IndyCar | Newgarden chiude in testa i test di Indianapolis, tra pioggia e incidenti
I risultati completi
Due giorni di test intensi per l’IndyCar Series all’Indianapolis Motor Speedway, in preparazione alla Indy 500. Nonostante la pioggia e numerosi incidenti, Josef Newgarden sfonda la barriera delle 229 miglia orarie e chiude in vetta alla classifica con la monoposto del Team Penske.
Newgarden il più veloce nei test
«Non posso negare le cose vadano davvero bene, stiamo solo progredendo» ha dichiarato il campione statunitense, che ha segnato una media di 229,519 miglia orarie sul catino dell’Indiana. Dato non così troppo indicativo, complice la pioggia che ha costretto i team a sfruttare i momenti di sole e temperature elevate per simulare il comportamento delle vetture in fase di gara, quindi in gruppo.
Sorprende comunque la seconda posizione di Takuma Sato, con l’auto di Dale Coyne Racing with Rick Ware Racing. Il giapponese, assieme a Newgarden, è stato l’unico ad andare oltre le 229 miglia orarie di media (229,427 mph per la precisione).
Terzo posto per Tony Kanaan, alla sua unica presenza stagionale con Chip Ganassi Racing, davanti a Scott Dixon (Andretti), Scott McLaughlin (Penske), Marco Andretti (in pole lo scorso anno) e Alex Palou (Ganassi). Bella ottava posizione per Jimmie Johnson, davvero a suo agio sull’ovale.
Power in testacoda, Herta lo evita per miracolo
Paura per Will Power nel primo giorno: l’australiano è finito in testacoda in uscita dai box e Colton Herta, che sopraggiungeva ad alta velocità, lo ha evitato per pochissimo. Una situazione che ha subito ricordato il terribile incidente tra Alex Zanardi e Alex Tagliani al Lausitzring nel 2001.
Comunque, Herta non ha evitato di finire lui stesso in testacoda, sbattendo dopo curva 1 e venendo a sua volta evitato da Marcus Ericsson. Questa situazione ha portato una richiesta d’interrompere i test, perché era evidente che c’era un problema di aderenza sull’asfalto di recente rinnovato.
A muro anche Helio Castroneves in curva 2, sempre nel primo giorno e poco prima dell’incidente di Power, mentre situazione normale nel secondo, escludendo varie toccatine a muro di diversi piloti, tra cui Devlin DeFrancesco.
Da sottolineare, infine, la presenza di sole 32 monoposto, a fronte del classico 33 da raggiungere: un incubo che non si vedeva dall’edizione 2012.
I risultati combinati dei test
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