Dopo una lunga pausa torna il Campionato Mondiale Endurance, che fa tappa per il terzo round della SuperStagione 2018/2019 del WEC in Inghilterra per la 6 Ore di Silverstone. Si corre quindi nel tempio inglese del motorsport, in un appuntamento che è stato anticipato rispetto a febbraio 2019 e al consueto periodo primaverile sia per ragioni logistiche (nello stesso weekend del 17-19 agosto si terrà anche l’European Le Mans Series e anche la Formula 3 nel medesimo circuito), che per volontà delle scuderie britanniche iscritte al Mondiale Endurance.
Vediamo nel dettaglio programma ed orari, facciamo il punto della situazione nel WEC e diamo uno sguardo alla start list.
6 Ore di Silverstone: il circuito ed il programma con gli orari
Si corre quindi sul circuito di Silverstone, nato ufficialmente nel 1947 e parte della storia del motorsport in quanto nel 1950 si tenne la prima gara del Mondiale di Formula 1. Il circuito di 5,901 km (distanza utilizzata per la prima volta nella prova di durata nel 2010, in occasione della Le Mans Intercontinental Cup) si trova a poco più di 110 km da Londra, nella contea di Northamptonshire: il debutto di una gara endurance (allora nota come 1000 km di Silverstone) avvenne nel 1976, mentre dal 2004 è entrata a far parte del circuito Le Mans Series, con il rilancio della competizione dopo la parentesi nel Mondiale Prototipi, conclusasi nel 1992. Nel 2012 debutta il WEC.
Dal 2013 è consuetudine che il vincitore della 6 Ore britannica venga inoltre premiato con il Royal Automobile Club Tourist Trophy, il più antico trofeo nella storia del motorsport.
Orari (ora italiana):
Venerdì 17 agosto
Prove Libere 1 : 13:15 – 14:45
Prove Libere 2 : 17:25 – 18:55
Sabato 18 agosto
Prove Libere 3 : 10:00 – 11:00
Qualifiche (GTE Pro e GTE Am) : 13:00 – 13:20
Qualifiche (LMP1 e LMP2) : 13:25 – 13:45
Domenica 19 agosto
Giro di Formazione (Bandiera verde) : 12:56
Gara (6 Ore più un giro finale) : 13.00 – 19.00
Il punto della situazione e i team in gara alla 6 Ore di Silverstone categoria per categoria
LMP1. Fresca di dominio assoluto alla 24 Ore di Le Mans, Toyota dovrà vedersela però con le limitazioni dell’Equivalence of Technology imposte da FIA e dall’organizzatore ACO per rendere più equilibrata la sfida tra ibride ed endotermiche nella LMP1. La scuderia dominatrice dei primi round di stagione si ritroverà con gli avversari della classe regina che beneficeranno di una maggiorazione de flusso di carburante che dai 108 kg/h di Le Mans arriva a 115kg/h a Silverstone, con le Toyota che si fermano a 80 kg/h, ed una riduzione del peso di 15 kg.
Nella LMP1 il pubblico inglese scalpita per il beniamino di casa, Jenson Button, che ha debuttato proprio alla Le Mans a bordo della BR1-AER di SMP Racing, la quale però lo ha tradito costringendolo ad una resa anzitempo. Tuttavia l’ex Formula 1 (che recentemente ha consigliato al collega Fernando Alonso di dedicarsi esclusivamente al completamento della Tripla Corona) si dice fiducioso per le prestazioni della vettura, a suo dire molto buone finché andava in pista. Uno dei quattro piloti di casa presenti a Silverstone – ma l’unico a potersi chiamare Campione del Mondo in F1 – cercherà di massimizzare la novità dell’Equivalence of Technology di cui il suo team russo spera di potersi giovare. Button sarà a bordo della BR1 – AER #11 con Mikhail Aleshin e l’altro ex F1 (pure lui) Vitaly Petrov, mentre sulla vettura gemella ci saranno due piloti anziché tre, ovvero Stéphane Sarrazin ed Egor Orudzhev. Sarà interessante vedere come andrà il secondo round della lotta tra due ex campioni del mondo quali Button ed Alonso, trionfatore sulla Toyota TSO50 Hybrid della Le Mans assieme a Sébastien Buemi (nel frattempo impegnato a chiudere la stagione di Formula E) e Kazuki Nakajima, mentre sull’altro prototipo troviamo come di consueto Mike Conway, Kamui Kobayashi e Jose Maria Lopez.
Se Toyota è ancora la favorita, gli avversari comunque sono pronti a dare battaglia tentando anche il colpo grosso grazie alle nuove regolazioni di cui vi abbiamo accennato. Tra gli altri piloti di casa spinti quindi anche da questa motivazione troviamo Oliver Webb e Ben Hanley: il primo sarà a bordo della ENSO CLM P1/01 Nismo – con una nuova conformazione aerodinamica – del team ByKolles Racing assieme a René Binder, che sostituisce Tom Dillman, e un terzo pilota ancora da ufficializzare; il secondo lo troveremo al volante della BR Engineering BR1 – Gibson di Dragonspeed che dividerà con Henrik Hedman e Renger Van der Zande.
Attenzione anche ai terzi classificati di Le Mans, ovvero l’equipaggio formato da Mathias Beche, Thomas Laurent e Gustavo Menezes sulla Rebellion R13 motorizzata Gibson di Rebellion Racing.
