WRC | Elfyn Evans: la fiducia nei propri mezzi ed il confronto con Ogier

Evans fa il punto prima del Rally Messico

L'attuale leader del campionato WRC 2020 Elfyn Evans parla della sua crescita e dei risultati che sono arrivati di pari passo
WRC | Elfyn Evans: la fiducia nei propri mezzi ed il confronto con Ogier

Al Rally del Messico che si correrà la prossima settimana gli occhi degli addetti ai lavori saranno rivolti alla rivelazione di questo inizio di stagione nel WRC, ovvero Elfyn Evans, attuale leader del Mondiale Rally (in coabitazione a pari punti con Thierry Neuville) e sempre più consapevole delle proprie potenzialità.

Elfyn Evans: “Sono qui per fare il mio lavoro, non copiare Ogier”

Al sito WRC.com il gallese di Toyota Gazoo Racing – che sta ricevendo attestati di stima anche da avversari ed ex compagni di squadra – ha fatto il punto dopo le ottime prove nelle prime due gare iridate (podio al Rallye di Monte Carlo, dopo essere stato in testa per buona parte dell’evento, e vittoria in Svezia) e ha parlato del rapporto con quello che doveva essere il capitano designato della squadra in lotta per il titolo, Sébastien Ogier (poi il team principal Tommi Mäkinen ha incoronato Evans come legittimo pretendente per la vittoria finale, alla pari del francese). Il britannico ha quindi affrontato anche il cambiamento nei rapporti di forza con l’illustre – e se vogliamo, ingombrante – compagno di squadra, con cui fino al 2018 ha condiviso l’avventura nel WRC ai tempi di M-Sport.

«Sono nella situazione dove dovrei essere, in cui so esattamente ciò che mi deve dare la vettura e non mi preoccupa correrci. Tre anni fa, quando ero in team con Séb l’ultima volta, avrei pensato: “Séb vuole questo, è il campione del mondo, quindi deve essere così”…In realtà, si tratta di capire che non sono qui per imitare Séb, ma sono qui per fare il mio». Insomma, Evans ha compreso che non si deve relegare al ruolo di scudiero o provare a replicare i successi del compagno sei volte iridato nel WRC, ma semplicemente essere sé stesso e fare del suo meglio. Un cambiamento a livello motivazionale e psicologico che evidentemente ha influito nei suoi risultati, al di là degli ottimi riscontri con la Toyota Yaris WRC.

«Penso che questo cambiamento sia iniziato l’anno scorso poco prima del Rally di Svezia», rivela Evans. «Durante i test fui il più veloce e sapevo che l’auto aveva realizzato delle prestazioni inferiori l’anno prima. Sapevamo che dovevamo cambiare qualcosa. La squadra aveva delle buone idee, io avevo delle idee e le abbiamo combinate e quindi eccoci al punto dove siamo».

Il contribuito di Evans per il miglioramento della vettura

Evans riconosce il supporto della squadra e la sicurezza che essa gli infonde, ascoltando le sue sollecitazioni ed idee («L’auto è già veloce e guidabile di suo […] ma c’è ancora bisogno di un po’ di personalizzazione», spiega parlando della Toyota Yaris WRC); idee che già aveva dato prova di avere lo scorso anno con M-Sport, aiutando il team a migliorare la vettura (ed i risultati si erano pure visti, considerato il fatto che il gallese prima dell’infortunio che lo tenne fuori dalle gare per tre appuntamenti era quarto nella classifica piloti). «Ciò ha gettato le basi, l’anno scorso avevo iniziato un po’ a svoltare con M-Sport, ma allo stesso tempo sto muovendo i primi passi con Toyota e non voglio espormi troppo. Abbiamo corso finora in due eventi molto specialistici, ma la fiducia che ci ha dato è stata tale da poter proseguire nella nostra direzione».

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