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Addio a Ricardo Divila, l’ingegnere brasiliano si è spento a 74 anni

Nissan, Le Mans 24 Hours 2013. World Endurance Championship. Round Three, Le Mans, France. 16th - 23rd June 2013. Photo: Drew Gibson

È scomparso sabato scorso a 74 anni lo storico ingegnere Ricardo Divila, noto per essere stato progettista delle Copersucar di Wilson ed Emerson Fittipaldi in Formula 1 e figura chiave anche in tanti altri ambiti, in particolare con Nissan negli ultimi anni.

La lunga avventura in Formula 1

Nato il 30 maggio 1945 a San Paolo, Divila aveva studiato ingegneria meccanica e disegnò una Formula Vee e delle auto sportive per i fratelli Fittipaldi, che si stavano facendo conoscere nel panorama motorsportivo brasiliano. Condivise con loro l’avventura in Europa e poi, quando nel 1974 Wilson decise di creare il primo team di F.1 tutto carioca, assunse Divila come designer che realizzò le Copersucar FD01, FD02, FD03 e FD04, venendo poi “retrocesso” con l’arrivo di Ralph Bellamy, Harvey Postlethwaite e Adrian Newey ma rimanendo come tecnico senior e ingegnere di gara. Negli anni successivi sono arrivate le prime collaborazioni importanti: March, Ralt, ADA Engineering, i team Patrick, Hemelgarn e Provimi Veal nella CART, Jordan (ai tempi della Formula 3 e della Formula 3000), Life, Ligier, Forndmetal, Minardi, Apomatox e DAMS. Alla fine degli anni ’90 ha poi lavorato con il Team Rosberg, ritornando poi in Formula 1 con Prost fino al 2001.

L’intensa collaborazione con Nissan

Sono gli ultimi anni quelli più intensi, trasferendosi in Giappone per rimanere a stretto contatto con la Nissan nel Super GT e contribuendo a diversi successi. Sebbene poi è passato alla Toyota nel 2009, è subito ritornato alla Nissan ed è stato responsabile tecnico del progetto Deltawing. Inoltre, ha vinto anche nella Super Formula con il Team Impul e si è presentato in Europa grazie a Pescarolo. Per concludere, è stato una figura chiave per la Nissan GT Academy e dello sfortunato progetto LMP1. Tanti i messaggi di condoglianze, soprattutto da Benoit Treluyer, Pedro de la Rosa e Jann Mardenborough.

Luca Basso:
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