Dakar | Tappa 5 Auto: vince De Villiers, Sainz perde (ancora) la strada e le staffe. Loeb nerissimo dopo la penalità

Resta leader Peterhansel

Giniel De Villiers vince tra le Auto la Tappa 5 della Dakar 2021, mentre Peterhansel resiste come leader. Ma molti uomini di classifica continuano a perdersi, come Sainz
Dakar | Tappa 5 Auto: vince De Villiers, Sainz perde (ancora) la strada e le staffe. Loeb nerissimo dopo la penalità

Ancora una volta Toyota Gazoo Racing vince una tappa alla Dakar 2021, ma questa volta non si tratta di Nasser Al-Attiyah, al successo nelle ultime tre giornate: un po’ di gloria se la prende per la prima volta quest’anno anche Giniel de Villiers, che trionfa nella Riad – Al Qaisumah da 456 km di gara, caratterizzata da un percorso per la maggior parte su sterrato, ma che ha riservato ai concorrenti anche una buona dose di sabbia e dune.

Doppietta sudafricana in Tappa 5, Peterhansel resta leader

Il sudafricano, alla sua diciottesima (!) Dakar, vince Tappa 5 con una gara condotta in testa dall’inizio alla fine, giovando anche di una buona posizione di partenza (quindicesimo). De Villiers taglia il traguardo con 58 secondi di vantaggio su Brian Baragwanath sul Century CR6 (mezzi che in questa prima metà del rally raid stanno dando buona prova di sé, in generale), che ci ricordiamo vincitore del prologo a parti merito con Al-Attiyah. Quest’ultimo chiude quarto, dietro al suo rivale numero uno Stéphane Peterhansel, divisi tra di loro da poco più di due minuti, nonostante il qatariota avesse ricucito il gap dal francese nelle prime fasi di gara. Il pilota X-Raid Mini continua così a fortificare la sua leadership nella classifica generale, dove comanda allungando a sei minuti ed undici secondi su Al-Attiyah, in questa continua guerra di nervi tra i due.

Sainz si perde ancora: “Questa non è più la Dakar, è una gimcana” 

Tornando ai piazzamenti al traguardo, Martin Prokop si prende il quinto posto dopo aver lottato precedentemente per il podio, classificandosi a 5’06” dalla vittoria. Sesto uno stoico Yazeed Al Rajhi, che fora per ben tre volte perdendo una decina di minuti, ma riuscendo alla fine a dare un bel colpo di reni sul finale per salvare un posticino tra i primi dieci. Settimo Orlando Terranova, ottavo Nani Roma, che dopo tre tappe deludenti torna ad ottenere un piazzamento in top ten, mentre Carlos Sainz chiude nono: lo spagnolo campione uscente della Dakar continua a perdere la rotta di gara (così come avvenuto in particolare nella Tappa 3), perdendo 28 minuti già all’altezza del primo waypoint. Al traguardo Sainz, che chiude con un ritardo di 15’19”, è nerissimo: «Sta diventando più una gimcana che un rally raid», ha commentato a caldo, secondo le dichiarazioni riportata da Marca. «Ho fatto quattordici Dakar e quello che sto vedendo sino ad ora non mi pare un rally raid, non mi piace. Mai nella mia vita ho perso mezz’ora due volte di seguito. È una lotteria, si tratta di trovare un piccolo spiraglio, non è guidare, sono demoralizzato e disgustato. Tutti si perdono, tutti cercano i waypoint… questo non mi piace. Questa non è la Dakar». Chiude la top ten Jakub Przygónski.

Loeb contro la giuria di gara della Dakar: “Incompetenti”

A proposito di gente che si perde per strada, pure Sébastien Loeb oggi ha smarrito la bussola nei primi due waypoint, lasciando sul terreno anch’egli una mezz’ora e chiudendo alla fine 21esimo a cinquanta minuti dalla vittoria. Il francese di Bahrain Raid Xtreme era già furente di suo per una penalità di cinque minuti inflittagli dagli ufficiali di gara per aver ecceduto i limiti di velocità nella quarta tappa, in cui aveva chiuso quarto. L’ex WRC non l’ha presa benissimo, scagliando fulmini e saette sui social: «Ormai avete iniziato a conoscermi un po’ in tutti questi anni e molto raramente mi vedete lamentare. Ma stasera [ieri, ndr], ho bisogno di condividere con voi l’incompetenza della giuria di un evento leggendario come il Rally Dakar. Siamo stati appena penalizzati di cinque minuti per eccesso di velocità in una zona controllata. In tutte le mie partecipazioni, in tutte le tappe e in tutte le zone di controllo della velocità, ho sempre rispettato al meglio questa regola, alla sola condizione che il sistema GPS, tramite un allarme, ci comunichi quando entriamo in queste zone ‘invisibili’», si sfoga Loeb. «Oggi [ieri, ndr] l’allarme non è suonato quando siamo entrati in questa determinata area. E così non ho potuto rallentare».

