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Porsche 919 Hybrid Evo: la performance dei record a Spa [VIDEO]

Parte il tour di congedo dalle piste della strabiliante Porsche 919 Hybrid “Evo”, la vettura della casa tedesca che approfitta di un giro dimostrativo finale nei più importanti circuiti del mondo, libera dai vincoli regolamentari del WEC a partire dalla limitazioni nei consumi. E i titoli di coda non potevano essere più pirotecnici, come dimostra la prestazione sbalorditiva delle tre volte vincitrice della 24 Ore di Le Mans (dal 2015 al 2017) registrata lo scorso 9 aprile nel circuito di Spa-Francorchamps: un video mostra come si è arrivati a raggiungere questo record.

1’41”770: le lancette della prova su pista della 919 si sono fermate qui, a 783 millesimi dall’1’42”553 che Lewis Hamilton, a bordo della Mercedes F1 W07 (non esattamente una utilitaria) firmò per ottenere la pole nello stesso circuito belga in occasione del GP del 27 agosto 2017. Il record su giro secco del britannico rappresentava sino a quest’anno la migliore prestazione assoluta sulla pista di Spa, sino a quando non è stato polverizzato dalla Porsche 919 alle 10.23 del 9 aprile scorso, con a bordo il già vincitore della 24 Ore di Le Mans del 2016, sempre alla guida della 919, Neel Jani. «E’ senza dubbio la vettura più veloce che io abbia mai guidato – ha affermato il pilota – la velocità con cui le cose avvengono nel singolo giro è tale […] che i tempi di reazione richiesti sono totalmente diversi rispetto a quelli a cui ero abituato nel WEC». Inoltre la 919 ha battuto di oltre 12 secondi la pole che registrò sempre a Spa-Francorchamps nella 6 Ore del 2017 (il tempo fu di 1’54”097).
La versione riveduta e corretta della Hybrid Evo consente di liberare un potenziale di 1.160 cv rimasto imbrigliato dalle limitazioni regolamentari che fissavano un limite di 900 cv, tramite un motore V4 2 litri turbo che invece è rimasto tale e quale come il cambio sequenziale a 7 rapporti e la batteria agli ioni di litio. Il motore è stato però alleggerito di 39 kg grazie all’eliminazione del superfluo, come i sensori e l’elettronica, oltre al tergicristallo, climatizzatore, l’impianto di illuminazione e così via. Rispetto all’Endurance, il consumo di benzina non ha subito alcuna limitazione, quando nella stessa pista di Spa, in pieno WEC, la 919 poteva usufruire di un regime pari a 1,784 kg/2,464 litri di benzina a giro. Tolto il flussometro, la vettura della casa di Zuffenhausen ha liberato un potenziale non sfruttato di 720 HP erogabili rispetto ai precedenti 500 ed una energia dai due sistemi di recupero di 8,49 megajoule rispetto ai 6,37 megajoule di Spa 2017.
Si è agito anche sulla deportanza che fa un passo avanti del 53% in più in termini di prestazioni, meglio rispetto ad una monoposto di F1, modificando il diffusore anteriore, l’alettone posteriore (ingrandito) e i deviatori di flusso, con l’obiettivo di migliorare l’aerodinamicità del 66%. Anche le gomme Michelin hanno subito una modifica verso una maggiore efficienza e performance grazie ad una nuova mescola capace di tollerare maggiori sollecitazioni, mentre l’impianto frenante può contare su quattro pinze controllate by-wire e sistema di gestione della coppia frenante a modulare avantreno e retrotreno.

Ora la Porsche 919 Hybrid Evo prosegue il suo tour il 12 maggio alla 24 Ore del Nurburgring, dopodiché si passa al Festival of Speed di Goodwood dal 12 al 15 luglio, mentre il 2 settembre tocca a Brands Hatch e si conclude il 26-29 settembre al Porsche Rennsport Reunion a Laguna Seca, in California.

Luca Santoro:
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