WRC | Esordio da incubo per Hyundai e la i20 N Rally1: solo Neuville conclude il Rallye Monte Carlo

Tanak e Solberg si ritirano

Il debutto di Hyundai Motorsport al Rallye di Monte Carlo ha messo in luce dei problemi di affidabilità. Due ritiri su tre equipaggi schierati: la tenacia di Neuville salva un posto nella top ten
WRC | Esordio da incubo per Hyundai e la i20 N Rally1: solo Neuville conclude il Rallye Monte Carlo

Che le aspettative non fossero irrealisticamente troppo elevate in casa Hyundai Motorsport era assodato, in vista del primo appuntamento del WRC 2022, il Rallye di Monte Carlo da cui è iniziata l’era ibrida del Mondiale. Ma l’obiettivo di concludere la gara con tutte e tre le nuove i20 N Rally1 si è infranto davanti ad un problema di affidabilità delle stesse: alla fine solo uno stoico Thierry Neuville è arrivato al traguardo finale con un sesto posto (a sette minuti e quaranta dal vincitore Sébastien Loeb) per il quale ha «dato tutto», come ha spiegato affranto ed irritato a fine gara. Piazzamento ottenuto con una tenacia eroica.

Le fatiche di Neuville al Monte Carlo 2022

Il belga ha affrontato infatti una prima giornata difficile, giudicando la propria i20 «spaventosa» da guidare, con qualche problema ai freni ed andando pure in testacoda; ma è nella tappa di sabato, nella giornata più dura per Hyundai, che si consuma il dramma. Neuville stava andando abbastanza bene, lottando per la top 5, se non per un podio, ma ha avvertito un problema di bilanciamento con l’auto, scoprendo poi che si trattava di un danno all’ammortizzatore anteriore destro. «Non c’era niente che potessimo fare», ha spiegato il pilota a DirtFish. Il punto è che sia venerdì che sabato sono state tappe senza sosta in parco assistenza, perciò bisognava stringere i denti: cosa che il belga ha fatto, cercando di riparare alla bene e meglio un ammortizzatore che aveva persino divelto il cofano, ma purtroppo i miracoli sono fuori dalla portata del pilota Hyundai che comunque ha concluso la giornata, con quel sesto posto che avrebbe conservato sino alla fine. E siccome piove sempre sul bagnato, in quel malnato sabato Neuville aveva lasciato la zona di montaggio dei pneumatici di metà tappa non con il motore elettrico, come prescritto dal regolamento, ma con quello termico, subendo una reprimenda dai commissari di gara che si è aggiunta ad una multa di 900 euro per aver infranto i limiti di velocità nel service della mattina.

«Alla fine di questo rally, ci rimangono sentimenti di delusione e frustrazione», ha commentato il pilota che vinse il Monte Carlo per la prima e fino ad ora unica volta nel 2020. «Abbiamo avuto un weekend difficile. Ho dato tutto nella Power Stage finale, quindi sono rimasto deluso dal mio tempo. C’è stata un’enorme quantità di lavoro dietro le quinte per prepararsi a questo evento, da parte mia e Martijn [Wydaeghe, il copilota, ndr], così come il team, quindi è difficile accettare di andare via senza alcuna ricompensa». Poi il belga ha aggiunto: «Non ci arrendiamo. Stiamo cercando di mantenere tutti la motivazione ​​e continueremo a spingere. La volontà c’è sicuramente e questo è importante. Ci sono diverse aree su cui lavoreremo, ma la cosa più importante è l’affidabilità. Dobbiamo essere molto più forti per i prossimi eventi».

Tanak si ritira ancora una volta dal Rallye Monte Carlo

L’affidabilità che mise in croce Hyundai lo scorso anno, e che si è ripresentata come deficit in questo primo appuntamento in tutta la sua criticità. Pesa forse il fatto che la casa coreana abbia dato l’assenso ai nuovi regolamenti ibridi all’ultimo rispetto alla concorrenza, che infatti a Monte Carlo è andata meglio: la i20 N Rally1 è stata tra le ultime vetture ad essere prodotte e sviluppate in una corsa contro il tempo, ma purtroppo i risultati si sono visti. 

