WRC | Rallye Monte Carlo 2021: l’odissea burocratica e sanitaria di M-Sport, tra Brexit e tamponi
Il racconto di Richard Millener
Parte oggi il Rallye di Monte Carlo, round inaugurale del WRC 2021 che questo pomeriggio entrerà nel vivo con le prime due prove speciali, in tempo per chiudere la giornata di gara entro il limite del coprifuoco sanitario imposto dal governo francese. Intuibile il fatto che l’evento, che taglia i suoi 110 anni di storia senza celebrarli in pubblico a causa delle porte chiuse (è stato pure cancellato lo shakedown di Gap per evitare assembramenti), ha dovuto affrontare una serie di difficoltà prima di ottenere l’agognato via libera. Difficoltà che hanno vissuto anche i team su cui si è scaricato il peso dei tempi che viviamo, tra pandemia e restrizioni di viaggio, anche politiche.
M-Sport e le procedure sui tamponi
Parliamo di M-Sport, che ha la sua base a Dovenby Hall, in Gran Bretagna, Paese che negli ultimi tempi ha fronteggiato e sta fronteggiando le conseguenze della Brexit e dell’ospitare nei suoi confini una variante del coronavirus molto contagiosa. Un mix che in teoria blinderebbe i sudditi di Sua Maestà nel loro territorio, o perlomeno renderebbe per loro più complicato viaggiare all’estero. M-Sport, dicevamo, è riuscita ad ottenere una deroga per recarsi in Francia e gareggiare, ma che fatica, come ha ricostruito su DirtFish il team principal Richard Millener: «Abbiamo avuto regolamenti sul Covid-19 che purtroppo cambiano quasi ogni giorno: un sito web del governo ti dice una cosa, un altro sito sempre del governo ti dice una cosa diversa. […] È stato piuttosto impegnativo. L’altro problema che abbiamo è che quasi tutti i Paesi stanno ora applicando normative diverse sui tamponi, e quando bisogna farli prima del volo. C’erano già dei tipi di protocolli sui test Covid per ogni rally che abbiamo fatto l’anno scorso, il che va bene», ma adesso, spiega ancora Millener, le procedure sono cambiate ulteriormente. «Alcune persone del nostro team sono effettivamente passate da Amsterdam e hanno avuto bisogno di un tampone e di un test antigenico, che deve essere effettuato un massimo di quattro ore prima dell’imbarco. Quindi ci sono tutte queste piccole regole su cui devi ragionare e che devi superare: il che è stata una sfida e poi, per di più, abbiamo avuto la Brexit, in cui devo ancora trovare un aspetto positivo», si sbilancia il team principal, illustrando il suo punto di vista.
Millener spiega le difficoltà dopo la Brexit
«A conti fatti ogni camion deve ora essere elencato con il suo contenuto, dobbiamo pagare un pezzo di carta, essenzialmente un carnet, per trasportare quel camion attraverso il confine, quindi il lavoro di ufficio aggiuntivo e il tempo di manodopera sono stati piuttosto notevoli. Inoltre ci toglie la possibilità di fare le cose come facevamo prima», ha proseguito Millener, mettendo in luce le difficoltà logistiche e burocratiche nel caso in cui, ad esempio, una loro vettura subisse un incidente, per essere quindi rispedita a Dovenby Hall per le riparazioni.
«E poi hai dei ritardi nel tempo necessario per arrivare qui, perché ora ogni camion nel Regno Unito deve fermarsi in un certo posto per far timbrare a mano i documenti, attraversare la Manica, fermarsi di nuovo e poi farlo timbrare di nuovo così può proseguire. In media, stavamo calcolando da quattro a sei ore di viaggio in più, solo per fare i documenti. Una delle nostre vetture è stata ritardata di dodici ore, cercando di smistarla, perché i porti stessi non sanno davvero cosa fare al momento. Ovviamente, mi aspetto che tutto ciò possa migliorare e diventare più semplice in futuro, ma per Monte Carlo, questo combinato con le misure sul Covid ha reso tutto piuttosto difficile». Infine, Millener ha parlato anche di un aggravio nei costi di viaggio: «I voli sono molto limitati al momento, ed effettivamente spostare le persone è molto più difficile di prima. Prima eri in grado di andare da Nizza nel Regno Unito per circa 20 sterline. Penso che al momento servano 200 sterline a persona per andare da Nizza a Heathrow, da dove poi percorriamo l’intero Paese per tornare a casa».
Snocciolate tutte queste difficoltà ed impicci, sembra un autentico miracolo il fatto che M-Sport sia riuscita a schierare le sue vetture per il Rallye di Monte Carlo. E come ha sostenuto Millener, serve la mentalità giusta per superare questi ostacoli, e ne servirà ancora visto che sino a fine giugno il WRC si svolgerà in tappe europee.
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