CIAR | Targa Florio, il marchio diventa proprietà ACI

Un nuovo, definitivo sviluppo sul caso Targa Florio

A quanto pare, il marchio della Targa Florio è stato acquisito da ACI, rilevando dalla commissariata AC Palermo. Si lavora al rilancio della cursa
CIAR | Targa Florio, il marchio diventa proprietà ACI

Oggi parte la 106esima edizione della Targa Florio con le prime tre prove speciali, ma prima di passare alla cronaca sportiva abbiamo l’ultima aggiornamento sulla diatriba sul marchio dell’evento, che in questi giorni è arrivata alla conclusione.

ACI acquista il marchio della Targa Florio

Ne dà notizia Sicilia Motori: circa una decina di giorni fa, ha spiegato il presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani in una cena con i giornalisti, la Targa Florio con il suo marchio è diventata di proprietà di ACI, che l’ha presa in consegna dall’Automobile Club di Palermo, di recente commissariata su proposta proprio della sede centrale di Roma, con tanto di proposta di scioglimento del Consiglio Direttivo di AC Palermo per via delle «rilevanti criticità riscontrate nell’ambito della gestione economico-finanziaria e patrimoniale del Sodalizio». Nel mezzo, la sorte del marchio de ‘a cursa, che la stessa ACI voleva rilevare da AC Palermo nel 2020 per – pare – 4,3 milioni di euro, inferiore ai 6,5 stimati dal distaccamento palermitano. Una faccenda complessa, che abbiamo ricostruito nel dettaglio qui, e che è arrivata comunque ai titoli di coda.

“ACI intende restituire prestigio alla Targa Florio”

Sicilia Motori riporta che il processo di acquisizione da parte di ACI era partito già dal 2017, ed AC Palermo non poteva a quanto pare opporsi visto la sua situazione debitoria nei confronti di Roma, che pare si aggiri ad otto milioni di euro (ma sono cifre senza alcun riscontro concreto, va detto). Debito che in ogni caso sarà depurato ora di 6.480.000 euro, riporta sempre SM, che rappresenta il valore del marchio della Targa Florio stabilito dalla società Pricewaterhouse Coopers. ACI quindi non corrisponderà ad AC Palermo i sei milioni e rotti per l’acquisto della Targa Florio e della titolarità dei diritti commerciali, «compensati nel dare-avere fra i due enti e ciò agevolerà il lavoro di risanamento finanziario dell’Automobile Club Palermo», si legge su SM, che riporta poi le parole di Sticchi Damiani: «Cambierà tutto perché ACI intende restituire prestigio e credibilità alla Targa che merita rispetto e che può vantare una notorietà immensa, estimatori in tutto il mondo e non solo fra i siciliani che risiedono in altri Paesi. Noi opereremo affinché tutto questo abbia il valore che merita e possa contribuire alla promozione della Sicilia», la cui amministrazione regionale sembrava essa stessa pronta a rilevare il marchio, ma alla fine non successe nulla di tutto ciò.

Il prossimo anno si torna a Palermo?

ACI, per bocca del suo presidente, confida comunque nell’aiuto e nel supporto della Regione e della Città Metropolitana, progettando tributi anche all’estero e valorizzando così anche la Sicilia. AC Palermo comunque resterà organizzatore dell’evento, mentre resta esclusa la possibilità di lavorare per entrare nel WRC, ipotesi forse un po’ troppo azzardata. Continuerà comunque la numerazione canonica della Targa Florio, che il prossimo anno taglierà il traguardo delle 107 edizioni, con il ritorno a Palermo stando a quanto ha rivelato (sempre secondo Sicilia Motori) il Direttore Generale di ACI Sport Marco Rogano.

Crediti Immagine di Copertina: ACI Sport

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