Mattias Ekstrom dopo il Rally Sweden Lockdown: “I rally sprint potrebbero essere il futuro”
Il pilota svedese suggerisce una alternativa per le gare rally
Si prospetta ancora una lunga traversata nel deserto per il campionato WRC 2020, che ha visto la cancellazione di una intera estate di appuntamenti, con la ripresa autunnale che resta una incognita ed una stagione che, tra annullamenti e rinvii, è ridotta ai minimi termini.
Il Rally Sweden Lockdown, primo tentativo di gara nonostante il virus
In generale, il coronavirus ha messo in discussione la normalità delle gare rally, che rispetto alle competizioni su pista hanno delle peculiarità tali (la presenza del pubblico più complessa da gestire, più giorni di gara, due persone nello stesso abitacolo e così via) da rendere più complicata la loro ripartenza. Eppure lo scorso weekend un tentativo è stato fatto con il primo evento della disciplina dopo il lockdown, chiamato appunto Rally Sweden Lockdown. In un’unica PS del rally svedese, la Torsby Sprint da 2,5 km, gli organizzatori hanno imbastito un inedito minitorneo ad eliminazione con qualificazioni e fase finale, coinvolgendo sei piloti di casa che hanno corso a porte chiuse.
Ekstrom: “Dovremmo pensare a dei format sprint per i rally”
Tra di loro c’era anche Mattias Ekström, la cui corsa si è interrotta in semifinale (a vincere alla fine è stato l’enfant prodige Oliver Solberg). Il già campione WRX 2016 e due volte trionfatore nel DTM a fine evento ha fatto una riflessione su come potrebbero essere le gare rally in futuro, considerate le ondate pandemiche e alla luce dell’esperienza nel Rally Sweden Lockdown. Ai microfoni di DirtFish lo svedese ha argomentato: «Penso che in realtà siamo di fronte a qualcosa a cui il motorsport dovrebbe pensare, in generale. Ora con il coronavirus non ci è permesso disputare [rally normali]. Con un occhio all’efficienza in termini di costi per i team e per i piloti, tutti desiderano correre molto di più: ma in termini di prezzo rispetto alle prestazioni, quando si dispone di un buon media partner e si ha una buona gara come questa, in quel caso allora penso che si possa fare un evento davvero efficiente. Se avessimo avuto spettatori qui [alla gara svedese, ndr] sarebbe stato qualcosa di ancor più grande, ma fare brevi gare di sprint con buoni piloti e buone vetture, e sicuramente con gli spettatori, sarebbe ancora meglio. Penso che tutto ciò farà parte del futuro».
I vantaggi delle gare rally sprint secondo Ekstrom
Insomma, per Ekström il format dei rally sprint potrebbe essere un alternativa per rivitalizzare una disciplina e renderla più sostenibile, non solo in termini di emergenza sanitaria. Già nel WRC circolano dibattiti su una rivisitazione dei format, che almeno per quest’anno dovranno essere più brevi e concentrati. «Ero un fan dei rally sprint anche in tempi non sospetti, perché far correre queste vetture è molto costoso. Quando ti trovi in una prova speciale come quella dove abbiamo gareggiato hai un sacco di telecamere ed è molto più facile da seguire, e poi la percorri più volte: quindi penso che sia qualcosa che dovremmo considerare per il futuro come alternativa più conveniente», conclude il campione, sottolineando anche i vantaggi mediatici di gare rally ridotte e concentrate in una prova sprint.
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