WRC | Le Hyundai i20 WRC Plus hanno un problema di affidabilità in questa stagione?
Veloci ma fragili
All’inizio della stagione Andrea Adamo, team principal di Hyundai Motorsport, aveva spiegato che il titolo costruttori nel WRC era arrivato nel 2019 perché le i20 erano le più affidabili, mentre il bis ottenuto nel 2020 era stato frutto anche dalle prestazioni. Pare però che in questo 2021 la velocità nelle Hyundai i20 Coupé WRC Plus sia stata mantenuta se non migliorata, vincendo il confronto solo su questo aspetto con la diretta concorrenza delle Toyota Yaris WRC; tuttavia, i progressi in termini di performance pare non siano andati di pari passo con quelli relativi all’affidabilità , con la quale sembra che invece la squadra di Alzenau sia punto a capo.
Una specie di coperta che se tirata da una parte ti scopre dall’altra: in questo avvio di stagione i 49 punti che separano Hyundai dal primo posto occupato da Toyota Gazoo Racing, dopo i primi cinque appuntamenti, fotografano una situazione molto delicata nel team con il marchio coreano. Una sola vittoria, quella di Ott Tanak all’Arctic Rally Finland, contro le quattro – ricordiamo, su cinque round sino ad ora disputati – di Toyota, anche se Hyundai è sempre andata a podio: emblematico il caso di Thierry Neuville, per ben quattro volte finito al terzo posto finale.
I problemi di affidabilità delle Hyundai i20 Coupé WRC Plus
Qual è il problema? Le i20 Coupé WRC partono bene, ma si perdono per strada: vuoi per una preparazione nei test non consona (è il caso del Rallye di Monte Carlo, come ci ha pure confermato lo stesso Adamo), vuoi per una errata scelta delle gomme (Rally di Croazia), vuoi per imprevisti ed incidenti non appena sono iniziati gli appuntamento su sterrato (Portogallo e il recentissimo Rally Italia Sardegna). Se i rally si fossero conclusi nella prima giornata, probabilmente la squadra di Adamo avrebbe messo in archivio qualche tripletta sul podio; ma poi, il vantaggio si scioglie come neve al sole nelle tappe successive, con la diaspora dei piloti tra ritiri e crolli di posizioni, come è avvenuto al Rally Italia, dove Tanak era leader nel primo giorno, per poi mollare la vetta dopo l’impatto contro una roccia che ha distrutto la sospensione posteriore sinistra della sua vettura, mentre Dani Sordo ha rovinato tutto per una carambola e Neuville ha resistito, pur con problemi di guidabilità (altro nervo scoperto in questo 2021 per Hyundai) e forature, e a dirla tutta pure lui alle prese con un danno alla i20 WRC dopo un impatto contro un ostacolo nel precedente Portogallo.
“L’attenzione è più focalizzata sulla nuova vettura Rally1”
Quindi, possibile che l’auto rally coreana sia più fragile? Tanak ha lasciato intendere che l’affidabilità forse non è direttamente proporzionale alla velocità espressa nelle dichiarazioni post Sardegna, mentre Neuville sulle pagine di AutoSport ha provato a gettare acqua sul fuoco: «Ripensando a quello che è successo sabato [riferendosi all’impatto di Tanak, ndr], se vedete le dimensioni della roccia che ha colpito non credo che nessuna delle auto in gara avrebbe resistito. E’ vero che forse fatichiamo un po’ di più di Toyota nei tratti più difficili, come abbiamo visto nei rally passati e anche l’anno scorso qui in Sardegna e in altri rally. Forse è qualcosa su cui lavorare, ma penso che l’attenzione sia molto focalizzata sulla nuova vettura ora [la i20 N Rally1 ibrida che debutterà il prossimo anno nel WRC, ndr] e sappiamo cosa dobbiamo risolvere per essere più forti per il prossimo anno con la nuova vettura».
“Sono sicuro che supereremo le criticità ”
Dalle sue parole, traspare il fatto che questo sia un anno di transizione per Hyundai Motorsport, nell’attesa di agognate magnifiche sorti e progressive che si spera si aprano dal Mondiale 2022. Per quanto riguarda il presente, Tanak ha invece fatto il punto sulle pagine di DirtFish: «È qualcosa che non possiamo cambiare», ha detto, riferendosi agli imprevisti in terra sarda. «Ora ci dirigiamo verso il Safari Rally in Kenya, faremo del nostro meglio e ovviamente cercherò di tenere gli occhi aperti, ma non riesco a pensarci troppo. È qualcosa che non posso davvero cambiare. La parte positiva è che la squadra mi ha davvero supportato, e sicuramente ho cercato di tirare fuori le cose dalla i20 ma allo stesso tempo mi hanno sostenuto in questo. Il supporto generale è grande e questo si vede anche dai risultati. Siamo ancora indietro, ma almeno la vettura inizia a comportarsi come vorrei e di sicuro questo ci sta dando qualche prestazione in più», trova il lato positivo l’estone, pur ammettendo il fatto che «forse quando l’auto inizia ad andare veloce, può diventare anche fragile». Ma, annota, si tratta di una cosa che è successa in passato e anche nelle altre squadre in cui a militato. «Dipende dall’ingegneria. Sono solo un tramite tra il sedile e il volante. […] C’è il Safari e poi abbiamo la Grecia, che sarà molto impegnativa per la vettura. Sappiamo che in queste condizioni la i20 è veloce ma ci sono dei ma. Sono sicuro che li supereremo», conclude Tanak.
Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport
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