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WEC | Signatech, Sinault: “Le LMDh sono un’opportunità”

Fa ancora discutere la nuova classe LMDh introdotta dall’IMSA, dopo l’accordo con ACO ancora a gennaio a Daytona. Dopo aver fatto saltare diversi progetti e spostato gli interessi, anche Signatech potrebbe pensare di concentrarsi alla nuova classe di prototipi.

Signatech desidera tornare nella classe regina

Negli ultimi sei anni, Signatech ha corso nel FIA World Endurance Championship con un’Oreca LMP2 rimarchiata Alpine, cosa che ricorda vagamente la filosofia attorno alle LMDh i cui costruttori possono “personalizzare” la vettura sulla base dei telai LMP2. La squadra francese è dal 2011 che non corre nella classe principale, dopo aver allestito una Lola-Aston Martin LMP1 nella 24 Ore di Le Mans di quell’anno. «Da molti anni abbiamo spingiamo per avere un legame più forte con le DPi, e questo potrebbe essere un bene per noi», ha dichiarato Philippe Sinault, Team Principal, a Sportscar365. «Le LMDh sono sicuramente una buona notizia, dato che abbiamo avuto un po’ di problemi con le Hypercar, annessi cambiamenti e domande».

Richiesta maggior partecipazione ad Alpine

Sinault ha spiegato che la formula delle LMDh è simile a quanto Signatech e Alpine stavano pensando fin dal 2017: «Quando Porsche lasciò le LMP1, tutti iniziarono a pensare al futuro dei prototipi nell’endurance. Io e altre persone abbiamo messo insieme alcune idee su un pezzo di carta. Ora abbiamo un’opportunità e la prenderemo in considerazione, ma non ho una risposta definitiva: noi e Alpine ne parleremo e analizzeremo la situazione». Sicuramente viene richiesto maggior impegno ad Alpine rispetto a quanto stia facendo ora: «Se vogliamo lottare per la vittoria assoluta a Le Mans, è necessario coinvolgere maggiormente un costruttore. Per questo motivo ci teniamo molto a questo progetto».

Luca Basso:
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