Rallycross | Il Team Peugeot Total si prepara alla prossima manche: le dichiarazioni
Lobe e gli Hansen si preparano per la prova in Portogallo
L’esordio del Team Peugeot Total nella gara di apertura del Mondiale RX al Montmelò infatti è stato indubbiamente positivo per la casa del Leone, che sta appena muovendo i suoi passi con una squadra ufficiale nel campionato Rallycross: nonostante i timori legati alla difficoltà di imporsi in una realtà che non è comunque nuova per lui (è dal 2016 che si mette alla prova in questo tipo di competizione), Loeb ha dimostrato di che pasta è fatto centrando il secondo piazzamento per la finale della gara di apertura della stagione, conclusa poi al terzo posto definitivo. Un buon risultato per il pilota che in questa stagione divide il suo impegno anche nel WRC, dove correrà in tre tappe del Mondiale, e anche per la Peugeot che si approcciava alla prova catalana con lo spirito di chi vuole fare esperienza e crescere in vista dei prossimi 11 round del campionato. Sarebbe stato forse un trionfo se l’altro pilota della scuderia, Timmy Hansen (della dinastia del Rallycross), protagonista di un ottima gara, non avesse avesse dovuto sventolare bandiera bianca per un guasto elettrico che ha vanificato la sua ottima prestazione in semifinale, dove stava mantenendo un largo vantaggio sugli altri avversari (nonostante la sua avventura fosse partita con una Qualifica 1 conclusa contro un muro). Suo fratello Kevin, a bordo anch’egli della Peugeot 208 WRX non ammessa però ai punti per il team, ha dato dei buoni segnali per il futuro alla pari di Timmy.
Alla luce della prova al Montmelò, il Team Peugeot Total occupa la terza posizione della classifica a squadre mentre Loeb si trova al sesto posto di quella riservata ai piloti, seguito nel piazzamento dopo da Timmy Hansen. Terminato il round le 208 WRX sono state ricondotte a Versailles dove si trovano le officine della scuderia, in cui verranno rifinite in vista della prova in Portogallo. Per la precisione, le modifiche non sono state ad ampio raggio considerando i tempi molto stretti, perciò si è optato per una rialzamento delle vetture per garantire la stessa falsariga delle prestazioni e velocità offerte nel primo round RX 2018.
«A Montalegre le vetture avranno la stessa configurazione di Barcellona», ha precisato Bruno Famin, direttore di Peugeot Sport: in particolare, spiega, si è fatto tesoro dei problemi riscontrati con Loeb e Timmy Hansen al Montmelò per potenziare il retrotreno e risolvere la seccatura elettrica della vettura del più vecchio dei fratelli Hansen. Ciò che si teme in casa Peugeot è l’adattabilità del circuito di Montalegre alla 208 WRX, soprattutto in caso di tempo avverso: la pioggia potrebbe infatti complicare la prestazione della vettura in una pista definita dal coordinatore sportivo del team e padre degli Hansen, Kenneth, «molto più tradizionale, come lo sono tutti i classici circuiti di rallycross».
C’è comunque una atmosfera prudente dalla parti della scuderia, se anche Loeb minimizza la prova catalana riflettendo sul fatto che la manche di qualificazione, dove viene assegnata una parte ragguardevole dei punti e i 12 posti per la semifinale, non sia andata poi così bene. Con l’auspicio di fare meglio in Portogallo, il nove volte iridato mondiale WRC sottolinea come il circuito presenta una maggiore percentuale di terra (il 39,6% contro il 60,4% di asfalto) e quindi potenzialmente più scivoloso, cosa che potrebbe essere un problema per una vettura, prosegue Loeb, che l’anno scorso era competitiva con molto grip e meno nel caso opposto.
Chi ama Montalegre è Timmy Hansen, che però lega la sua esperienza al circuito con alcune performance non brillantissime all’inizio di carriera. Anche lui, come il padre, definisce la pista come un emblema del rallycross vista la sua terra, ma nota come il vantaggio di questa gara sia il materiale del fondo che è resistente e fatica a degradarsi nonostante il passaggio di molte vetture. Timmy inoltre ricorda la buona prestazione del compagno di squadra Loeb l’anno scorso nello stesso circuito (secondo dietro Mattias Ekstrom su Audi S1) ed è molto fiducioso sulla possibilità che Peugeot Total possa vincere ed infine «possiamo fare bene come in Spagna, che è stato un weekend perfetto, almeno sul piano dei fattori che potevamo controllare – conclude – So che quest’anno abbiamo le armi per vincere e sono estremamente motivato».
Il più giovane degli Hansen, Kevin, è ugualmente fiducioso ed impaziente di correre in Portogallo, «dove ho dei bellissimi ricordi» ma aggiunge una disamina tecnica: «Il joker lap [un segmento aggiuntivo del circuito che i piloti devono imboccare una volta a manche, studiato per allungare il tempo su giro e garantire così maggiore spettacolo nonché spingere driver e team a dei calcoli strategici, ndr] è alla fine del primo rettilineo e di conseguenza talvolta bisogna prendere delle decisioni tattiche all’ultimo momento. Se il pilota davanti a noi non frena, significa che farà il joker lap o che non frenerà fino all’ultimo istante?».
In ogni caso anche Kevin Hansen sottolinea come il team stia lavorando per migliorare una vettura già «ottima» di suo, in vista della prova portoghese su un circuito lungo 945 metri che parte con lungo rettilineo e presenta in seguito una serie di curve sinuose (record sul giro del 2017, con le lancette fermate sui 37,802 secondi).
La prudenza, come abbiamo scritto, domina comunque l’atmosfera pre gara in casa Team Peugeot Total. «Faccio rallycross da 35 anni e so che in ogni corsa c’è sempre da imparare», sentenzia Kenneth Hansen, e Famin gli fa eco: «Andiamo in Portogallo con la stessa filosofia di inizio stagione, ossia con umiltà e con la massima concentrazione. L’obiettivo è essere più regolari che in Spagna e ottenere più punti nei campionati piloti e team».
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