Questo weekend andrà in scena uno degli appuntamenti più centrali e carichi di storia nel motorsport, non solo della categoria endurance: la 24 Ore di Le Mans si prepara ad ospitare sul leggendario circuito de La Sarthe gli equipaggi che dal 16 al 17 giugno saranno impegnati nelle varie categorie che compongono il WEC. Fase di ultime formalità prima di scendere in pista anche in casa Cetilar Villorba Corse, che si appresta a tentare una nuova impresa nella LMP2 dopo il nono posto assoluto conquistato nella 24 Ore francese l’anno scorso: le premesse sembrano buone (con tutti gli scongiuri del caso) dal momento che la Dallara P217 motorizzata Gibson della scuderia italiana con a bordo Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e la new entry Felipe Nasr ha centrato l’ottavo tempo di categoria e il primo nelle Dallara, dopo aver percorso 78 giri di pista e oltre mille chilometri.
Roberto Lacorte, deus ex machina di Cetilar Villobra Corse, pilota, velista, team manager ed anche imprenditore, ha già fatto parte dell’equipaggio (assieme a Sernagiotto e all’attualmente infortunato Andrea Belicchi, che ha ceduto il suo sedile a Nasr) di quello straordinario piazzamento e ha condotto questo progetto dalla gavetta delle serie minori sino ad arrivare all’ELMS, alla classe LMP2 e all’obiettivo dichiarato della 24 Ore di Le Mans, come ci disse in una intervista che ci concesse poco tempo fa.
In attesa di rivedere la Dallara LMP2 scendere nuovamente sulla pista di La Sarthe, Lacorte ha affidato le sue impressioni alla pagina ufficiale di Cetilar Villorba, nel video che potete vedere in testa all’articolo. In particolare, l’ultimo giro in quella edizione del 2017 è qualcosa che fatica a dimenticare, dove si spinse addirittura a parlare con la vettura per esortarla a tenere duro, dopo una giornata spesa al massimo. Conscio di poter ritornare con la scuderia nella top ten, il pilota pisano è ottimista grazie anche ai risultati dei test di cui abbiamo parlato. Non sarà facile perché, come ammette Lacorte, «questo deve essere l’anno della conferma», anche perché bisogna dimostrare che «gli italiani sono bravi pure nell’endurance, non solo nelle speed races». Infine, rivolge un messaggio agli appassionati e tifosi, che potete sentire alla fine dal video qui sopra caricato.