare il WRC con effetto immediato era ormai nell’aria, ma da molto prima aleggiava una certa tensione nei rapporti tra la scuderia di Satory e la sua punta diamante, Sébastien Ogier.

Il comunicato dei giorni scorsi (a cui sono poi seguite le spiegazioni più circostanziate dell’ex team principal Pierre Budar), in cui la casa francese spiegava i motivi della chiusura del programma del Mondiale Rally, ha fatto saltare la mosca al naso del campionissimo francese, che dopo tanto ribollire ha alla fine sbottato contro i suoi ex datori di lavoro.

Citroen aveva infatti motivato la volontà di accantonare il suo impegno nel WRC per via del trasferimento di Ogier in Toyota Gazoo Racing, nonostante avesse un biennale da onorare con il team francese. «Probabilmente, la comunicazione non è il punto forte di Citroen», la tocca pianissimo il sei volte campione del mondo ai microfoni di Motorsport.com. A suo dire, giustificarsi dicendo che non ci sono altri piloti forti disponibili per lottare per il titolo «è una mancanza di rispetto nei confronti dei miei colleghi nel mondo del rally», sentenzia Ogier.

Ogier spiega perché ha firmato per Toyota lasciando Citroen

E finalmente fornisce la sua versione sul perché abbia deciso di accasarsi in Toyota dal 2020: versione che, a dire il vero, riflette una situazione già sotto gli occhi di tutti. «Una dei motivi principali che mi hanno portato a questa decisione sta nei ritmi di sviluppo e nella velocità con cui la macchina stava progredendo, che per me non erano abbastanza. Già quest’anno possiamo essere d’accordo sul fatto che lo sviluppo non sia stato sufficiente: con le performance siamo rimasti al palo rispetto ai nostri avversari e non sono solo io a dirlo, ma penso che tutti coloro che hanno guidato questa vettura abbiamo avuto la stessa sensazione».

Più che parole, autentici siluri sparati in direzione Citroen. Per la verità i malumori di Ogier aveva raggiunto l’apice durante il Rally di Germania, in cui uno sconsolato pilota aveva ammesso dopo la PS17 di non riuscire proprio a guidare la C3 WRC. La gara teutonica era una delle poche quest’anno su asfalto, tallone d’achille della vettura: poi la disfatta definitiva nell’evento misto su cemento e sterrato del Rally di Catalunya, dove Ogier disse addio definitivamente alla possibilità di conquistare il settimo titolo iridato. Non a caso dopo il penultimo appuntamento del WRC sono iniziate a circolare le voci su un clamoroso trasferimento del campione in Toyota.

Ogier: “Nessun rimpianto”. L’AD di Citroen dice la sua

Tuttavia alla fine Ogier riconosce di non essersi pentito di aver firmato per Citroen, nonostante la stagione non sia andata come si sperava e il rapporto si sia incrinato. «Ero conscio, sin da quando mi sono unito al team, delle difficoltà della sfida che ci aspettava ma non mi ha mai preoccupato la cosa. Questo è il motivo per cui, anche oggi, non ho alcun rimpianto per averci provato, anche se poi questo tentativo è stato un fallimento».

Intanto però ha parlato anche Linda Jackson, l’amministratrice di Citroen, che sostiene il fatto che anche a fronte di «minori investimenti rispetto al passato» la squadra potesse conquistare il titolo nel WRC. E svela che nel 2017 ci fu un tentativo di portare Ogier da loro dopo la conclusione del programma di Volkswagen nel Mondiale Rally, ma la cosa poi saltò perché il pilota aveva avanzato richieste economiche per loro non sostenibili. Poi «abbiamo trovato un accordo ed adesso è andato via dopo un anno», prosegue la Jackson, fatto che gli ha «costretti a dire addio al WRC». E ribadisce: «Non ci sono altri piloti del suo livello per il merchandising del nostro marchio».

Un altro retroscena lo offre Budar, che al sito rtbf.com non esclude la possibilità di trascinare la cosa in tribunale se non si arriverà ad un «accordo tra gentiluomini», ed ammette che si era aperto un canale per portare con loro Thierry Neuville, legato sino al 2021 con Hyundai Motorsport. Il fatto però che per il belga si poteva offrire un solo anno di contratto, visto che dopo il 2020 il futuro nel WRC era incerto per Citroen prima dell’abbandono definitivo, ha contribuito a non far andare in porto l’accordo.

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