WRC | Il calendario 2021 diramato a giugno? Le prime ipotesi sulle gare del prossimo anno

Gli eventi che potremmo vedere nel WRC 2021

Iniziano a circolare le prime ipotesi sul WRC 2021, tra ritorni e nuovi ingressi di appuntamenti nel calendario del prossimo Mondiale Rally
WRC | Il calendario 2021 diramato a giugno? Le prime ipotesi sulle gare del prossimo anno

Lo scorso anno il calendario 2020 del campionato WRC si fece parecchio desiderare, con l’ufficializzazione slittata di mese in mese (doveva essere diramato a giugno, fu poi svelato a settembre). In questa stagione invece non non solo non dovrebbe ripetersi una situazione del genere, ma pare anzi che il calendario 2021 possa tornare ad essere presentato nei tempi giusti.

La FIA vuole un WRC sempre più globale

Il presidente della FIA Jean Todt ha infatti parlato recentemente di una ufficializzazione degli appuntamenti 2021 del WRC fissata per il prossimo giugno, assicurando quindi che si avrà un quadro completo entro quel mese per un campionato che, secondo i desiderata della Federazione espressi dallo stesso Todt, deve riuscire a coprire ogni angolo del globo. Non solo quindi la vecchia Europa, che continua a resistere con i suo eventi rally nonostante una concorrenza sempre più esotica, ma tutta l’America (dal Nord al Sud), Africa, Asia, Oceania e Medio Oriente.

Alcune di queste zone sono già toccate dal WRC, altre entrano o ritornano da quest’anno (come il Rally Safari o il Rally del Giappone), altre ancora restano nel campo delle suggestioni, come il rientro nel calendario del Rally di Cina (due apparizioni in precedenza nel Mondiale, ovvero nel 1999 e nel 2016, anche se in quest’ultimo caso la gara fu cancellata per delle inondazioni) o il recupero di un evento da disputare negli Stati Uniti o nel Canada.

Le ipotesi sul WRC 2021

Andando sulle cose più concrete, il calendario 2021 potrebbe riaccogliere il Rally Catalunya, che salta un turno quest’anno, mentre una rotazione dovrebbe riguardare il Rally Australia che ricomparirebbe dopo l’annullamento dello scorso anno per via degli incendi massivi, prendendo il posto della Nuova Zelanda che invece caratterizzerà il WRC di questa stagione (e che ha in essere un contratto valido solo per quest’anno, pare).

Potrebbe rischiare il Rally di Germania, dato per sacrificabile già quest’anno e poi conservato nella lista degli appuntamenti, sebbene spostato dalla sua solita collocazione di fine estate. Sul fronte europeo preme la Fédération Française du Sport Automobile per una tappa del WRC in Francia dopo lo stralcio del Tour De Corse (il Rallye di Monte Carlo, sebbene si disputi praticamente in territorio transalpino, non fa testo). Non dovrebbe mancare comunque il Rally Italia Sardegna, che lo scorso anno ha ricevuto dalla FIA la conferma nel WRC sino al 2022 (almeno in linea teorica, al netto delle verifiche ispettive di anno in anno e la compilazione dei calendari).

Si fa avanti però la novità della Croazia, candidata per un posto nel 2021 in autunno, come conferma il fatto che l’amministratore delegato del Promoter WRC Oliver Ciesla (che a giugno abbandonerà l’incarico per motivi personali dopo sette anni di servizio) abbia incontrato le autorità a Zagabria la scorsa settimana per discutere dell’eventualità di un ingresso del Paese nel Mondiale.

Torna la Spagna, forse anche l’Australia?

Proprio Ciesla ha confermato i propositi di un calendario 2021 ufficializzato a giugno, come riporta il sito specializzato in rally DirtFish: «Siamo abbastanza fiduciosi da parte nostra che possiamo essere pronti ad avere un calendario ufficiale da proporre a giugno», sostiene, rivelando che si lavoro per chiudere il calendario «prima rispetto agli anni precedenti». E svela i primi dettagli: «Abbiamo già concordato per il 2021 che la Spagna tornerà. Ci aspettiamo e proponiamo di mantenere una posto per i francesi, a condizione che offrano un evento interessante. Stanno lavorando su diversi scenari e siamo curiosi di vedere cosa stanno preparando. La nostra intenzione – conclude, riferendosi anche ad un forfait importante nel calendario di quest’anno – sarebbe quella di tornare anche in un luogo attraente in Australia e, naturalmente, il ritorno del Cile dipende dalla difficile situazione nel Paese. La maggior parte degli eventi tradizionali resterà».

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