Continua invece la stagione tormentata per le Ginetta, riuscite ad iscriversi per il rotto della cuffia alla 24 Ore di Le Mans dopo le turbolenze economico-finanziarie di qualche mese fa. Questa volta però non saranno presenti a Silverstone per un disguido burocratico relativo al cambio di motorizzazione. Per la 6 Ore infatti si era deciso di optare per il V6 biturbo AER P60B (montato anche dai prototipi LMP1 di SMP Racing) in luogo del Mecachrome V6 Turbo. Questo cambio però non è avvenuto nei tempi previsti per ottenere una deroga da parte della commissione tecnica della Federazione, che di conseguenza non può dare il nulla osta per far scendere in pista le vetture con i nuovi motori.
LMP2. Partiamo anzitutto da chi non ci sarà, ovvero G-Drive, impegnata nell’European Le Mans Series che si tiene in contemporanea a Silverstone, e che arriva dalla clamorosa squalifica che le è costata la sua prima vittoria alla 24 Ore di Le Mans, a seguito di un controllo post gara dove si è scoperta una modifica non consentita all’impianto di rifornimento e che avrebbe dato al team un vantaggio nei tempi dei pit stop (ne abbiamo parlato qui).
Non sarà l’unica novità nella line-up della LMP2, con il ritorno del campione WEC 2014 Anthony Davidson che debutta nella SuperStagione 2018/2019 a bordo dell’Oreca 07 – Gibson di Dragonspeed, assieme a Roberto Gonzalez e Pastor Maldonado. Ma i favoriti più in vista sono i francesi della Signatech Alpine Matmut dell’equipaggio Nicolas Lapierre, André Negrão e Pierre Thiriet sulla Alpine A470 – Gibson, che hanno conquistato la vittoria a tavolino alla Le Mans dopo la squalifica di G-Drive. Da segnalare anche le Oreca del team Jacke Chan DC Racing, mentre novità anche per la formazione del Racing Team Nederland, con Jan Lammers (veterano del motorsport, con esperienze in F1 e nell’endurance e una vittoria nella Le Mans del 1988) che cede il suo sedile a Nicky de Vries, esordiente nel WEC. Debutto anche per Yoshihary Mori a bordo della Ligier JSP217 Gibson per Larbre Competition.
GTE Pro. Nella classe GT il dominio attualmente è di Porsche, che nella categoria Pro della scorsa 24 Ore di Le Mans ha conquistato i primi due gradini del podio con il suo GT Team e le vetture 911 RSR #92 Pink Pig dell’equipaggio Michael Christensen, Kevin Estre e Laurens Vanthoor e la #91 di Richard Lietz, Giammaria Bruni e Frédéric Makowiecki. Entrambe le vetture torneranno alle livree tradizionali dopo aver sfoggiato quelle celebrative nella prova endurance in Francia.
Se Porsche è sicuramente favorita, le altre case si organizzano per cercare di mettere in difficoltà la casa di Zuffenhausen: il marchio di casa Aston Martin, ad esempio, ha messo mano alla line-up, riallineando i suoi piloti sulle due Vantage GTE, che vedranno ciascuna una coppia di conduttori (Marco Sorensen e Nicki Thiim sulla #95 e Maxime Martin con Alex Lynn a bordo della #97), trasferendo Jonny Adam al team satellite TF Sport nella classe GTE Am – e che a sua volta sostituirà Euan Hankey, e assumendo Darren Turner in un ruolo di rappresentanza all’interno dell’azienda (ma tornerà nell’abitacolo della vettura nel resto della SuperStagione del 2019).
Cercherà di ripetere i buoni risultati raccolti in passato sulla pista inglese Ferrari, che invece in questa stagione ha faticato non poco con AF Corse, dove svettano i campioni uscenti di categoria James Calado ed Alessandro Pier Guidi. La prima prova stagionale del WEC a Spa ha dimostrato come ci fosse ancora un po’ di lavoro da fare per raggiungere le favorite Porsche e Ford, mentre a Le Mans la casa del Cavallino ha pagato la sfortuna nella classe GTE Pro. A bordo della Ferrari 488 GTE EVO #71 ci sarà Sam Bird, che ha appena chiuso la stagione in Formula E e contribuirà a portare un po’ di tifo del suo pubblico verso la rossa.
Un team che ha invece la sede proprio a pochi chilometri da Silverstone è Ford Chip Ganassi Team UK, che schiererà sulle due Ford GT anche due glorie locali come Andy Priaulx ed Harry Tincknell, che si divideranno il volante della numero 67, in cerca di rivincite dopo un’avvio di stagione non certo esaltante, mentre l’altro equipaggio è formato da Stefan Mücke ed Olivier Pla, vincitori a Spa e pronti a consolidare il loro piazzamento nella classifica generale. Da tenere d’occhio anche le BMW M8 GTE del BMW Team MTEK.
GTE Am. Nella classe riservata ai gentleman drivers la sfida principale è apertissima ed è riservata a tre costruttori, ovvero Aston Martin, Ferrari e Porsche: quest’ultima fornisce le 911 RSR al team attualmente in testa alla classifica delle squadre (ed anche a Gulf Racing e al Team Project 1), Dempsey-Proton Racing, che a Le Mans ha vinto nella categoria con la vettura #77 con a bordo Matt Campbell, Christian Ried e Julien Andlauer. Sulla Porsche numero 88 troveremo invece un trio tutto italiano con Matteo Cairoli e la coppia padre-figlio Gianluca e Giorgio Roda, quest’ultimo visto anche nel Blancpain GT.
I rivali principali saranno anzitutto Clearwater Racing, secondi nella classifica Am e che schierano la Ferrari 488 GTE con a bordo Weng Sun Mok, Keita Sawa e Matthew Griffin, stessa vettura messa in pista da Spirit of Race, sul podio a Le Mans e con i piloti Thomas Flohr, Francesco Castellacci e Giancarlo Fisichella, ma la classifica GTE Am è comunque molto corta con i team estremamente ravvicinati tra di loro.