Pensiamo ad Ott Tanak, che per il terzo anno di fila – e sempre con Hyundai! – si è dovuto ritirare da questa gara, sempre in quel disgraziato sabato. L’estone prima deve fare i conti con una foratura lenta, e poi nella PS11 in una curva a sinistra dopo uno slittamento della vettura Tanak evita di finire in un affossamento a bordo strada, ma sbatte comunque contro una parete rocciosa che danneggia la i20, la quale inizia a perdere il liquido di raffreddamento, con ovvie conseguenze sulla temperatura del motore.

Anche Solberg sventola bandiera bianca: il disappunto di Neuville

Monte Carlo continua ad essere stregato per l’estone, la cui pazienza con la vettura fu messa a dura prova lo scorso anno a causa dei problemi di affidabilità, ed eccoci di nuovo con gli stessi guai. E che dire di Oliver Solberg, che per tutto il rally ho lottato contro del fumo che fuoriusciva dalla sua i20 N Rally1, tale da intossicarlo e distrarlo tanto da causare un incidente nella PS10, con l’equipaggio completato da Elliott Edmondson finito fuori strada tra la vegetazione. Solberg debuttava per fare esperienza con la vettura, ma comunque prima dell’imprevisto stava conservando un piazzamento nella coda della top ten. Alla fine, però, nella giornata di domenica il giovane svedese che ha lottato anche contro un malfunzionamento all’interfono decide di gettare la spugna assieme al navigatore, perché troppo intossicati da quel fumo.

«Abbiamo iniziato la giornata con un po’ di speranza. Il nostro piano era di guadagnare più chilometri oggi – per la vettura, il team e noi stessi – volevamo solo guidare e divertirci», ha commentato Solberg «Eravamo settimi nella PS14, ma dopo la prova abbiamo concordato con il team di ritirarci perché non ci sentivamo bene dopo quello che avevamo vissuto negli ultimi due giorni. È stato un weekend lungo e difficile, ma sono contento di quello che ho fatto. Anche se è stato difficile, abbiamo stabilito dei buoni tempi. Ci sono sempre aspetti positivi da considerare alla fine. Un grande ringraziamento anche al team, sono stati giorni lunghi e la loro dedizione è fantastica. Insieme, come una squadra, continueremo a spingere e lavorare per migliorare per la prossima volta».

Il ritiro di Solberg ha però provocato un certo disappunto da parte di Neuville, scatenando la prima polemica strisciante nel nuovo corso di Hyundai nel WRC. Il belga ha dichiarato su DirtFish: «Vedere che Oliver non è riuscito ad arrivare al traguardo oggi e non portare a casa la vettura per alcuni piccoli problemi è un po’ deludente. Credo che ci potesse essere una soluzione per continuare. Era importante per portare a casa dei punti per la classifica Costruttori. Non mi piace vedere che ci arrendiamo così in fretta».

“Dobbiamo reagire”

La situazione è complessa in quel di Hyundai, ma c’è da dire che mancano dodici gare alla fine della stagione, praticamente un campionato intero. Tuttavia i rivali già corrono, e quest’anno non c’è solo Toyota, campionessa uscente, ma anche una M-Sport molto pugnace. E ricordiamo inoltre che manca ancora un team principal dopo l’addio di Andrea Adamo, quindi la squadra di Alzenau deve subito mettersi in carreggiata in vista del round del Rally di Svezia del prossimo mese. «È stato sicuramente un rally difficile per noi», ha spiegato il vicedirettore del team Julien Moncet. «Sono deluso per tutto la squadra che ha lavorato così tanto. Dobbiamo reagire. Dal punto di vista sportivo non sono contento perché siamo qui per vincere e il risultato non è secondo le nostre aspettative. Tuttavia, siamo stati in grado di controllare molti sistemi sulla nostra nuova Hyundai i20 N Rally1 e ci sono sempre cose buone da ricavare anche dai momenti più difficili. Quando la vettura ha funzionato senza problemi, abbiamo potuto mostrare dei tempi competitivi, quindi il ritmo c’è. Dobbiamo solo risolvere i nostri problemi il più rapidamente possibile».

Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport

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