L’equipaggio, completato dal navigatore Daniel Elena, ha fornito la propria versione dei fatti agli steward, adducendo ad un problema con il GPS, confermato anche dallo stesso fornitore dello strumento e della tecnologia ufficiale della Dakar, ma dalla direzione di gara non hanno sentito ragione. E qui il pluricampione WRC lancia il siluro: «Ha deciso  – riferendosi al giudice di gara – , seduto da codardo dietro la sua scrivania, con l’unico rischio del versarsi il caffé mentre noi rischiamo la vita ogni giorno in macchina, di infliggerci una penalità molto più grave di quella che ci ha procurato questo ‘bug’ con il GPS. Sono un tipo passionale ma soprattutto sono un concorrente. E oggi, se sono in una gara come la Dakar, è prima di tutto ottenere ciò per cui sono in gara: conquistare un risultato che soddisfi le ambizioni della squadra e soddisfi le mie di ambizioni. E per questo, non c’è spazio per l’incompetenza, né per gli incompetenti».

Si ritira Lategan

Tornando alla tappa odierna, soffrono anche il rookie di Toyota Gazoo Racing Henk Lategan, costretto al ritiro dopo un incidente con il suo Hilux in cui ha patito la rottura della clavicola (mentre è illeso il suo navigatore Brett Cummings), per essere poi prontamente trasportato in elicottero al vicino centro medico, e Mathieu Serradori, che pare abbia perso il suo tocco magico: dopo essersi smarrito nella prova precedente, il francese perde quattro ore all’inizio della tappa dopo aver perso una ruota ed aver atteso il camion per la riparazione.

Dakar 2021, Auto: la classifica dopo Tappa 5

Chiudiamo con la classifica generale, dove dietro Peterhansel e Al-Attiyah resiste Sainz, ma a 48 minuti di ritardo, mentre Loeb scende al decimo posto con un’ora e quaranta di gap: le sue speranze di una agognata vittoria alla Dakar iniziano ad affievolirsi.

POS.     EQUIPAGGIO VETTURA TEMPO    
1    
(FRA) STÉPHANE PETERHANSEL
(FRA) EDOUARD BOULANGER
X-RAID MINI JCW TEAM 18H 28′ 02”    
2    
(QAT) NASSER AL-ATTIYAH
(FRA) MATTHIEU BAUMEL
TOYOTA GAZOO RACING + 00H 06′ 11”    
3    
(ESP) CARLOS SAINZ
(ESP) LUCAS CRUZ
X-RAID MINI JCW TEAM + 00H 48′ 13”    
4    
(POL) JAKUB PRZYGONSKI
(DEU) TIMO GOTTSCHALK
ORLEN TEAM/OVERDRIVE + 01H 04′ 49”    
5    
(CZE) MARTIN PROKOP
(CZE) VIKTOR CHYTKA
BENZINA ORLEN TEAM + 01H 10′ 32”    
6    
(ARE) SHEIKH KHALID AL QASSIMI
(FRA) XAVIER PANSERI
ABU DHABI RACING + 01H 21′ 21”    
7    
(ESP) NANI ROMA
(FRA) ALEXANDRE WINOCQ
BAHRAIN RAID XTREME + 01H 24′ 56”    
8    
(ARG) ORLANDO TERRANOVA
(ARG) BERNARDO GRAUE
X-RAID TEAM + 01H 30′ 05”    
9    
(ZAF) BRIAN BARAGWANATH
(ZAF) TAYE PERRY
CENTURY RACING + 01H 38′ 50”    
10    
(FRA) SEBASTIEN LOEB
(MCO) DANIEL ELENA
BAHRAIN RAID XTREME + 01H 40′ 07”    
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