Extreme E | Cambia il format in occasione dell’Arctic X Prix: verso una maggiore equità
Cambiano qualifiche e finali
La stagione di debutto dell’Extreme E, al di là degli intenti sportivi e di sensibilizzazione ambientale ed inclusiva, è anche un test lungo cinque appuntamenti per vedere cosa funziona e cosa meno del format, e nell’ultimo caso capire cosa cambiare. Archiviati i primi due appuntamenti in Arabia Saudita e in Senegal, la serie si avvia verso la Groenlandia per l’Arctic X Prix del 28-29 agosto, e proprio in questa occasione verranno applicate delle modifiche sostanziali al formato della gara.
Se ci ricordiamo, l’Extreme E nei suoi fine settimana propone delle fasi di qualifica, seguite nel secondo ed ultimo giorno dalle semifinali e dalle finali per decidere i piazzamenti del round. Questo per fare una estrema sintesi: il diavolo però si sa, si nasconde nei dettagli, e la serie si è contraddistinta per un format alquanto cervellotico e non proprio semplicissimo da spiegare in poche parole. Dall’Arctic X Prix iniziano così ad essere introdotti alcuni cambiamenti per ovviare soprattutto ad un’altra falla dell’Extreme E, ovvero un accesso equo per tutti i team alle fasi finali.
Cosa cambia nell’Extreme E: le qualifiche
Partiamo dalle qualifiche: il sistema si baserà non più esattamente sui tempi ma su dei punti che comporranno una classifica intermedia che determinerà chi potrà proseguire verso il turno successivo, vediamo come. Il sabato saranno previste due sessioni di qualifica (al mattino e al pomeriggio), con ogni pilota di ogni squadra che dovrà completare un giro del tracciato di gara, e quindi due in tutto. Scaturirà quindi la classifica con i tempi, le cui posizioni varranno determinati punti: dal momento che i team in gara nell’Extreme E sono nove in tutto, chi realizza il miglior tempo ottiene nove punti, il secondo ne prende otto, e via dicendo sino ad un minimo di un punto. Stessa cosa avverrà nella sessione pomeridiana, con il medesimo sistema.
Dopodiché, i punti ottenuti da ogni squadra in ognuna delle qualifiche saranno sommati (mettiamo caso che il team X ha ottenuto il miglior tempo nella Q1, e quindi nove punti, mentre nella Q2 il quarto, perciò sei: nella classifica intermedia la squadra X avrà perciò quindici punti), creando una griglia di accesso alle fasi successive. In questo modo se una delle formazioni protagoniste della serie in una qualifica ottiene un tempo misero oppure, alla peggio, è costretta al ritiro, potrà sempre rifarsi con le prestazioni ottenute nell’altra sessione: si evita così che alle fasi finali accedano sempre gli stessi, visto che i primi due round stagionali sono stati vinti dallo stesso team, ovvero il Rosberg X Racing. Dal momento che l’Extreme E sta muovendo i suoi primi passi, si è in tempo per modificare il format ed evitare che molte squadre ed investitori ritengano che non valga la pena puntare su una competizione sin troppo chiusa.
Le semifinali
Se è vero che i punti validi per il campionato ottenibili dalle qualifiche restano invariati (vale a dire: un conto è la classifica intermedia scaturita dalla Q1 e Q2 per l’accesso a semifinale e finale, un conto sono i punteggi che vengono assegnati alle varie posizioni dopo le qualificazioni e che sono validi per la serie, e che si sommano poi a quelli della classifica conclusiva del fine settimana), con il primo che riceve dodici punti e via a scalare, il successivo gradino delle semifinali resta altrettanto simile a com’era prima.
In sostanza, alla semifinale 1 accedono i team che nella classifica intermedia delle qualifiche si sono piazzati al primo, quinto e sesto posto, mentre alla semifinale 2 troveremo il secondo, terzo e quarto classificato. Alla Crazy Race andranno invece le squadre finite al settimo, ottavo e nono posto.
Le novità della finale
Arriviamo quindi ad un’altra novità nel format e che investe in questo caso la finale. Se in Arabia Saudita ci finivano tre team e in Senegal quattro, in Groenlandia saranno cinque le vetture che si giocheranno la vittoria del round. Esse saranno così decise: i primi due team classificati in ogni turno di semifinale, ed il vincitore della Crazy Race. Si ampliano quindi le possibilità per ogni squadra dell’Extreme E di giocarsi una vittoria finale ed ottenere quindi il bottino massimo di punti in palio per chi trionfa, ovvero 25 (poi 19 al secondo, 18 al terzo, 15 al quarto e 12 al quinto della finale: previsti punti anche per ogni piazzamento delle semifinali e Crazy Race).
«Come serie siamo sempre pronti ad evolverci per dare vita al miglior risultato in assoluto e crediamo che questi cambiamenti al format sportivo offriranno una maggiore competizione e corse ancora più emozionanti per i nostri fan in tutto il mondo», ha commentato il fondatore ed amministratore delegato di Extreme E Alejandro Agag, che poi ha aggiunto: «Non vedo l’ora di vedere alcuni dei più grandi nomi del motorsport prendere parte al primo evento motoristico mai ospitato in Groenlandia e vedere chi salirà sul gradino più alto del podio. Il percorso in sé sembra incredibile e sono sicuro che offrirà alcune battaglie ravvicinate, ma è importante notare che stiamo correndo su un’area che una volta era un ghiacciaio, ma si è ritirata a un ritmo accelerato a causa della crisi climatica». Da notare che la serie successivamente farà tappa ad ottobre in Italia, e più precisamente in Sardegna.
Arctic X Prix, cambio pilota per Veloce Racing
E a proposito di novità, chiudiamo con un cambio di pilota che avverrà in Groenlandia per una delle squadre in competizione, ovvero Veloce Racing. Dal momento che Jamie Chadwick sarà impegnata nella concomitante tappa in Belgio delle monoposto del W Series, la tre volte vicecampionessa nazionale rally in Nuova Zelanda Emma Gilmour prenderà il suo posto. Resta confermato l’altro alfiere, Stéphane Sarrazin.
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