WRC | Che fine hanno fatto le telecamere di bordo per le vetture Rally1?

L'annunciata tecnologia ritarda

Dovevano entrare a regime quest'anno, ma le telecamere di bordo per le vetture Rally1 nel WRC, dotate di una sofisticata intelligenza artificiale, devono essere ancora perfezionate
WRC | Che fine hanno fatto le telecamere di bordo per le vetture Rally1?

Ci siamo distratti con le polemiche sul funzionamento dell’unità ibrida e delle sue spie, che hanno tenuto banco in questo inizio di stagione del WRC 2022 in cui hanno debuttato le vetture Rally1 dotate di questa tecnologia. Ma ci siamo dimenticati che non sono ancora approdate nel Mondiale Rally delle annunciate novità in termini di sicurezza, come le telecamere di bordo.

Lo scorso ottobre la FIA aveva infatti anticipato l’implementazione nella stagione 2022 di questo accorgimento all’interno degli abitacoli delle vetture di alto livello in gara nel WRC, dotate di intelligenza artificiale e che avrebbero riconosciuto eventuali ostacoli, rischi o la presenza degli spettatori in zone improprie. Un ausilio utile per coadiuvare l’attività dei delegati alla sicurezza, che però a dispetto delle previsioni non è ancora entrata a regime.

Perché le telecamere di bordo per le Rally1 non sono state ancora introdotte

A ricordarci di questa tecnologia è stato Autosport, che ha anche spiegato il fatto che la FIA abbia invece deciso di posticipare l’entrata in vigore delle sofisticate telecamere per perfezionare ulteriormente questa novità. Il responsabile del settore Rally nella Federazione e che di recente ha ereditato il ruolo da Yves Matton, ovvero Andrew Wheatley, ha commentato fornendo qualche retroscena su questo ritardo: «Per quanto riguarda la telecamera di intelligenza artificiale, il progetto è ancora in fase di sviluppo. Ancora non è stato ultimato, doveva essere a posto ormai. Ha alle spalle un processo di sviluppo di 12 mesi con l’intenzione di montarla sulle auto e monitorare le informazioni. Al momento non succederà, siamo in ritardo con questo processo. La tecnologia necessaria per rendere la fotocamera abbastanza piccola rappresenta una sfida, non c’è dubbio. Ci stiamo lavorando. […] Il prototipo andava bene, ma il problema è distinguere un essere umano da un ostacolo. Quello che sicuramente non vogliamo è che le prove speciali si fermino perché ci sono cose che sembrano persone sulla strada».

Come viene assicurata ad oggi la sicurezza delle prove speciali

Attualmente si sta svolgendo il Rally di Croazia, che già lo scorso anno in piene restrizioni pandemiche contava su una presenza molto ingente di pubblico, tanto da spingere gli organizzatori a interrompere qualche prova speciale: quest’anno Wheatley ha assicurato che i responsabili dell’evento sono più pronti sotto questo aspetto, ma la sicurezza in generale è un dettaglio di assoluto peso su cui FIA e WRC prestano comunque molta attenzione. Lontani i tempi del pubblico proprio sulle strade, come in certe edizioni tristemente famose del Rally di Portogallo degli anni Ottanta: oggi, riporta Autosport, prima di ogni prova speciale la delegata della Federazione incaricata per la sicurezza del WRC Michèle Mouton effettua una ricognizione per verificare le condizioni della PS, proprio mentre il suo vice Nicolas Klinger controlla con più di venti telecamere la prova nel tv compound per accertare la sicurezza del tracciato.

 

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