CIRT | Per la settima volta in carriera Umberto Scandola vince il Rally Adriatico
Sul podio Bresolin e Campedelli
L’avvio del Campionato Italiano Rally Terra non poteva essere più pirotecnico, visto che il 28esimo Rally Adriatico ha riservato non pochi colpi di scena sugli sterrati nei pressi di Cingoli, dove si è svolta oggi la gara da nove prove speciali per 64,71 km cronometrati.
Scandola e D’Amore vincono il Rally Adriatico 2021. Piazza d’onore per Bresolin
A conquistare la vittoria l’equipaggio formato da Umberto Scandola e Guido D’Amore sulla i20 R5 dello Hyundai Rally Team Italia. Il veronese conquista il miglior tempo nella PS1, e da lì parte un lungo assolo dell’equipaggio che conserverà la vetta della classifica sino alla fine, portandosi a casa in tutto cinque prove speciali ed il settimo successo in carriera all’Adriatico, svettando nell’albo d’oro della gara. Pur lamentando problemi di temperatura con l’auto, che andava in protezione, dopo il secondo giro di prove, Scandola mantiene la leadership rispetto alla serie di avversari che hanno provato ad insidiarlo: l’unico che alla fine è riuscito ad avvicinarsi di più, senza però impensierire la coppia Hyundai che ritroveremo impegnata quest’anno anche nell’ERC (quando riuscirà a partire, ovviamente) è stato un sorprendente Edoardo Bresolin, che con Rudy Pollet sulla Skoda Fabia Rally2 Evo si piazza secondo a 17,3 secondi di ritardo. Il pilota che torna dopo tre anni nel CIRT approfitta di uno dei tanti ritiri eccelenti di questo Adriatico, quello del giovanissimo Bruno Bulacia, fratello del campione uscente della serie nazionale su terra, ovvero Marquito, e che sino alla PS4 stava svolgendo un’ottima gara sulla Fabia Rally2 Evo, portandosi a tre secondi da Scandola. Poi, nella PS5 che ha mietuto altri protagonisti eccellenti, il diciottenne cappotta affrontando una curva, costringendolo così al ritiro assieme al suo navigatore Rogelio Penate.
Campedelli sul podio
Tornando a Bresolin, era dal Tuscan Rewind del 2018 che non saliva su un podio del CIRT, ed il suo ritorno nel campionato coincide anche con la vittoria della tappa valida per la Coppa Rally di Quinta Zona, di cui l’Adriatico presentava la validità assieme al CIRT. Sul podio finale troviamo poi Simone Campedelli, in coppia con Gianfranco Rappa sulla Volkswagen Polo GTi R5 gommata MRF, multinazionale indiana che sosterrà il pilota anche nella sua stagione nell’ERC. Il cesenate chiude a 22,9 secondi dal già rivale nel CIR Scandola, e pur affrontando qualche difficoltà sullo sterrato (dopo il secondo giro ha ammesso di non riuscire ad essere «progressivo con lo scivolamento, subendo un po’ l’effetto ghiaccio», cercando di guidare «il più pulito possibile»), riesce a mettere a segno una rimonta verso il terzo posto finale.
La top ten finale del Rally Adriatico 2021
Quarto nella classifica del Rally Adriatico 2021 il rientrante Andrea Dalmazzini, già campione del CIRT nel 2017, che si è ripresentato in gara con la Ford Fiesta R5 assieme ad Andrea Albertini, ed autore di un assalto al podio (da cui disterà alla fine 9,7 secondi) con tre vittorie nelle PS finali. Quinto Luigi Ricci con Alessandro Biordi su Hyundai i20 R5, seguito dal’esperto degli sterrati Giuseppe Dettori, in coppia con Carlo Pisano sulla Fabia R5. Settimo Massimiliano Tonso con Corrado Bonato su Fabia R5, ottavo l’equipaggio svedese composto da Stig Andervang e Mikael Kjellgron, sempre su Skoda, con il pilota che ha sofferto l’impatto con le nostre strade e con le temperature troppo alte rispetto alle sue abitudini. Nono Luciano Cobbe con Fabio Turco, anch’essi su Fabia R5, ed infine decimo Marco Pollara su Citroen C3 Rally2, alla sua prima gara su terra assieme a Daniele Mangiarotti con il modello della vettura francese. Undicesima e sesta nel CIRT Tamara Molinaro, a bordo della Fabia R5 assieme a Piercarlo Capolongo.
I ritiri eccellenti
Ma il Rally Adriatico lo ricorderemo anche per la raffica di ritiri eccellenti: anzitutto quello che ha visto protagonista Paolo Andreucci, costretto alla resa assieme a Francesco Pinelli dopo una spettacolare carambola nella PS1, ma hanno dovuto salutare la gara anzitempo anche Giacomo Costenaro e Justin Bardini, alle prese con una toccata alla loro i20 R5 che li ha messi fuori gioco nella PS4 (e sì che stavano pure lottando per il podio contro Bulacia), ed Alberto Battistolli con Pietro Ometto, usciti di strada con la loro Fabia R5 all’altezza della stessa curva che è costata la gara al boliviano fratello di Marquito. Ed anche questi ultimi erano in lotta per conquistare il podio.
Crediti Immagine di Copertina: ACI Sport
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