WRC | Le incognite dell’ibrido secondo Elfyn Evans: “Non ho ancora una piena fiducia”
Evans e le incognite delle nuove Rally1
Tra circa due settimane partirà la stagione 2022 del WRC, la prima con protagoniste vetture di alto livello in versione ibrida (e che saranno svelate nelle loro livree il 15 gennaio in un evento a Salisburgo). Tutto comincerà al Rallye di Monte Carlo del 20-23 gennaio, e mai come prima d’ora nessuno può dirsi favorito viste le incognite di questa nuova tecnologia e il comportamento delle nuove Rally1, sia in termini di prestazioni che di affidabilità.
Evans: “Stiamo tutti imparando a capire l’ibrido delle Rally1”
Il due volte vicecampione del mondo rally Elfyn Evans ha parlato con Autosport del sistema ibrido e del funzionamento della spinta extra data dall’elettrico (ricordiamo che la auto montano una unità dal peso di 84 kg da 100 kW, pari quindi a circa 136 cv extra da sfruttare in determinati momenti delle prove speciali). «Penso che l’ibrido sia qualcosa di davvero nuovo con cui tutti stiamo ancora imparando a che fare. Quello che sappiamo è che la quantità di dispiegamento energetico che abbiamo a disposizione è regolamentato dalla FIA e, naturalmente, se questo dispiego è ad un livello elevato, ciò avrà un certo effetto sull’accelerazione della vettura. Se generi molte meno accelerazioni, il tuo tempo nella prova speciale ne risente enormemente. La batteria alla sua massima potenza vale oltre 100 cavalli. Hai bisogno di alcune di quelle accelerazioni negli incroci lenti dove di solito non le hai, perché l’effetto sia notevole. Ovviamente si tratta di un elemento critico della guida, penso che sarà probabilmente più critico in alcuni eventi rispetto ad altri. Se ad esempio stai correndo in una gara scivolosa, farà meno la differenza, ma se sei su asfalto asciutto puoi sfruttare appieno quella potenza».
Fowler spiega: “La quantità di energia per la potenza extra dipende dalla prova speciale”
Per il rappresentante di Toyota Gazoo Racing la GR Yaris Rally1 sarà pur sempre «una vettura a quattro ruote motrici», ma molte cose sono ovviamente nuove: «L’intero modo in cui l’auto funziona è completamente diverso, e questo anche al di là dell’ibrido ad essere onesti. Ci sono molte cose nuove e molte nuove sensazioni con la vettura, ed è qualcosa a cui devi abituarti». Tom Fowler, direttore tecnico di Toyota Gazoo Racing, ha spiegato a DirtFish in particolare le novità dell’extra boost elettrico e come funzionerà: «La spinta non si baserà tanto sul tempo, ma parliamo invece di una strategia che si baserà sulla energia che la FIA ha implementato». Ovvero: «Nel corso della frenata, dobbiamo rigenerare una certa quantità di energia per poterla dispiegare durante l’accelerazione successiva, e l’accelerazione successiva ha una limitazione sulla quantità di energia che puoi distribuire durante quella spinta che è relativa alla lunghezza della prova speciale. Quindi, in pratica, l’energia che distribuisci dovrebbe essere una quantità tale che, se la distribuisci in ogni sezione della PS, eguagli alla fine la capacità della batteria. È una strategia basata sull’energia, ripeto, per cui si inizia la prova speciale con una batteria completamente carica, si rigenera una certa quantità e si distribuisce più di quanto si rigeneri e alla fine la batteria è esaurita».
Fowler ha poi spiegato che il sistema ibrido è sempre in funzione durante una prova speciale, perciò ogni volta che il pilota frena si rigenera l’energia della potenza extra che resta quindi a disposizione, ma non è detto che ogni volta questa spinta sia al massimo. Insomma, niente pulsanti per attivarla, come avveniva un tempo nella Formula 1 con il KERS. Inoltre i piloti hanno a disposizione tre mappature che adattano il boost seconda della tipologia della gara, ad esempio parlando del fondo (sterrato, nevoso e così via). Ma questi dettagli li abbiamo trattati in un articolo a parte.
“Difficile capire come sei messo con la vettura dopo i test”
Infine, tornando ad Evans, quest’ultimo ha parlato dei suoi test (perturbati da un incidente, e ci riferiamo a quelli dello scorso mese sulle Alpi francesi): nonostante gli imprevisti, le sessioni sono andate in porto. «Ma è davvero difficile dare un giudizio perché non hai la misura esatta di come sei messo realmente», ha aggiunto il gallese, riferendosi alle incognite delle nuove Rally1. «Personalmente non mi sento ancora al punto dove voglio essere, ma sono sicuro che ci saranno molti altri piloti nella stessa situazione. Mi considero un pilota esigente in termini di assetto e quando le cose sono così nuove. Immagino che ci vorrà del tempo. Sento che c’è ancora del lavoro da fare per raggiungere i massimi livelli di fiducia».
Crediti Immagine di Copertina: Toyota Gazoo Racing
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